RootsHighway
2019 revisited
di Fabio Cerbone
Quelle "altre storie"
che si accompagnano nel titolo di RootsHighway pensiamo
che non siano messe lì a caso. Il rock nelle
sue forme più tradizionali, ma anche in quelle
che sanno proiettarlo nel presente, continua ad
essere la nostra bussola musicale, ma è innegabile
che sia cresciuto lo spazio per tutto ciò
che vi ruota attorno. Sarà la cronica mancanza
di rock'n'roll band (sempre più difficile
tenerle insieme e gestirle, in un mercato dove i
margini di sopravvivenza si restringono), sarà
l'idea che il bacino dell'Americana sia diventato
ormai un contenitore un po' vuoto e generico, ma
il 2019 ci consegna i suoi frutti migliori in quei
territori dove il linguaggio classico del rock si
incontra - quando non cede proprio il passo - con
una sorprendente rinascenza del folk (e della forza
anche politica del suo gesto), del soul (anche qui
carico di un messaggio di fratellanza e incontro),
qualche volta addirittura con un rinnovato interesse
per il grande antenato del blues.
E se soltanto un anno fa ci eravamo stretti intorno
ad alcune certezze, notando una predilezione per
nomi consolidati, spesso alle prese con la terza
o quarta fase della loro carriera, ci sembra che
il 2019 abbia rimesso in moto qualcosa nelle seconde
linee, fra più e meno giovani eredi, artisti
magari non più etichettabili come "promesse",
certo, eppure senza dubbio rappresentanti di una
nuova guardia. Il podio di RootsHighway in questo
senso parla chiaro e si destreggia anche fuori dall'amata
America, comunque accogliendo ibridi folk e soul
con uno spiccato gusto psichedelico. Qualche autore
sbocciato nella grande nidiata indie rock degli
anni 90 si trasforma a sua volta in un classico
(e qualcuno purtroppo lo fa lasciando un ultimo
messaggio, prima di sparire dalla scena tragicamente),
mentre nella top 20 fresche rivelazioni offrono
un timido ricambio generazionale.
Potremmo sbagliarci, ma ci pare che il mix tra vecchio
e nuovo sia bilanciato a dovere, garanzia di una
ricerca continua da parte nostra e al tempo stesso
di un affetto mai celato verso determinate formule
sonore. Ci siamo ritrovati in più occasioni
a riflettere sul ruolo che può avere una
webzine come la nostra, per sua natura un po' "defilata"
e in controtendenza rispetto all'estrema contaminazione
di queste stagioni, ma crediamo di avere conservato
(e consegnato a voi lettori) un'anima, una linea
editoriale onesta e riconoscibile.
Più di 350 le recensioni e i vari dispacci
musicali proposti da RootsHighway nel 2019: quindi
ci è sembrato interessante aggiungere una
lista di menzioni speciali (arrivando a 50 titoli
complessivi), altri dischi che per ragioni soprattutto
tecniche (siamo poco più di una quindicina
di persone, non una legione...) non avrebbero trovato
spazio nei 30 ufficiali. A voi la curiosità
di scoprire tutto il resto.
|
|
50-31:
menzioni d'onore [in
ordine alfabetico] |
Edward
Abbiati, Beat
the Night |
The
Allman Betts Band, Down
to The River |
Bonnie
Bishop, The Walk |
The
Felice Brothers, Undress |
Robert
Forster, Inferno |
GospelBeacH,
Let It Burn |
Aldous
Harding, Designer
|
Joe
Henry, The Gospel
According to Water |
Jeremy
Ivey, The Dream and
The Dreamer |
Jade
Jackson, Wilderness
|
Durand
Jones & The Indications, American
Love Call |
Kacy
& Clayton, Carrying
On |
John
Kilzer, Scars
|
Magpie
Salute, High Water
II |
Van
Morrison, Three Chords
and the Truth |
Orville
Peck, Pony |
Francesco
Piu, Crossing |
Hugo
Race Fatalists, Taken
By The Dream |
Bruce
Springsteen, Western
Stars |
Tinariwen,
Amadjar |
30
dischi per il 2019 |
* Solo dischi recensiti sul sito nel corso del
2019 entrano a far parte della lista
** Sono presi in considerazione dischi pubblicati
da dicembre 2018 a dicembre 2019
*** Non sono considerati live, tributi, box e
raccolte varie
Hanno contribuito: Fabio Cerbone; Nicola Gervasini;
Gianfranco Callieri; Yuri Susanna; Marco Denti;
Paolo Baiotti; Matteo Fratti; Marco Restelli;
Pie Cantoni; Domenico Grio; Luca Volpe; Giovanni
Andreolli; Donata Ricci; Sara Fabrizi; Silvio
Vinci; Davide Albini; Stefano Hourria; Pasquale
Boffoli; Gianuario Rivelli
