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RootsHighway 2022 Revisited: i 30 dischi della redazione BooksHighway, i libri selezionati da RH La classifica dei lettori  


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RootsHighway 2022 revisited

di Fabio Cerbone

Ci eravamo lasciati con la promessa di una normalità che riuscisse a far tornare le lancette dell’orologio a prima del “tempo della pandemia”, ma in fondo sapevamo che molte cose erano cambiate, e irreversibilmente. La musica ha continuato a girare intorno, sono tornati i concerti (alcuni concerti, perché i “grandi eventi” e la gara continua al rialzo dei prezzi e del presenzialismo la lasciamo volentieri ad altri), mentre i dischi non se ne sono mai andati, per fortuna, sebbene molte incognite siano rimaste lì, irrisolte, probabilmente perché esistevano da sempre e noi tutti facevamo finta di non vederle. A maggior ragione in un mondo, quello della musica e dell’espressione artistica in generale, che più di altri deve affrontare una continua messa in discussione, cambiamenti repentini e adattamenti forzati.

L’eco di tutto quello che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo sotto altre forme di inquietudine - perché nel frattempo il linguaggio della guerra è tornarto a minacciare, economia e società si sono adeguati e la storia sembra avere ripreso vecchi schemi - è rimasto incastrato fra le note e le canzoni dei musicisti che hanno riempito le nostre giornate. Sono apparse naturalmente parole di speranza e rinascita, e qualcuno è tornato anche fare domande scomode o a interrogarsi sulla direzione che abbiamo preso come umanità, ma rimane un “tempo strano in cui essere vivi”, parafrasando uno dei titoli che fanno parte della nostra selezione di quest’anno.

Trenta album principali e qualche menzione in appendice (su più di trecento recensioni...), come è diventata buona abitudine nelle più recenti edizioni del nostro RootsHighway Revisited, seguendo l’intuizione, che ci è parsa felice, del 2021: quella cioè di non classificare inutilmente le singole posizioni (solo un semplice ordine alfabetico), con la sola eccezione del podio, per far risaltare quei dischi che si sono davvero distinti nella sommatoria delle segnalazioni di ciascun collaboratore. Un elenco - sempre parziale e partigiano come non potrebbe essere altrimenti in un'epoca di ascolti così frammentari - da cui risalta, più di altre volte, l’esigenza di qualche certezza consolidata, band che riecheggiano un’età ormai diventata classica (grosso modo quel ventennio che attravera la fine degli 80 e l'alba dei 2000), songwriter che hanno raggiunto la dimensione della saggezza o quanto meno della piena maturità, ma anche molti autori più contemporanei, e ancora relativamente giovani, i quali tuttavia possono vantare una carriera già decennale, in costante affermazione.

E' il riflesso di quanto subìto nelle nostre vite di persone prima ancora che di ascoltatori e appassionati; è l’impressione, insomma, di dover trovare un appiglio, una continuità pur nel cambiamento, restando con le orecchie in ascolto anche sulle nostre periferiche roots highways.

 

RootsHighway: 30 dischi per il 2022
Hanno contribuito: Davide Albini, Giovanni Andreolli, Paolo Baiotti, Gabriele Buvoli, Gianfranco Callieri, Pie Cantoni, Fabio Cerbone, Gianni Del Savio, Marco Denti, Matteo Fratti, Nicola Gervasini, Roberto Giuli, Domenico Grio, Stefano Hourria, Marco Restelli, Donata Ricci, Yuri Susanna, Pierpaolo Tinelli


30-04 [in ordine alfabetico]


||| Lee Bains + The Glory Fires |||
Old-Time Folks
 (Don Giovanni)
southern punk-rock rebels

"...il trio dell’Alabama si inscrive di diritto in quel mondo di rock’n’roll band che racconta l’altra faccia del sogno americano mai realizzato, partendo dal basso, dalla gente comune, da un afflato popolare e antagonista che raccoglie le storie della “ordinary people” incontrata nel loro incessante viaggio musicale sulla strada...." RECENSIONE



||| Big Thief |||
Dragon New Warm Mountain I Believe In You
(4AD)
indie americana

