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Benjamin Tod
Shooting Star
[Benjamin Tod/ Thirty Tigers 2024]

Sulla rete: benjamintodmusic.com

File Under: rootsy storyteller


di Remo Ricaldone (06/12/2024)

Tra i più attivi ed interessanti country troubadours dell’attuale scena indipendente americana, Benjamin Tod segue quel filo rosso della tradizione che unisce le ruvidezze di Hank Williams Sr., il gusto della melodia di Tom T. Hall e quello spirito puramente outlaw che ha contraddistinto una vita avventurosa e spesso nomade. Per un certo periodo con la compagna di vita Ashley Mae, sua partner anche con la Lost Dog Street Band, ha suonato per le strade in un’esistenza quasi da hobo prima di stabilirsi nella contea di Muhlenberg in Kentucky.

I molteplici progetti del musicista di Cottontown, Tennessee (dal 2009 ad oggi ce ne sono stati almeno cinque, dai Black Heart Rebellion ai Never Say Surrender, passando per i Teardrop Trio, i Barefoot Surrender e i Spit Shine) possono considerarsi capitoli di un percorso di maturazione e di consapevolezza che in questo 2024 ha visto la sua sublimazione in un solido lavoro come performer e come autore con ben due pubblicazioni. Survived come Lost Dog Street Band e questo Shooting Star sono tra i migliori prodotti in questo ambito degli ultimi anni per genuinità, ispirazione e passione. La produzione di Andrija Tokic dà lustro alle narrazioni di Benjamin Tod cucendo con cura il lavoro di sidemen veterani degli studi di Nashville, con una menzione particolare per Chris Scruggs a pedal steel e chitarra acustica, distinguendosi per un notevole gusto melodico alle parti soliste, Dennis Crouch al contrabbasso, Billy Contreras al fiddle, John James Tourville a svariati strumenti a corda e Jeff Taylor al piano e all’accordion.

Grande lucidità compositiva, nitidezza negli arrangiamenti e un cantato che colpisce per calore e bilanciamento dei toni, con queste premesse l’album non può che essere considerato uno dei migliori di questo 2024 che sta per concludersi e la selezione gode anche di una varietà di temi che la rende ancora più godibile ed interessante. Ballate, swing, up e midtempo si alternano con gusto accogliendo anche due ospiti di rango come John R. Miller che fornisce i controcanti in Like It Or Not nella più classica iconografia country con fiddle e steel a segnare la melodia e Sierra Ferrell che duetta nella conclusiva One Last Time, un waltz time che fa rivivere i duetti di coppie celebri della country music come George Jones e Tammy Wynette.

Se l’iniziale I Ain’t The Man mostra una totale riverenza nei confronti di Hank Sr., la title track Shooting Star è per chi scrive il momento topico del disco facendo emergere tutto il talento di Benjamin Tod con la sua melodia evocativa e struggente. Back Toward The Blue e Satisfied With Your Love ‘swingano’ con classe, con quest’ultima che non può non essere accostata al più classico western swing di marca texana, mentre brani come Saguaro’s Flower con la pedal steel di Chris Scruggs e Nothing More si ritagliano uno spazio come eccellenti ballate dalle tenui inflessioni country-folk e Mary Could You alza un po’ i toni ponendosi come uptempo che conferma il nostro quale credibile e schietto storyteller.



<Credits>