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RootsHighway 2024 Revisited: i 30 dischi della redazione BooksHighway, i libri selezionati da RH La classifica dei lettori  



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Una top 30 fuori tempo massimo...

Non ci siamo mai vantati troppo del nostro "essere diversi": innanzitutto perché sarebbe pericolosamente ridicolo e poi perché abbiamo ancora il senso della misura. Insomma, siamo piccoli e, vuoi per destino e vuoi per scelta, relegati ai margini. Tuttavia, quando si tratta di avventurarci nel nostro speciale di fine anno, non passa mai la sensazione di sentirsi accerchiati da una contemporaneità dove la "musica che conta", ciò che deve essere presente e criticamente soppesato come "importante", spesso sfugge alla nostra immaginazione, disallineati da quello che è lo spirito del tempo. Ma poi, quale tempo? Un eterno presente, o meglio, un insieme di passati e futuri possibili che si intrecciano in un cortociricuito di citazioni, così direbbero i più illuminati sociologi e così ribadiscono da tempo anche i critici che ci hanno visto lungo.

E dunque, in questo rincorrersi di infinite possibili variabili, anche la "riserva indiana" di RootsHighway acquista la sua ragione d'essere, rivendicando, ci pare, una inguaribile coerenza, ma soprattutto una visione. Una volta l'avremmo chiamata semplicemente la linea editoriale, quella che cerchiamo di esprimere giorno dopo giorno, in scelte che rispecchino l'idea per cui è nato questo sito (a proposito, nel 2025 avvistiamo il traguardo dei venticinque anni, aspettatevi qualche sorpresa...) e come quella stessa idea, crediamo, sia stata anche capace di adattarsi all'evolversi delle stagioni, grazie all'innesto di nuovi contributi.

Da qui arrivano ancora una volta i nostri 30 dischi per l'anno appena trascorso (con una immancabile appendice di menzioni d'onore, seconde scelte e incolpevoli esclusi). Rappresentano il naturale compromesso e la sintesi di diverse sensibilità, ben sapendo che saranno condannate comunque alla parzialità di fronte all'oceano di proposte discografiche, persino restrigendo il campo ai nostri generi preferiti. Muovono tutte però dal vissuto di una musica che si guarda alle spalle, certo, ma alla quale non sfugge di essere immersa nel presente, quanto mai confuso e parcellizzato, non solo musicalmente, ahinoi. E così facendo si fa colonna sonora legittima di questo 2024 tanto quanto gli altri mille universi sonori che ci circondano.

(Fabio Cerbone)

 

RootsHighway: 30 dischi per il 2024

Hanno contribuito e suggerito: Davide Albini, Giovanni Andreolli, Paolo Baiotti, Gianfranco Callieri, Pie Cantoni, Fabio Cerbone, Gianni Del Savio, Marco Denti, Matteo Fratti, Nicola Gervasini, Roberto Giuli, Domenico Grio, Marco Restelli, Remo Ricaldone, Donata Ricci, Yuri Susanna, Pierpaolo Tinelli - SCORRI LE SINGOLE LISTE



 Top 30 [30-21, in ordine alfabetico]


||| Jeremie Albino |||
Our Time In The Sun
  [Easy Eye Sound]
southern soul, americana

"...dà vita a un cortocircuito fra passato e presente, mettendo la voce fresca e appassionata di Albino al servizio di canzoni ben costruite, che sanno di mitologia soul ed effluvi swamp country dal prodondo sud. Tutto questo anche se abbiamo a che fare con un ragazzo di Toronto, cresciuto a qualche migliaio di miglia di distanza da Muscle Shoals..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Bonny Light Horseman |||
Keep Me on Your Mind/See You Free
  [Fire records]
folk rock; indie folk

"... Keep Me on Your Mind/See You Fre ha preso così la forma di un lungo sogno ad occhi aperti, dove tutte le caratteristiche del suono del trio sembrano emergere con una vitalità a tratti più pop ed estatica, altre volte più fedele all’anima acustica e incentrata sull’eredità delle antiche folk ballad..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Charley Crockett |||
$10 Cowboy/ Visions of Dallas
  [Son of Davy]
country rock; honky tonk