"...la band vive un momento di evidente grazia che è giusto sfruttare al massimo, dato che ci sarà tempo poi per riscendere nella normalità. Per cui, fin dal primo ascolto, Dragon New Warm Mountain I Believe in You dona subito la sensazione che qui siamo all’apice artistico e al massimo delle loro possibilità..." RECENSIONE



||| Weyes Blood |||
And In The Darkness, Hearts Aglow
 (Sub Pop)
singer-singwriter, indie-pop muse

"...l'effetto principale di questo cambiamento di stile è che se prima il punto di riferimento immediato per l’ascoltatore poteva essere Lana Del Ray e il suo languido approccio vocale, adesso, appena parte l’iniziale morbida ballata It’s Not Just Me, It’s Everybody, la mente va subito alla mai dimenticata Judee Sill e non solo per il timbro vocale, decisamente vicino a quello della Mering, ma anche e soprattutto per la sua tendenza vintage..." RECENSIONE



||| Bonny Light Horseman |||
Rolling Golden Holy
 (37d03d)
indie folk trio

"...Rolling Golden Holy dimostra come i Bonny Light Horseman non siano un fuoco di paglia, né tanto meno un passatempo, semmai un piccolo miracolo di sensibilità comuni che unendosi danno vita ad una chimica musicale riconoscibile e preziosa per il folk americano di questi anni..." RECENSIONE



||| Built to Spill |||
When the Wind Forgets Your Name (Sub Pop)

alternative rock, icone indie rock

"...il contributo di Lê Almeida (batteria) e João Casaes (basso) infonde linfa e freschezza nel songwriting di Doug Martsch, che mette insieme un set di canzoni vario e godibile, in cui il feedback delle chitarre lambisce territori stoner per poi accogliere nel suo seno variazioni lisergiche e svisate ritmiche, abbandonandosi quando è il momento a un power pop dai sapienti ganci melodici..." RECENSIONE



||| Cheap Wine |||
Yell
 (Cheap Wine)
classic rock, heartland rock

"...loro scendono in un altro campo, quello che è diventato merce rara anche se si alza lo sguardo fuori dai nostri confini, un modo di intendere e interpretare il rock’n’roll che ha pochi riscontri persino a livello internazionale. Per questo dovremmo andare fieri di avere in casa un gruppo così “ostinato”..." RECENSIONE



||| Shemekia Copeland |||
Done Come Too Far
(Alligator)
rockin' soul & blues

"...possiamo considerarlo un ottimo modo per fare la sua conoscenza, perché al di là delle certezze di un genere che richiede più personalità che originalità, le sue canzoni esprimono un'energia e un suono grezzamente elettrico che può piacere anche a chi magari del blues si è stufato già da qualche decennio..." RECENSIONE



||| Thomas Dollbaum |||
Wellswood
(Big Legal Mess)
american indipendent songwriter

"...questo disco di esordio rivela una visione prepotentemente matura, e non solo per l’evidente abilità con le parole ma anche per la bravura poco appariscente nel cucire intorno a ogni bravo un vestito calzante. Wellswood non appartiene a un genere particolare: il disco usa citazioni e stilemi al servizio di un cantautorato dai tempi medi in bilico tra tensioni urbane e malinconia rurale..." RECENSIONE



||| The Dream Syndicate |||
Ultraviolet Battle Hymns and True Confessions
(Fire)
psychedelic-rock ride

"...è un naturale cerchio che sembra chiudersi e completarsi, a maggior ragione se si ascolta il cuore musicale di Ultraviolet Battle Hymns and True Confessions, titolo arzigogolato e psichedelico per vocazione che nasconde in realtà una raccolta di canzoni immediatamente più contenute, riconoscibili e "di mestiere" rispetto all’opera precedente..." RECENSIONE



||| Early James |||
Strange Time to Be Alive
(Easy Eye Sound)
bluesy americana, southern troubadour

