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Bywater Call
Shepherd
[Bywater Call/ CRS 2024]

Sulla rete: bywatercall.com

File Under: southern soul from Canada


di Paolo Baiotti (23/08/2024)

Formazione esuberante di southern soul proveniente da Toronto, ma con l’anima vagante tra Memphis, i Muscle Shoals Studios e New Orleans, i Bywater Call sono la creatura della cantante Meghan Parnell, dotata di una voce soul potente e trascinante e del chitarrista elettrico e slide Dave Barnes. La coppia è il fulcro della formazione; tuttavia non è da trascurare l’apporto anche compositivo degli altri quattro membri del gruppo presenti già nel primo album, il batterista Bruce McCarthy, il bassista Mike Meusel e la sezione fiati di Stephen Dyte (tromba e trombone) e Julian Nalli (sax) e del nuovo tastierista John Kervin.

Se l’omonimo esordio del 2019 non è stato adeguatamente promosso a causa della pandemia, Remain del 2022 ha ricevuto notevoli apprezzamenti, confermati dagli esplosivi concerti in Canada e in Europa. Nel 2023 hanno esordito anche negli Stati Uniti e quest’anno hanno effettuato un lungo tour primaverile in Europa con oltre trenta date e stanno girando per due mesi negli Usa, in attesa di tornare in Gran Bretagna, Germania, Belgio e Olanda nel prossimo autunno. Putroppo per ora l’Italia non è stata toccata…ma non è una novità! L'intensa attività ha fruttato molte nominations per i Blues Awards canadesi e per quelli inglesi. La presenza carismatica di Meghan e la voce che incrocia Susan Tedeschi, Bonnie Raitt e Janis Joplin caratterizzano la band, ma nella loro crescita è essenziale il ricco impasto sonoro con richiami tra gli altri a The Band, Wood Brothers, Tedeschi Trucks Band, Little Feat e Sly Stone.

Il disco è stato per la prima volta prodotto dalla band, registrato e mixato dal batterista McCarthy a Toronto. I quattro singoli che hanno preceduto l’album esprimono le diverse sfaccettature del suono dei Bywater Call: la ritmata Sweet Maria, un invito ad amare e accettare le persone per come sono, con i fiati in ritmica, una slide ammaliante e un coinvolgente finale gospel con un crescendo dei fiati, delle tastiere e dei cori in stile Nola; l’intensa For All We Know che parte acustica e soffusa, interpretata con una voce che ricorda molto Susan Tedeschi, prima di crescere lentamente con i fiati e la slide; l’inquieta e robusta Holler, ideale per la voce di Meghan con una graffiante chitarra bluesata; e l’esuberante mid-tempo Roll, un retro-soul introdotto da piano e basso e impreziosito da una slide debitrice di Derek Trucks.

Quanto agli altri brani meritano sicuramente l’iniziale Everybody Knows, un southern rock vigoroso e spigoloso con venature gospel chiuso dalla lancinante solista di Barnes, la ballata Colours che ha un’apertura bucolica floydiana e un morbido sviluppo country dominato dalla voce poderosa di Meghan, il soul-roots Turn It Around, l’errebi contagioso Now And Never tra Little Feat e Sly Stone con i fiati in stile Mardi Gras e l’esuberante Sign Of Peace con un’intro dolente dei fiati che poi accelerano portando il brano a celebrare ancora il legame con New Orleans nell’irresistibile finale.


    



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