"...$10 Cowboy si presenta per l’ennesima volta sanguigno, caloroso e sognante come potrebbe esserlo un inappuntabile rimescolamento tra lo swing di Bob Wills, il country di Ernest Tubb, il soul al caramello di Bill Withers e le virili narrazioni del Kris Kristofferson più annerito..." VAI ALLA RECENSIONE



||| The Decemberists |||
As It Ever Was So It Will Be Again
 [Yabb Records/ Thirty Tigers]
folk rock; indie folk

"... è un ritorno di fiamma, un’opera della maturità o un buon riscatto personale per la band: si possono scegliere tutte le soluzioni, certi di non sbagliarsi molto sulle condizioni artistiche attuali di Colin Meloy, Chris Funk, Jenny Conlee, Nate Query e John Moen, che magari non saranno più corroborate dalla vitalità degli anni migliori, ma nemmeno sono destinate a un lento declino..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Jeffrey Foucault |||
The Universal Fire
  [Fluff & Gravy]
desert americana

"...Ogni passaggio è dipinto con la giusta intensità di ombreggiature musicali, la band coglie in simbiosi con Foucault il senso del suo messaggio e questo è il piccolo miracolo di The Universal Fire, l’album migliore del nostro protagonista dai tempi dell’affermazione con Ghost Repeater..." VAI ALLA RECENSIONE



||| The J. & F. Band |||
Star Motel: An American Music Experience
  [Long Song records]
free musical journey

"...musica libera da qualsiasi schema capace di passare da Mingus a Jimmy Reed senza esitazioni perché l’afflato è quello di un ensemble aperto a tutte le soluzioni e se un disco dedicato alle “long song” (qui ci sono brani che durano anche più di un quarto d’ora, e anche i finali diventano piccole suite) non basta, la J. & F. Band ne ha inciso un altro di strumentali dove le peculiarità di ogni musicista emergono ancora di più..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Adrianne Lenker |||
Brighter Future
  [4AD]
folk confessions

"...non è un disco pensato per piacere a un pubblico in particolare, quanto più una sorta di sfogo personale, una piccola auto-analisi che evidentemente le serviva per voltare qualche pagina, il che forse spiega come mai l'album abbia un tono quasi da raccolta di demo casalinghi più che di progetto discografico strutturato..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Jerron Paxton |||
Things Done Changed
  [Smithsonian Folkways]
acoustic blues; folk blues

"...è il primo lavoro completamente composto da brani originali dove Jerron, come un bluesman di un tempo, suona tutto da solo (banjo, chitarra, armonica, piano) e mischia blues, ragtime, folk, musica degli Appalachi, con un effetto veramente da macchina del tempo..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Jack White |||
No Name
  [Third Man records]
garage rock; hard blues

"... temevamo si fosse perso come Syd Barrett nei meandri della sua folle avanguardia musicale e invece ce lo ritroviamo ancora qui a scrivere grandi pezzi rock, senza fronzoli, senza effetti speciali né trucchi e in bassa fedeltà, come agli inizi..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Dwight Yoakam |||
Brighter Days
  [Third Man records]
county'n'roll

"...è qui per ribadire l’invidiabile continuità artistica di Yoakam, che ancora una volta punta la bandiera e segna il territorio: quando si tratta di country music di origine controllata, ha pochi rivali in circolazione che possano sottragli lo scettro..." VAI ALLA RECENSIONE


 Top 20 [20-04, in ordine alfabetico]


||| Kiely Connell |||
My Own Company
  [Calumet Queen]
roots rock; americana

"...nel mezzo c’è Kiely e questo suo secondo convincente album, My Own Company, che ha tutta l’aria di essere il disco che farà saltare il banco, o altrimenti le toccheranno altre stagioni nell’ombra di qualche locale dell'altra Nashville..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Warren Haynes |||
Million Voices Whisper
  [Fantasy]
soul-rock jam

"...si sa che devia dalla strada hard rock-blues e psichedelica che ha imbracciato trent’anni fa con la sua band per virare su toni e forme più soul, più cantautorali, abbondando con sonorità vintage e appoggiandosi a molti collaboratori, tra amici musicisti (uno su tutti, Derek Trucks) e strumentisti vari..." VAI ALLA RECENSIONE



||| The Hard Quartet |||
The Hard Quartet
[Matador]

veterani indie-rock

"...tante chitarre, come è facile immaginare, che fanno da assolute protagoniste in quello che, a ben guardare, è una sorta di viaggio sonico che si snoda da una costa all’altra degli States, privilegiando da un lato i paesaggi metropolitani e, dall’altro, i sentieri di un’America rurale in cui tradizione e deviazioni iconoclaste spesso coesistono..." VAI ALLA RECENSIONE




||| Hurray for The Riff Raff |||
The Past Is Still Alive
[Nonesuch]
americana; folk-rock