"...il disco accentua la singolare scrittura di Early James, eclettica tanto nelle liriche quanto nella parte musicale, un mix di evocazioni jazzy alla Tom Waits e di languori roots appresi dalla lezione di The Band. Nell’insieme l’opera ne guadagna enormemente in fascino e mistero..." RECENSIONE



||| John Fullbright |||
The Liar
(Blue Dirt)
americana folksinger

"...musicista che essendo partito dalla composizione al piano e usandolo spesso nella conduzione delle melodie, ha un approccio meno folkeggiante del previsto, mettendo insieme Bob Dylan e Randy Newman, il Texas di Townes Van Zandt con la Louisiana di Dr. John..." RECENSIONE



||| Jake Xerses Fussell |||
Good and Green Again
(Paradise of Bachelors)
roots & folk seeker

"...prosegue il suo percorso di cercatore d’oro sul teatro dell’american folk music, grazie a un quarto album di studio che si rivela il più profondo e ambizioso della sua già ricca produzione, per la prima volta allargando sensibilmente lo spettro degli arrangiamenti, delle collaborazioni e infine della stessa scrittura..." RECENSIONE



||| Mary Gauthier |||
Dark Enough To See The Stars
(In the Black)
singer-songwriter, americana

"...mantenendo quella semplicità di approccio, quella scarna presenza folk che ha nella stessa voce di Mary, limitata nei registri eppure autentica nell’espressività, Dark Enough to See The Stars svela tuttavia una cura negli arrangiamenti dove poche note, ma di grande eleganza, lo rendono uno degli album più maturi della produzione della Gauthier..." RECENSIONE



||| The Hanging Stars |||
Hollow Heart
(Loose Music)
psychedelic country rock

"...gli effluvi californiani si spandono ancora tutti intorno alle composizioni di Richard Olson, principale songwriter, mentre la band definisce i contorni di questi dieci episodi nati in un tempo di incertezze, lo stesso che ha portato una vena dark nelle liriche e il desiderio di esorcizzarne i fantasmi con la luminosità delle chitarre e la speranza dell’amore. ..." RECENSIONE



||| Michael Head and The Red Elastic Band |||
Dear Scott
(Modern Sky)
brit-pop, singer-songwriter

"...un cantante che è nato comunque in una tradizione di pop inglese chitarristico e diretto alla Smiths, ma che ha altresì un approccio alla scrittura quasi da folksinger anni 70, tra un Phil Ochs più orchestrato o un David Ackles più complesso, e l’unione delle due cose lo porta a scrivere pop-songs che rasentano la perfezione..." RECENSIONE



||| Taj Mahal & Ry Cooder |||
Get on Board: The Songs of Sonny Terry & Brownie McGheee
(Nonesuch)
blues & roots revisited

"...per l’occasione di questa tardiva rimpatriata, i due rispolverano undici brani di una delle coppie più longeve (ben 45 anni di sodalizio!) del folk blues americano, Sonny Terry e Brownie McGhee, artisti che i due hanno imparato ad amare da ragazzi e da cui entrambi ammettono di essere stati fortemente influenzati..." RECENSIONE



||| John Mellencamp |||
Strictly a One-Eyed Jack
(Republic/Universal)
heartland folksinger

"...Strictly A One-Eyed Jack arriva al culmine di questo “invecchiamento” consapevole e trova la chiave giusta per l'uniformità tematica di dodici canzoni che riflettono una volta di più sul trascorrere inesorabile del tempo, sulla morte, sulle menzogne che sembrano guidare il mondo, anzi meglio, noi stessi..." RECENSIONE



||| Kevin Morby |||
This Is a Photograph (Dead Oceans)

indie folk-rock, singer-songwriter

"...una prova discografica maiuscola, potente, spirituale, autentica, concepita come un unicum per tradurre in musica, in maniera fluida, frammenti di ricordi sopiti, impressi su quelle vecchie pellicole. Un’opera rock di grande respiro, in cui si amplia lo spettro delle emozioni..." RECENSIONE



