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Marcus Trummer
From the Start
[Gipsy Soul 2024]

Sulla rete: marcustrummermusic.com

File Under: soul blues from Canada


di Paolo Baiotti (09/12/2024)

Definito “un sangue giovane con un’anima antica”, Marcus Trummer esordisce con un album decisamente interessante in cui cerca di mischiare una sensibilità moderna con la tradizione in uno stile che comprende soul, blues e rock. Nato a Calgary e promosso dalla Gypsy Soul, la medesima label dei Bywater Call, il ragazzo ha compiuto appena 23 anni, ma ha una voce naturale, matura e saggia che si può paragonare ad artisti come Bill Whiters o Al Green, soul al 100% e veramente degna di nota. Inoltre, è un chitarrista da non trascurare, che si ispira al blues di B.B. King e compone buona parte del materiale di From The Start, scritto nel corso degli ultimi anni e registrato in gran parte nel 2022, l’anno in cui ha ottenuto una candidatura come migliore nuovo artista ai Maple Blues Awards, mentre nel 2023 ha vinto il Telluride Blues Challenge facendo circolare il proprio nome ancora prima di esordire in studio.

Per questo album si è avvalso della collaborazione della sua sezione ritmica, formata dal fratello Silus alla batteria (19 anni) e da Stacey Shopsowitz al basso, nonché dell’essenziale Miles Evans Branaugh (The Commoners) alle tastiere, di Nicky Lawrence ai cori e di una sezione fiati, mentre la produzione è stata affidata a Ross Hayes Citrullo, chitarrista dei Commoners e a Renan Yildizdogan, proprietario dell’etichetta discografica. Si parte con Holding Out For You, un brano soul in cui emergono la voce di Marcus, i fiati in ritmica, le tastiere arrangiate con perspicacia, la voce della corista e la chitarra bluesata lineare e incisiva. È un brano che segna il percorso successivo; basta ascoltare la mossa Let You Down, un errebi dal suono vintage e Hard Time, uno slow con l’organo in sottofondo più soul che blues accompagnato da un testo che intende riflettere sulla difficoltà dei nostri tempi con uno sguardo speranzoso al futuro.

Nel centro dell’album spicca The Only Thing, una ballata magnifica nello stile chitarristico di B.B. King, un inno alla forza dell’amore rispetto alle cose materiali che ci circondano. Se la title track appare un po’ scontata, pur risalendo nel break strumentale, così come la funkeggiante Not The Same, la ballata Break My Fall coglie il segno ricordando il suono roots di The Band e anche il soffice soul-roots Ready to Go si lascia ascoltare sia per la tonalità vocale che per il melodico assolo di chitarra che richiama la recente svolta soul di Marcus King. A sorpresa la conclusione è affidata alla robusta Let The Devil Win, un grezzo rock-blues con accenti sudisti per nulla disprezzabile, ma che sembra un po’ fuori contesto.

Vista l’età di Marcus e il suo approccio naturale e disinvolto, possiamo sperare in un futuro ricco di soddisfazioni per l’ennisimo artista canadese di rilievo.



<Credits>