"...The Past is Still Alive parla di chi non c’è più e di chi abbiamo lasciato andare, eppure ci accompagna ancora con la sua impronta esistenziale, parla di memoria e di crescita, di passaggi del tempo in un’epoca caotica, rivolgendosi a un paese, gli Stati Uniti, che Alynda ha attraversato con lo spirito affamato di una nomade dell’esistenza..." VAI ALLA RECENSIONE



||| JJ Grey & Mofro |||
Olustee
[Alligator]
southern soul; swamp rock

"...c’è però un suono splendido, positivamente condizionato dall’uso dei fiati, una voce adatta al genere (il leader JJ Grey), e un pugno di canzoni che, seppur non scevre di citazionismi e pesanti debiti col passato, suonano fresche e convincenti..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Ray LaMontagne |||
Long Way Home
[Nonesuch]
soulful americana; folk-rock

"...Long Way Home si concentra sul lungo viaggio dell’esistenza e sull’infinita traversata del musicista, forse influenzato dal passaggio della mezza età. Sta di fatto che il cinquantenne Ray laMontagne di Long Way Home assomiglia molto all’esordiente trentenne di Trouble..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Michael Kiwanuka |||
Small Changes
  [Polydor]
new classic soul

"... andato sul sicuro, e al massimo ha fatto qualche passettino in più verso un elegante smooth-soul un po’ démodé, ma questo basta a dire che Small Changes lo conferma, per quanto ci riguarda, come uno degli artisti migliori della nuova era di quella black music tinta di soul..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Taylor McCall |||
Mellow War
  [Black Power Soul]
americana; southern troubadour

"...il calore dell’incisione e l’intensità dell’interprete sono gettate in primo piano, sfruttando al massimo la potenza con il minimo indispensabile degli arrangiamenti: una chitarra, un accenno del pianoforte o dell’organo, i cori che sorreggono e innalzano la melodia..." VAI ALLA RECENSIONE



||| John Moreland |||
The Visitor
  [Old Omen]
heartland americana; rootsy storyteller

"...La delicatezza con la quale l'autore ci offre le sue visioni da “eremita” dell’american music, atteggiamento per nulla costruito a tavolino, è la cifra stilistica di una raccolta che si insinua con tutta quella spontanea trasparenza e semplicità che John Moreland ha inseguito..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Anders Osborne |||
Picasso's Villa
  [5th Ward]
classic rock; southern music

"...la necessità del messaggio si riflette in una musica gioiosa e tonante, che alterna da una parte ballate dai colori brillanti, che sprizzano gli umori della Louisiana e il piglio narrativo di un folksinger, come testimonia la stessa Picasso’s Villa..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Peter Perrett |||
The Cleansing
  [Domino]
punk-rock poetry

"...venti stazioni, sofferenti e illuminate, lungo il cammino tortuoso di Peter Perrett: tante, persino eccessive, ma mostrano nel loro insieme quel dolente percorso di risalita dall’autodistruzione verso una forma di amore e di accettazione per se stessi e quelli che ci circondano..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Bill Ryder-Jones |||
Iechyd Da
  [Domino]
indie folk; chamber pop

"...sotto tanti suoni si celano delle belle canzoni, scritte con l’amore per quel cantautorato oscuro e sotterraneo dei primi anni Settanta. Non è nuovo nella sostanza, ma lo è nella realizzazione questo album, e potrebbe aprire una nuova fase di ritrovato gusto per la costruzione di una registrazione..." VAI ALLA RECENSIONE



||| The The |||
Ensoulment
  [Earmusic]
singer-songwriter, pop d'autore

"...quanto di meglio si potesse sperare da un artista che poteva anche essersi arrugginito col tempo. Invece la penna qui è felice, anzi, felicissima, in quello che è forse il disco più verboso della sua carriera, con lunghi titoli, e una serie di riflessioni sulla vita e sulla modernità di un uomo che evidentemente non ha mai smesso di osservare il mondo..." VAI ALLARECENSIONE