||| Charlie Musselwhite |||
Mississippi Son
(Alligaror)
blues maestro

"...anche stavolta l’uomo di Kosciusko, Mississippi, scrive un capitolo bellissimo, con la complicità di pochi e scelti comprimari, Barry Bays al basso e Ricky Martin alla batteria; come sempre più di sempre, poco significa la distinzione tra originali e “cover” (ma che termine inadatto), dato che gli uni e le altre si fondono come in un lungo poema..." RECENSIONE



||| Jeb Loy Nichols |||
United States of the Broken Hearted
(On-U Sound)
soul-folk opera

"...il suo punto di vista di americano espatriato infonde l’anima compassionevole e ferita al tempo stesso di questo United States of the Broken Hearted, album irresistibilmente “minimalista” che lo fa reincontrare con la On U Sounds del produttore Adrian Sherwood, nome di punta della scena dub ed elettronica inglese..." RECENSIONE



||| Angel Olsen |||
Big Time
(Jagjaguwar)
melancholy americana

"...sceglie il linguaggio a lei più congeniale per raccontare i recenti passaggi della sua vita, dalla sua nuova storia d’amore, al suo coming out e alla morte improvvisa dei genitori, creando delle modalità espressive che trovano una sintesi unica tra l’immediatezza e la spontaneità del lessico della provincia americana e una poetica docile e raffinata che conferisce pathos alle liriche..." RECENSIONE



||| Joan Shelley |||
The Spur
(No Quarter)
gentle folk ballads

"...un album dal cuore primitivo e dal clima famigliare, nato inevitabilmente durante il periodo di isolamento vissuto in questi ultimi due anni, al fianco il marito e chitarrista Nathan Salsburg, che insieme al collega James Elkington si occupa di levigare dove necessario canzoni che in realtà stanno in piedi con pochi, essenziali tocchi di poesia acustica...." RECENSIONE



||| Ian Siegal |||
Stone by Stone
(Grow Vision)
blues traveler

"...al centro di tutto c’è la voce potente ed espressiva di Ian Siegal, in alcuni punti accompagnato da vecchi amici come Shemekia Copeland e Jimbo Mathus, ma che sono soltanto a corollario delle canzoni e dell’espressività di Siegal stesso, qui in forma smagliante e in mood waitsiano più che mai...." RECENSIONE



||| Darden Smith |||
Western Skies
 (Bull by the Horns)
road songs

"...è uno stato della mente, che somma musica, fotografia arti visive come già successo con Butch Hancock, Tom Russell, o Terry Allen ma la costruzione di Darden Smith è più rarefatta, anche se in realtà è molto intuitiva, frutto delle peregrinazioni solitarie dove la geografia si è riflessa nell’anima...." RECENSIONE



||| Spoon |||
Lucifer on the Sofa
(Matador)
indie rock & pop

"...possiede tutte le caratteristiche per colpire nel segno, sia per chi li ha sempre apprezzati e agognava magari un ritorno alle trame più grezze e instintive del passato, sia per chi non li ha mai presi in considerazione e scoprirà in questi dieci brani una rock’n’roll band che riesce a suonare classica e inventiva al tempo stesso..." RECENSIONE



||| Tedeschi Trucks Band |||
I Am the Moon Vol.I-IV
(Fantasy)
southern soul-rock opera

"...l’atmosfera del disco è piuttosto rilassata, con prevalenza di ballate e tempi medi che lasciano spazio alla chitarra sognante ed espressiva di Derek, sia elettrica che slide, nonché alle tastiere di Dixon, mentre alla voce solista di Susan si alternano Mike e Gabe con inserimenti a volte persino eccessivi dei coristi..." RECENSIONE



||| Wilco |||
Cruel Country
(dBpm)
back to the alternative country

"...si mostra così, strada facendo, quale album di candide osservazioni, dalle dinamiche intime ed elettro-acustiche, dove un cantautorato dalla sensibilità indie e pop si trascina per la campagna country e le fioriture folk rock, ma mantiene un equilibrio tra i citati esordi della band e tutto quello di importante e avventuroso costruito dopo..." RECENSIONE