|
Riepilogo
- Best albums
2019
|
|
Podio
2019
1. Steve Gunn - The Unseen In Between
2. Bill Callahan – Shepherd in a Sheepskin
Vest
3. Michael Kiwanuka - Kiwanuka
Top 10
4. Josh Ritter - Fever Breaks
5. Purple Mountains - Purple Mountains
6. Ian Noe - Between the Country
7. The Dream Syndicate - These Times
8. The Delines - The Imperials
9. Our Native Daughters - Songs of our Native
Daughters
10. Bonnie Prince Billy - I Made A Place
Top 20
11. Rhiannon Giddens - There Is No Other
12. Jimmy Duck Holmes – Cypress Grove
13. Black Pumas - Black Pumas
14. The Long Ryders - Psychedelic Country Soul
15. The Hold Steady – Thrashing Through the
Passion
16. Michael Chapman - True North
17. Daniel Norgren - Wooh Dang
18. North Mississippi Allstars - Up and Rolling
19. Big Thief - Two Hands
20. Leyla McCalla – The Capitalist Blues
Runners
21. Son Volt – Union
22. Peter Perrett – Humanworld
23. J.S. Ondara - Tales of America
24. Native Harrow - Happier Now
25. Tom Russell – October in the Railroad Earth
26. Tyler Childers – Country
Squire
27. Chris Knight - Almost Daylight
28. Over The Rhine - Love & Revelation
29. Mavis Staples - We Get By
30. Jake Xerxes Fussel - Out of Sight
|
|
Classifica
Lettori
La
classifica 2019 dei lettori di RootsHighway |
Le numerose liste pervenute
parlano di una partecipazione entusiasta, e dopo
quasi vent'anni di storia di RootsHighway ci trasmettono
anche un affetto che da parte vostra non è
mai venuto meno. Questo è il primo dato
che ci dà forza per continuare nell'impresa.
L'altro è quella estrema frammentazione
- centinaia gli artisti citati nelle vostre top
ten - che sembra avere caratterizzato questo ultimo
scorcio di decennio musicale, anche in un perimetro
abbastanza circoscritto come può essere
quello indagato dal nostro sito. Non c'è
più una scena a farla da padrone, un baricentro
stilistico, semmai l'estrema libertà, persino
confusione, davanti all'abbondante offerta alimentata
dalla rete. E' spiazzante forse, ma a maggior
ragione sembra richiedere la presenza di blog,
webzine, piccole comunità come la nostra
che possano aiutare nella guida. Una cosa è
certa, per i lettori di RH il peso della storia
e l'importanza dei "maestri" non è
in discussione: in fondo è giusto che sia
così, se è vero che rispetto alla
ricerca approfondita che deve sempre muovere una
rivista, l'ascoltatore e appassionato non può
fare a meno di guardare spesso a un punto di riferimento.
Dunque il ritorno in una forma inedita, e certamente
più ispirata della media degli ultimi anni,
di Bruce Springsteen ha convinto tutti e sbaragliato
senza problemi la concorrenza. A lui potremmo
affiancare, in linee di carriera certo differenti,
il Van Morrison sempre prolifico e che tuttavia
non ti aspetti, così come, sempre dalla
vostra top 10, il profondo e intimo dramma di
Nick Cave, e infine il consolidato ritorno dei
Dream Syndicate. Nuove proposte comunque le avete
fatte vostre: la medaglia di bronzo del 2019 va
infatti al talento di Micheal Kiwanuka, mentre
Ian Noe si appunta quella della sorpresa in ambito
americana/ country. Ben piazzati in ambito più
indie/ alternativo emergono lo splendido commiato
di David Bearman con il suo progetto Purple Mountains,
lo stesso Steve Gunn (che ha tanto sorpreso la
redazione di Rh, vincendo), i giovani Big Thief,
mentre il cuore roots batte per vecchi beniamini
come Son Volt, Chris Knght e Josh Ritter.
Grazie di avere ancora una volta speso una piccola
parte del vostro tempo per partecipare a questa
iniziativa, che per noi resta fondamentale nel
tenere insieme il senso comunitario di RootsHighway.
|
| Artista | Punteggio | | TOP
TEN | | |
Bruce Springsteen - Western
Stars |
338
| |
Van Morrison - Three
Chords & The Truth |
305.5
| |
Michael Kiwanuka - Kiwanuka |
282
| |
Purple Mountains -
Purple Mountains
|
223
| |
Nick Cave & The Bad
Seeds - Ghosteen |
221
|
|
Ian Noe - Between
The Country |
208
| |
Son Volt - Union
|
197
| |
The Dream Syndicate -
These Times |
184
| |
Josh Ritter - Fever
Breaks |
163.5
| |
Steve Gunn - The
Unseen In Between |
139.5
| | RUNNERS | | |
11.
The Delines - The Imperial
|
129.5
| |
12.
