Formazione esuberante di
southern soul proveniente da Toronto, ma con l’anima vagante tra Memphis,
i Muscle Shoals Studios e New Orleans, i Bywater Call sono la creatura
della cantante Meghan Parnell, dotata di una voce soul potente e trascinante
e del chitarrista elettrico e slide Dave Barnes. La coppia è il fulcro
della formazione; tuttavia non è da trascurare l’apporto anche compositivo
degli altri quattro membri del gruppo presenti già nel primo album, il
batterista Bruce McCarthy, il bassista Mike Meusel e la sezione fiati
di Stephen Dyte (tromba e trombone) e Julian Nalli (sax) e del nuovo tastierista
John Kervin.
Se l’omonimo
esordio del 2019 non è stato adeguatamente promosso a causa della
pandemia, Remain
del 2022 ha ricevuto notevoli apprezzamenti, confermati dagli esplosivi
concerti in Canada e in Europa. Nel 2023 hanno esordito anche negli Stati
Uniti e quest’anno hanno effettuato un lungo tour primaverile in Europa
con oltre trenta date e stanno girando per due mesi negli Usa, in attesa
di tornare in Gran Bretagna, Germania, Belgio e Olanda nel prossimo autunno.
Putroppo per ora l’Italia non è stata toccata…ma non è una novità! L'intensa
attività ha fruttato molte nominations per i Blues Awards canadesi e per
quelli inglesi. La presenza carismatica di Meghan e la voce che incrocia
Susan Tedeschi, Bonnie Raitt e Janis Joplin caratterizzano la band, ma
nella loro crescita è essenziale il ricco impasto sonoro con richiami
tra gli altri a The Band, Wood Brothers, Tedeschi Trucks Band, Little
Feat e Sly Stone.
Il disco è stato per la prima volta prodotto dalla band, registrato e
mixato dal batterista McCarthy a Toronto. I quattro singoli che hanno
preceduto l’album esprimono le diverse sfaccettature del suono dei Bywater
Call: la ritmata Sweet Maria, un invito
ad amare e accettare le persone per come sono, con i fiati in ritmica,
una slide ammaliante e un coinvolgente finale gospel con un crescendo
dei fiati, delle tastiere e dei cori in stile Nola; l’intensa For All
We Know che parte acustica e soffusa, interpretata con una voce che
ricorda molto Susan Tedeschi, prima di crescere lentamente con i fiati
e la slide; l’inquieta e robusta Holler,
ideale per la voce di Meghan con una graffiante chitarra bluesata; e l’esuberante
mid-tempo Roll, un retro-soul introdotto da piano e basso e impreziosito
da una slide debitrice di Derek Trucks.
Quanto agli altri brani meritano sicuramente l’iniziale
Everybody Knows, un southern rock vigoroso e spigoloso con
venature gospel chiuso dalla lancinante solista di Barnes, la ballata
Colours che ha un’apertura bucolica floydiana e un morbido sviluppo
country dominato dalla voce poderosa di Meghan, il soul-roots Turn
It Around, l’errebi contagioso Now And Never tra Little Feat
e Sly Stone con i fiati in stile Mardi Gras e l’esuberante Sign Of
Peace con un’intro dolente dei fiati che poi accelerano portando il
brano a celebrare ancora il legame con New Orleans nell’irresistibile
finale.