Podio 2022



||| Bill Callahan |||
ytilaeR (Reality)
 (Drag City)
reflective folk, singer-songwriter

"...rappresenta il sentire universale del suo autore, la sua personalissima versione della “realtà” contemporanea (Ytilaer è Reality letto al contrario) che vibra all’interno di strutture fascinose e ambientazioni accoglienti, comunque ripulite da ogni eccesso e molto lontane da visioni distorte e pessimistiche..." RECENSIONE



||| The Delines |||
Sea Drift
(Decor)
cinematic americana

"...questi undici nuovi brani sono a tutti gli effetti racconti brevi, carverianamente asciutti, di individui ai margini e della loro vita agra, della motel life, di fughe, periferie metropolitane e highways inquiete. The Sea Drift continua questa narrazione, ordinata e attenta alla circolarità..." RECENSIONE



||| Ian Noe |||
River Fools & Mountain Saints
 (Lock13 records)
roots rock, country troubadour

"...nell’insieme non sposta di una virgola il senso di fare musica di Ian Noe, avvolto dal fantasma del mentore John Prine, che sbuca in ogni anfratto di queste note, ma ne scolpisce con più precisione i sentimenti: la comunità è tutto, ma non per una cieca, ottusa chiusura al mondo, semmai per trovare il senso più profondo delle esistenze che canta..." RECENSIONE


Riepilogo - Best albums 2022

Podio 2022
Ian Noe, River Fools & Mountain Saints
The Delines, The Sea Drift
Bill Callahan, Reality

Top 30 (in ordine alfabetico)
Lee Bains III & The Glory Fires, Old-Time Folks
Big Thief, Dragon New Warm Mountain
I Believe In You

Weyes Blood, And In The Darkness, Hearts Aglow
Bonny Light Horseman, Rolling Golden Holy
Built to Spill, When the Wind Forgets Your Name
Cheap Wine, Yell
Shemekia Copeland, Done Come Too Far
Thomas Dollbaum, Wellswood
The Dream Syndicate, Ultraviolet Battle Hymns and True Confessions
Early James, Strange Time to Be Alive
John Fullbright, The Liar
Jake Xerses Fussell, Good and Green Again
Mary Gauthier, Dark Enough To See The Stars
The Hanging Stars, Hollow Man
Michael Head and The Red Elastic Band, Dear Scott
Taj Mahal & Ry Cooder, Get On Board
John Mellencamp, Strictly A One-Eyed Jack
Kevin Morby, This Is A Photograph
Charlie Musselwhite, Mississippi Son
Jeb Loy Nichols, United States of the Broken Hearted
Angel Olsen, Big Time
Joan Shelley, The Spur
Ian Siegal, Stone by Stone
Darden Smith, Western Skies
Spoon, Lucifer On The Sofa
Tedeschi Trucks Band, I Am The Moon Vol. I-IV
Wilco, Cruel Country

 


Honorable mentions [categorie]

:: Archivi & live records

Tom Petty & The Heartbreakers - Live at the Fillmore 1997 (Warner)
Mavis Staples/Levon Helm - Carry Me Home (Anti-)
Bob Weir & Wolf Brothers - Live in Colorado vol.1/2 (Third Man Records)

 
:: Covers & tributes

Eli 'Paperboy' Reed - Down Every Road (Yep Roc)
Steve Earle & The Dukes - Jerry Jeff (New West)
Cowboy Junkies - Songs of the Recollection (Proper Records)
 
:: Made in Italy

SirBone and the Mountain Sailors - Wicked Games (SirBone)
Maurizio 'Gnola' Glielmo - Beggars and Liars (Appaloosa)
Sacromud - Sacromud (Edizioni Labilia)
 
