Quando Warren
Haynes, il sessantaquattrenne frontman dei Gov’t Mule, pubblica un
disco solista, si sa che devia dalla strada hard rock-blues e psichedelica
che ha imbracciato trent’anni fa con la sua band per virare su toni e
forme più soul, più cantautorali, abbondando con sonorità vintage e appoggiandosi
a molti collaboratori, tra amici musicisti (uno su tutti, Derek Trucks)
e strumentisti vari alle prese con hammond, fiati e cori. La notizia del
nuovo disco è arrivata a fine agosto, accompagnata da un video live in
studio del primo singolo This Life As We Know It durante una session
presso i Power Station Studios in New England, luogo dove Haynes e i compagni
dei Mule hanno registrato alcuni brani degli ultimi due dischi.
Dieci anni o poco meno sono passati dall’ultimo
lavoro solista di Haynes e si ritrova qui con una formazione nuova,
sempre di altissimo livello, inutile dirlo, per questo disco edito dalla
Fantasy Records. Non c'è solamente il compagno dei tempi dell'Allman
Brothers Band, il già citato mago della slide Derek Trucks, ma sono presenti
anche Lukas Nelson e Jamey Johnson, che hanno condiviso il palco con Haynes
durante il Last Waltz Tour, ad impreziosire il tutto. I membri
della sua attuale band sono John Medeski alle tastiere, il batterista
di lunga data Terence Higgins (già della Dirty Dozen Brass Band) e il
bassista anche dei Gov't Mule Kevin Scott (dove ha sostituito Jorgen Carlsson),
mentre le coriste sono Saundra Williams e Mayteana Morales.
Il disco si apre con la migliore interpretazione di Van Morrison da parte
di Haynes grazie a These Changes,
con l’amico Derek Trucks (co-autore del pezzo) ad abbellire il
tutto. Brano con un tiro soul incredibile, costituisce un grandissimo
inizio. Sempre dalle parti di St. Dominic’s Preview, o comunque
in zona Irlanda del Nord, Go Down Swinging, co-scritta con Jamey
Johnson, dove il soul e i fiati sono in prima fila. You Ain’t Above
Me rimanda al precedente lavoro solista di Haynes, e This
Life As We Know It, che si apre con la slide morbida di Warren
e che vede le voci delle coriste a sostenere il pezzo, possiede un’atmosfera
da jam anni ‘70 alla Delaney & Bonnie, libera e ispirata.
I citati Lukas Nelson e Jamey Johnson fanno la loro apparizione nell'energica
Day of Reckoning, mentre Real, Real Love
(con Derek Trucks in stato di grazia), è una ballatona carica di soul.
La canzone era stata inizialmente co-scritta con Gregg Allman, mai terminata
in vita dal grande tastierista e cantante dell'ABB e che Warren ha finito
e suonato cercando di lasciarla il più possibile simile a come Gregg l’avrebbe
completata. Un sentito omaggio da parte di Haynes a un grande musicista,
mentore e amico.
Non mancano i tour de force musicali, come gli oltre otto minuti di Lies,
Lies, Lies > Monkey Dance > Lies, Lies, Lies, brano che spazia tra
funk, psichedelia con l’hammond sempre in primo piano, e i quasi dieci
di Hall of Future Saints, dove Warren
Haynes duetta alla chitarra con Derek Trucks, in grande spolvero in questo
disco anche se in teoria doveva essere “solo” un ospite (di lusso).
Undici brani in tutto e una manciata in più nell’edizione deluxe (Baby’s
On The Move, Smooth Sailing, il medley Find The Cost of
Freedom/ Day of Reckoning e Back Where I Started). Warren Haynes
è uno dei più grandi artisti dei nostri giorni e una continua fonte di
sorprese, sia che suoni con i suoi Mule sia che si proponga in versione
solista. Questo Million Voices Whisper, che segue a stretto
giro due dischi molto intensi dei Gov’t Mule (Heavy
Load Blues e Peace
Like a River), conferma la qualità sia del musicista sia dell’autore
e, sebbene le nuances siano differenti a seconda del contesto, il risultato
è sempre uno solo: ottima musica.