||| Richard Thompson |||
Ship to Shore
  [New West]
folk-rock maestro

"...Ship To Shore ribadisce, se mai ce ne fosse bisogno, come si scrive e come si deve suonare una canzone folk-rock. E come magari - pur lavorando ovviamente anche molto di mestiere - già una The Fear Never Leaves You o una What’s Left To Lose appaiano quali piccole opere d’arte di songwriting..." RECENSIONE



||| Waxahatchee |||
Tigers Blood
  [Anti-]
americana; indie-roots

"...muovendosi attraverso una scrittura musicale sempre molto autobiografica, con versi che riflettono brevi confessioni, illuminazioni di un momento, potenti nella loro fragilità, Tigers Blood svela una confidenza con i propri sentimenti che è anche lo specchio di una maturità artistica..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Jontavious Willis |||
Brighter Days
  [Strolling Bones]
blues traditions

"...qui non si tratta più di scontati crocicchi e diavoli, semmai di riconoscersi in un percorso umano e in un linguaggio musicale che Jontavious Willis dimostra di avere assimilato in tutte le sue sfaccettature, con una versatilità interpretativa e una padronanza fra acustico ed elettrico che ha del soprendente ...." VAI ALLA RECENSIONE



||| X |||
Smoke & Fiction
  [Fat Possum]
punk-rock last heroes

"...siamo qui esclusivamente se ne vale la pena e se le canzoni hanno un senso, sembrano volerci dire, e se davvero non smentiranno se stessi allora Smoke & Fiction sarà effettivamente una splendida uscita di scena, di quelle che arrivi, accendi la miccia, ribalti il locale ed esci dalla porta di servizio senza rimpianti...." VAI ALLA RECENSIONE


 Podio 2024


||| King Hannah |||
Big Swimmer
  [City Slang]
psych-folk; indie rock

"...proprio dal contrasto tra questi elementi, durezza e quiete, asprezza e desiderio, atmosfere sognanti e sferzate chitarristiche, emergono le canzoni e i momenti più efficaci della musica del duo..." VAI ALLA RECENSIONE



||| MJ Lenderman |||
Manning Fireworks
[Anti-]
slacker rock; alternative-country

"...ha la capacità di dissotterrare sonorità che prima di tutto rappresentano un modo di essere e di sentire la vita, così come effettivamente emerge dei nove episodi che compongono l’album, un mix di inquietudine, tristezza e propensione a ironizzarci su..." VAI ALLA RECENSIONE



||| Gillian Welch & David Rawlings |||
Woodland
[Acony]
country-folk; americana duo

"...l’effetto è di fluttuare tra versi di gioia, desiderio e disperazione, avulsi da qualsiasi riduzione di stile e genere, sebbene siano inevitabilmente considerati un faro per l’attuale scena Americana, con la capacità infine di diventare “eterni” e per nulla prigionieri della contingenza..." VAI ALLA RECENSIONE



Riepilogo - Best albums 2024

Podio 2024
Gillian Wech & David Rawlings – Woodland
MJ Lenderman - Manning Fireworks
King Hannah - Big Swimmer

Top 20
(04-20, in ordine alfabetico)
Kiely Connell - My Own Company
Warren Haynes - Million voices whisper
The Hard Quartet - The Hard Quartet
Hurray For The Riff Raff - The Past Is Still Alive
JJ Grey & Mofro - Olustee
Ray LaMontagne - Long Way Home
Michael Kiwanuka - Small Changes
Taylor McCall - Mellow War
John Moreland – Visitor
Anders Osborne - Picasso's Villa
Peter Perrett - The Cleansing
Bill Ryder-Jones - Iechyd Da
The The - Ensoulment
Richard Thompson - Ship To Shore
Waxahatchee - Tigers Blood
Jontavious Willis - West Georgia Blues
X - Smoke & Fiction

Top 30
(21-30, in ordine alfabetico)
Jeremie Albino - Out Time In The Sun
Bonny Light Horseman - Keep Me on Your Mind/See You Free
Charley Crockett - $10 Cowboy/ Visions of Dallas
The Decemberists - As It Ever Was So It Will Be Again
Jeffrey Foucault - The Universal Fire
The J.&F. Band - Star Motel
Adrianne Lenker - Bright Future
Jerron Paxton – Things Done Changed
Jack White - No Name
Dwight Yoakam - Brighter Days

 


Honorable mentions [categorie]

La redazione di RootsHighway è davvero un piccolo manipolo di collaboratori, impossibile matematicamente offrire spazio a tutti nei 30 magnifici del 2024, ma questi "esclusi" per un soffio e appendici varie meritavano come sempre una presenza all'interno del nostro speciale:

:: Archivi, live & tribute albums

Jason Isbell & The 400 Unit - Live From the Ryman Vol.2 (Southeastern)
Van Morrison - Live at Orangefield (Orangefield Records)

The Black Pumas - Live From Brooklyn Paramount (ATO)

Autori Vari - Can't Steal My Fire- The Songs of David Olney (New West)

Autori Vari - Silver Patron Saints - The Songs of Jesse Malin (Glassnote)

 
:: Blues, soul & black music

Eric Bibb - In The Real World (Stony Plain)
Leon Bridges - Leon (Columbia)
Leyla McCalla - Sun Without the Heat (Anti)
Marcus Trummer - From the Start (Gipsy Soul)
The Rumble - Stories From the Battlefield (Well Kept Secret)
 
:: Singer-songwriter

T Bone Burnett - The Other Side (Verve)
Tucker Zimmerman - Dance of Love (4AD)
Spencer Thomas - The Joke of Life (Strolling Bones)
Kaia Kater - Strange Medicine (Free Dirt)
Lynne Hanson - Just a Poet (Lynne Hanson)
 
:: Classic rock e dintorni

The Bevis Frond - Focus on Nature (Tapete records)
Mdou Moctar - Fuberal For Justice (Matador)
American Aquarium - The Feat of Standing Still (Losing Side records)
The Red Clay Strays - Made By These Moments (RCA)
Bywater Call - Shepherd (Gipsy Soul)

 
:: Americana, country & roots

Benjamin Tod - Shooting Star (Thirty Tigers)
Jake Xerxes Fussell - When I'm Called (Fat Possum)
Kasey Anderson - To The Places We Lived (Nervous Kid)
Heather Little - By Now (Must Have Music)
Willi Carlisle - Critterland (Signature Sound)

 
:: Indie folk & alternative sounds

Bright Eyes - Five Dice, All Threes (Dead Oceans)
Naima Bock - Below a Massive Dark Land (Sub Pop)
Rose Hotel - A pawn Surrender (Strolling Bone)
Son of The Velvet Rat - Ghost Ranch (Fluff & Gravy)
Trust Fund - Has It Been a While? (Tapete records)





Classifica Lettori
La classifica 2024 dei lettori di RootsHighway

La coppia delle meraviglie dell'Americana, Gillian Welch & David Rawlings, stacca con convinzione tutti i concorrenti e si impone anche fra le vostre scelte con Woodland. È la prima volta che accade per il duo in tanti anni di carriera: hanno saputo forse cogliere il momento giusto ed è probabilmente una sorta di premio alla loro costanza artistica. 2/3 dei rispettivi podi coincindono fra redazione e lettori: anche per voi i King Hannah sono una bella sorpresa (o forse meglio dire una giovane conferma) di questo 2024, capaci di mettere d'accordo l'anima "roots" e quella "indie" delle nostre e vostre preferenze. Chiude al terzo gradino il ritorno in grande stile di Jack White, con il quale sembriamo tutti esserci riconciliati. A dare fiato alla passione rock più classica, declinata in abiti southern, ci sono poi le fragranze soul di JJ Grey & Mofro e in coda il ritorno solista di Warren Haynes, mentre, restando sempre nei paraggi "sudisti", una band che resta saldamente nei vostri cuori sono anche i Black Crowes dei ritrovati fratelli Robinson. Il loro Happiness Bastards vi ha convinto più di quanto non lo abbia fatto con noi, insieme al Nick Cave colto da enfasi e sentimento in Wild God. Nella top 10, infine, da segnalare una rinfrancante presenza di nuove voci dell'Americana in chiave moderna, dalla rivelazione MJ Lenderman alle due muse Waxahatchee e Hurray for the Riff Raff, progetti artistici che celano il songwriting di Katie Crutchfield e Alynda Segarra. Tutto il resto - abbondante e sempre di qualità, ci permettiamo di dire con orgoglio riferendoci ai gusti molto in sintonia dei nostri lettori - lo trovate qui di seguito:

 
Artista, Album
Punteggio
TOP TEN
 Gillian Welch & David Rawlings - Woodland
261.5
 King Hannah - Big Swimmer
188
 Jack White - No Name
161.5
 JJ Grey & Mofro - Olustee
148.5
 Nick Cave & The Bad Seeds - Wild God
144.5
 Hurray For the Riff Raff - The Past is Still Alive
133
 MJ Lenderman - Manning Fireworks
130
 The Black Crowes - Happiness Bastards
119
 Waxahatchee - Tigers Blood
107.5
 Warren Haynes - Million Voices Whisper
107
 