:: Blues & soul

Buddy Guy - The Blues Don't Lie (RCA/Sony)
Lee Fields - Sentimental Fool (Daptone)
Yates McKendree - Buchanan Lane (Qualified records)
 
:: Singer-songwriter

Hugo Race Fatalists - Once Upon a Time in Italy (Santeria/ Helixed)
Laura Veirs - Found Light (Bella Union)
Carson McHone - Still LIfe (Loose music)

 
:: Americana, country & roots

Arlo McKinley - This Mess We're In (Oh Boy)
Andrew Duhon - Emerald Blue (Andrew Duhon)
Plains - I Walked With You a Ways (Anti)
 
:: Indie, rock, alternative

The Afghan Whigs - How Do You Burn? (Bmg)
Rolling Blackouts Coastal Fever - Endless Rooms (Sub Pop)
Chris Forsyth - Evolution Here We Come (No Quarter)




Classifica Lettori
La classifica 2022 dei lettori di RootsHighway


Con una maggiore distribuzione delle segnalazioni e senza un dominatore netto come era avvenuto l'anno scorso, il 2022 dei lettori di RootsHighway sceglie l'Americana dalle forti tinte cinematografiche e narrative dei Delines, che staccano di soli dieci punti un sorprendente e ormai maturo folksinger, John Mellencamp. Sull'affermazione della band di Willy Vlautin e Amy Boone forse influisce anche un apprezzato, seppur breve, tour italiano la scorsa estate, e senza dubbio un disco che ha confermato la loro affascinante formula sonora fatta di languori country soul. Restando nello stesso mondo "periferico" ispirato da canzone country d'autore, anche Ian Noe ha conquistato i vostri cuori, facendo coincidere due titoli su tre con il podio della redazione. In top 10 fanno valere la loro storia personale e le loro carriere anche Wilco e Bill Callahan, mentre i Bonny Light Horseman bissano la buona impressione del loro esordio e tra i più "giovani" autori, da sensibilità differenti, emergono John Fullbright e Kevin Morby, con i più chiacchierati Big Thief a chiudere la magnifica decina. Il resto scopritelo qui di seguito (e ancora grazie per la numerosa partecipazione):

 
Artista, Album
Punteggio
TOP TEN
 The Delines - The Sea Drift
221.5
 John Mellencamp - Strictly A One-Eyed Jack
212
 Ian Noe - River Fools & Mountain Saints
158
 Wilco - Cruel Country
147.5
 Bill Callahan - Ytilaer
146
 Bonny Light Horseman - Rolling Golden Holy
132
 John Fullbright - The Liar
128
 Mary Gauthier - Dark Enough To See The Stars
114.5
 Kevin Morby - This Is A Photograph
111
 Big Thief - Dragon New Warm Mountain I Believe In You
109
 
RUNNERS 
11. Angel Olsen - Big Time
107
12. Fontaines D.C. - Skinty Fia
101
13. Jake Xerxes Fussell - Good And Green Again
101
14. Tedeschi Trucks Band - I Am the Moon
100
15. Tom Petty & The Heartbreakers - Live at the Fillmore 1997
98
16. Weyes Blood - And In The Darkness, Hearts Aglow
97
17. Cowboy Junkies - Songs Of The Recollection
94
18. Michael Head and The Red Elastic Band - Dear Scott
94
19. Taj Mahal & Ry Cooder - Get on Board
93
20. Black Country, New Road - Ants From Up There
91
 

Seguono:

Dream Syndicate, Ultraviolet Battle Hymns And True Confessions // Bruce Springsteen, Only The Strong Survive // Shemekia Copeland, Done Come Too Far // Charlie Musselwhite, Mississippi Son // Lee Bains III & The Glory Fires, Old-Time Folks // The Smile, A Light For Attracting Attention // The Afghan Whigs - How Do You Burn // The Hanging Stars, Hollow Heart // Lyle Lovett, 12th June // Markus King, Young Blood // Buddy Guy, The Blues Don’t Lie // Spoon, Lucifer On The Sofa // Mavis Staples & Levon Helm, Carry Me Home...