Chris Knight - Almost Daylight |
127.5
| |
13.
Little Steven & The Disciples Of Soul - Summer
Of Sorcery |
120
| |
14.
Black Pumas – Black Pumas
|
116
| |
15.
Jimmy "Duck" Holmes - Cypress
Groove |
111
| |
16.
Big Thief - UFOF/Two Hands
|
102
| |
17.
The Long Ryders - Psychedelic
Country Soul |
100.5
| |
18.
Steve Earle - Guy
|
98
| |
19.
Bill Callahan - Shepherd
In A Sheepskin Vest |
95
| |
20.
Rhiannon Giddens - There
Is No Other |
92
| |
Seguono:
Joe Henry - The Gospel According To Water;
North Mississippi Allstars - Up And Rolling;
Bonnie “Prince” Billy - I Made A Place;
Our Native Daughters - Songs Of Our Native
Daughters; The Felice Brothers - Undress;
Neil Young And Crazy Horse - Colorado;
Mavis Staples - We Get By; Weyes
Blood - Titanic Rising; Francesco
Piu - Crossing; Ryan Bingham - American
Love Song; Cheap Wine - Faces;
Jake Xerxes Fussel - Out Of Sight;
Iggy Pop – Free; Tedeschi Trucks
Band - Signs; Tinariwen - Amadjar;
Marc Cohn & Blind Boys Of Alabama - Work
To Do; Leonard Cohen - Thanks For
The Dance; Craig Finn - I Need A
New War; Magpie Salute- High Water
II; The Allman Betts Band - Down
To The River; Leyla Mccalla - Capitalist
Blues...
|
BooksHighway
10 LIBRI per il 2019 (a
cura di Marco Denti)
Pur mantenendo un solido attaccamento alle
radici e all’identità dello spazio che con
il tempo ci siamo ricavati, con le scelte
di quest’anno abbiamo privilegiato anche
soluzioni ricercate e coraggiose, che provano
a scavare nella forma e negli stili, confrontandosi
con strutture insolite, visionarie e spiazzanti.
Non è stata una decisione consapevole: come
gran parte di quello che succede su RootsHighway,
prima di tutto privilegiamo la spontaneità,
l’istinto e la curiosità. Forse siamo ancora
influenzati da William Burroughs quando
diceva: “Quello che mi ha sempre interessato
è la libertà che c’è nelle dissonanze. Mi
è sempre piaciuto che la pagina fosse un
costringere liberamente ovvero un instradare
le parole in una nuova partitura che è poi
la pagina. Fondamentale è il tono, senza
ombra di dubbio. La scrittura diventa così
una partitura di parole, dove il respiro
del corpo e quello della mente si muovono
insieme, proprio come nella buona musica,
senza niente di scontato”. Più probabilmente,
i tempi che stiamo vivendo non hanno soltanto
un disperato bisogno di storie per essere
interpretati, ma anche di nuovi linguaggi,
e di un certo grado di ironia e temerarietà.
Per questo aggiungerei, fuori quota, la
monumentale raccolta di Tutti
i racconti di Kurt Vonnegut
che, più di tutti, ha saputo leggere e tradurre
le incognite dei folli comportamenti di
quell’irrimediabile virus terrestre che
è il genere umano.
Jesmyn Ward Canta
spirito canta [NN editore]
Willy Vlautin The
Free [Jimenez]
Don Winslow Il
confine [Einaudi]
Rachel B. Glaser Piscio
sull'acqua [Carbonio]
Leonard Cohen La
fiamma [Bompiani]
Tom Drury Il
movimento delle foglie
[NN editore]
Jorie Graham fast
[Garzanti]
John Smolens Margine
di fuoco [Mattioli 1885]
Elaine Castillo L'America
non è casa [Solferino]
Robbie Robertson Testimony
[Jimenez]
|
|
2019,
in loving memory
Neal Casal; David Bearman
(Purple Mountains, Silver Jews); Dr. John; Ginger
Baker (Cream); Art Neville (The Meters, Neville
Brothers); Ric Ocasek (The Cars); Mark Hollis
(Talk Talk); Shawn Smith (Brad); Daniel Johnston;
Leon Redbone; Roky Erickson (13th Floor Elevators);
Gary Duncan (Quicksilver Messenger Service); Paul
Barrere (Little Feat); Roy Loney (Flaming Groovies);
Scott Walker; Dick Dale; Andre Williams; Mike
Wilhelm (The Charlatans); Larry Taylor (Canned
Heat); Russell Smith (Amazing Rhythm Aces); Steve
Cash (Ozark Mountain Daredevils); Hal Blaine (The
Wrecking Crew); Robert Hunter; Dave Bartholomew;
Reggie Young; Donnie Fritts; Jimmy Johnson; Pegi
Young; Eddie Money; John Kilzer; Bob Frank...
| |