Tra i più attivi ed interessanti country troubadours
dell’attuale scena indipendente americana, Benjamin Tod segue quel
filo rosso della tradizione che unisce le ruvidezze di Hank Williams Sr.,
il gusto della melodia di Tom T. Hall e quello spirito puramente outlaw
che ha contraddistinto una vita avventurosa e spesso nomade. Per un certo
periodo con la compagna di vita Ashley Mae, sua partner anche con la Lost
Dog Street Band, ha suonato per le strade in un’esistenza quasi da hobo
prima di stabilirsi nella contea di Muhlenberg in Kentucky.
I molteplici progetti del musicista di Cottontown, Tennessee (dal 2009
ad oggi ce ne sono stati almeno cinque, dai Black Heart Rebellion ai Never
Say Surrender, passando per i Teardrop Trio, i Barefoot Surrender e i
Spit Shine) possono considerarsi capitoli di un percorso di maturazione
e di consapevolezza che in questo 2024 ha visto la sua sublimazione in
un solido lavoro come performer e come autore con ben due pubblicazioni.
Survived come Lost Dog Street Band e questo Shooting Star
sono tra i migliori prodotti in questo ambito degli ultimi anni per genuinità,
ispirazione e passione. La produzione di Andrija Tokic dà lustro
alle narrazioni di Benjamin Tod cucendo con cura il lavoro di sidemen
veterani degli studi di Nashville, con una menzione particolare per Chris
Scruggs a pedal steel e chitarra acustica, distinguendosi per un notevole
gusto melodico alle parti soliste, Dennis Crouch al contrabbasso, Billy
Contreras al fiddle, John James Tourville a svariati strumenti a corda
e Jeff Taylor al piano e all’accordion.
Grande lucidità compositiva, nitidezza negli arrangiamenti e un cantato
che colpisce per calore e bilanciamento dei toni, con queste premesse
l’album non può che essere considerato uno dei migliori di questo 2024
che sta per concludersi e la selezione gode anche di una varietà di temi
che la rende ancora più godibile ed interessante. Ballate, swing, up e
midtempo si alternano con gusto accogliendo anche due ospiti di rango
come John R. Miller che fornisce i controcanti in Like
It Or Not nella più classica iconografia
country con fiddle e steel a segnare la melodia e Sierra Ferrell che duetta
nella conclusiva One Last Time, un
waltz time che fa rivivere i duetti di coppie celebri della country music
come George Jones e Tammy Wynette.
Se l’iniziale I Ain’t The Man mostra una totale riverenza nei confronti
di Hank Sr., la title track Shooting Star
è per chi scrive il momento topico del disco facendo emergere tutto il
talento di Benjamin Tod con la sua melodia evocativa e struggente. Back
Toward The Blue e Satisfied With Your Love ‘swingano’ con classe,
con quest’ultima che non può non essere accostata al più classico western
swing di marca texana, mentre brani come Saguaro’s Flower con la
pedal steel di Chris Scruggs e Nothing More si ritagliano uno spazio
come eccellenti ballate dalle tenui inflessioni country-folk e Mary
Could You alza un po’ i toni ponendosi come uptempo che conferma il
nostro quale credibile e schietto storyteller.