BooksHighway
(selezione a cura di Marco Denti, Donata Ricci e Fabio Cerbone)

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15 libri per il 2022 (in ordine alfabetico) -

BooksHighway si avvia veloce verso la fatidica puntata numero 250, un traguardo notevole per una rubrica che continuiamo a considerare tra i nostri fiori all'occhiello, con l'idea di intrecciare letteratura, suggestioni musicali e società in una serie di "speciali" che superino di slancio la semplice recensione. Anche quest'anno dunque, tra sito e relativo blog, abbiamo guardato più alla coerenza tematica che alle novità a tutti i costi, recuperando scampoli di letteratura americana (il nostro principale raggio di azione, in simbiosi con i contenuti musicali del sito), anche grazie alla meritoria opera di riscoperta portata avanti da alcune case editrici con le quali ci sentiamo naturalmente più in sintonia. La selezione, come sempre, non persegue un intento classificatorio, ma soltanto un elenco alfabetico che prende in considerazione le segnalazioni più interessanti sulle pagine di RootsHighway, del blog e anche qualche "extra" che non ha trovato spazio per questioni di tempo; libri però uniti, ci pare, da alcune tracce di fondo: l'uomo e il territorio, una geografia umana e del paesaggio tra passato e presente. Poi c'è anche Bob Dylan, ma questa è tutta un'altra storia...

Autori Vari - Al fiume. 25 scrittori sulla pesca [Jimenez]

Edward Allen - Via verso la notte [Mattioli 1885]

Rick Bass - Cane da petrolio [Mattioli 1885]

Jessica Bruder - Dale Maharidge - Snowden's box [Edizioni Clichy]

James Lee Burke - Gesù dell'uragano e altre storie [Jimenez]

Francesco Costa - California. La fine del sogno [Mondadori]

Angela Davis - Blues e femminismo nero [Alegre]

Ivan Doig - La stagione fischiettante [Nutrimenti]

Bob Dylan - Filosofia della canzone moderna [Feltrinelli]

David Joy - Queste montagne bruciano [Jimenez]

Joyce Maynard - L’albero della nostra vita [NNeditore]

Karl Marlantes - Deep River [Solferino]

Chris Offutt - Di seconda mano [minimum fax]

Ron Rash - La terra d'ombra [La nuova frontiera]

Josh Ritter - Una grande gloriosa sfortuna [NNeditore]

 


2022, in loving memory


Mark Lanegan, Kelly Joe Phelps, Loretta Lynn, Jerry Lee Lewis, Pharoah Sanders, Mimi Parker (Low), Wilko Johnson (Dr. Feelgood), Chris Bailey (The Saints), Keith Levene (Public Image Ltd.), Jet Black (The Stranglers), Christine McVie (Fleetwood Mac), Kim Simmonds (Savoy Brown), Dan McCafferty (Nazareth), Robert Gordon, Anton Fier, Paul Siebel, Mary McCaslin, Bob Neuwirth, Ian Tyson, Don Edwards, Ronnie Hawkins, Archie Roach, Lamont Dozier, Dallas Frazier, Gary Brooker (Procul Harum), Taylor Hawkins (Foo Fighters), Andy Fletcher (Depeche Mode), Martin Duffy (Felt, Primal Scream), Terry Hall (The Specials), Wes Freed (Drive-By Truckers), Jess Barr (Slobberbone), Dallas Good (The Sadies), Ronnie Spector (The Ronettes), Judy Henske, Mickey Gilley, Burke Shelley (Budgie), Manuel Göttsching (Ash Ra Tempel), Barry Bailey (Atlanta Rhythm Section), Sam Lay (Paul Butterfield Blues Band), Guitar Shorty, Syl Johnson, Bobby Hendricks (The Drifters), Michael Lang (Woodstock promoter), Joey DeFrancesco, Angelo Badalamenti, Gal Costa, Meat Loaf...