RUNNERS 
11. Michael Kiwanuka - Small Changes
104.5
12. The The - Ensoulment
104
13. Jeremie Albino - Our Time in the Sun
101
14. X - Smoke & Fiction
98
15. Bonny Light Horseman - Keep Me In Your Mind/See You Free
96
16. Ray LaMontagne - Long Way Home
96
17. Peter Perrett - The Cleansing
94
18. Charley Crockett - $10 Cowboy
87
19. Bill Ryder-Jones - Iechyd Da
86
20. Richard Thompson - Ship to Shore
85
 

SEGUONO:

The Decemberists - As It Ever Was, So It Will Be Again; Jason Isbell & 400 Unit - Live From The Ryman, Vol. 2 ; Anders Osborne - Picassos's Villa; Dwight Yoakam - Brighter Days; Fontaines D. C. - Romance; John Moreland - Visitor; Taylor Mccall - Mellow War; T Bone Burnett - The Other Side; Jeffrey Foucault - The Universal Fire; Jake Xerxes Fussell - When I'm Called; Adrianne Lenker - Bright Future; Kiely Connell - My Own Company; Van Morrison - Live At Orangefield; Willie Nelson - The Border; American Aquarium - The Fear Of Standing Still; The Red Clay Strays - Made By These Moments; Black Keys - Ohio Players; The Cure - Songs Of A Lost World......





BooksHighway
(selezione a cura di RootsHighway e BooksHighway Blog)

15 libri per il 2024 (in ordine alfabetico)

Le classifiche di fine anno lasciano sempre qualche dubbio, perché la loro compilazione dipende da un numero eccessivo di variabili, compresi, non ultimi, gusti e giudizi del tutto personali, come è giusto che sia. Per BooksHighway restano l’occasione di fare il punto della situazione sulle letture che, in un modo o nell’altro, riusciamo ad associare alla continua ricerca musicale in cui siamo immersi. Prendete questa selezione come un parziale biglietto da visita di quello che facciamo tutto l’anno: proviamo in continuazione traiettorie insolite, seguendo l’istinto e comunque restando legati al contesto più che americano di RootsHighway. Ed è stato un anno prodigo, fino alla fine, con il monumentale volume dedicato a Dylan (ne riparleremo), ma non abbiamo parlato soltanto di musica. Fin dall’inizio, BooksHighway (comprese le sue estensioni nei blog satelliti) segue romanzi, racconti e poesie e nel poll del 2024 trovate un bel po’ di suggerimenti utili e ancora di più ne troverete nel 2025 visto che ci stiamo avvicinando a festeggiare il numero 300 della rubrica, un traguardo che neanche lontanamente ci immaginavamo di raggiungere quando abbiamo cominciato. E succede anche (e soprattutto) grazie a voi che ci seguite. Per cui buona lettura, e come diceva qualcuno: la strada continua, il party non finisce mai perché siamo convinti che trovare il tempo per leggere sia trovare il tempo, e molto di più. (Marco Denti)

Don Carpenter - Hard Rain Falling [Edizioni Clichy]

Bruce Conforth , Gayle Dean Wardlow - l diavolo, probabilmente. Vita di Robert Johnson [Il Saggiatore]

S.A. Cosby - Il sangue dei peccatori [Rizzoli]

James Ellroy - Gli incantatori [Einaudi]

Bob Dylan - Mixing Up the Medicine [Rizzoli Lizard]

David Joy - Quelli che pensavamo di conoscere [Jimenez]

Larry McMurtry - Il cammino del morto [Einaudi]

Willie Nelson (con David Ritz) - My Life. È una lunga storia [Il Castello]

Brian Panowich - Nient'altro che ossa [NN Editore]

Hannah Rothschild - La baronessa. La Rothschild ribelle musa segreta del jazz [Neri Pozza]

Daniela Servidati - Dog's [Dana]

Jane Smiley - Erediterai la terra [La Nuova Frontiera]

Willy Vlautin - Il cavallo [Jimenez]

Henry Wise - Holy City [Carbonio]

Warren Zanes - Liberami dal nulla. Bruce Springsteen e Nebraska [Jimenez]

 


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