Ryan Adams 23/4/2023
- Live at "Cirque Royal", Bruxelles
- a cura di Marco Restelli -
Un concerto che ho atteso per tanti anni. Quando decisi
di acquistare i biglietti per vedere Ryan Adams
era già quasi tutto sold out. Chi l’avrebbe mai
detto, per un artista che per le ormai note vicissitudini
personali stava rischiando di sparire dalla scena per
sempre. Ma non potevo proprio perdermelo e, per l’occasione,
ho pensato che anche mia figlia, ormai tredicenne, avrebbe
potuto apprezzare un concerto totalmente acustico nel
quale l’intimità sarebbe stata la regola e non l’eccezione.
E Ryan non ha affatto deluso le attese, sfornando un repertorio
di brani personali tutti in versione stripped e
spesso rallentate rispetto alle originali. Una su tutte,
una New York New York low-tempo al piano e quasi
sussurrata, veramente da brividi.
Come già avvenuto nel resto del tour americano ed europeo,
la set list preparata è stata ipertrofica, con ben 36
brani per tre ore effettive di emozioni indimenticabili.
Il repertorio ha pescato da quasi tutta la sua discografia
- eccetto gli ultimi (numerosi) album usciti dopo la pandemia
- ma prevalentemente dal suo capolavoro Gold, da
Ashes and Fire e da Heartbreaker. Ed è proprio
con un brano tratto da quest'ultimo, Oh My Sweet Carolina,
che l’artista americano ha deciso di rompere il ghiaccio
presentandosi sul palco del Cirque Royal di Bruxelles.
Certamente la sua chitarra ha il suo fascino, ma è soprattutto
il suono dell’armonica a tagliare magicamente come una
lama il silenzio irreale del teatro, lasciando senza fiato
un pubblico deciso a godersi ogni minimo istante.
Chi conosce Ryan Adams sa che un suo concerto potrebbe
regalare anche momenti nei quali il suo spirito fumantino
può uscir fuori come un fulmine a ciel sereno e,
anche in questo caso, in un paio di occasioni, non si
è voluto smentire mandando letteralmente a fare in (BIP!)
qualche ritardatario o utilizzatore di flash, nonostante
il divieto ampiamente pubblicizzato prima dell’evento.
Tornando alla musica, se devo scegliere i momenti più
significativi non posso non citare la chiusura della prima
parte del set, con una versione particolarmente vellutata
e dilatata di Do I Wait (dal succitato Ashes
On Fire). Molto intense anche le ben sei cover dei
Velvet Underground, mai cantate prima durante il tour,
fra le quali scelgo Pale Blue Eyes e Candy Says
per l’intensità dell’interpretazione. Let It Ride
da Cold Roses, Two da Easy Tiger,
e la più movimentata English Girls Appoximately
da Love Is Hell gli altri highlight imperdibili,
oltre alla splendida chiusura, nuovamente solo voce chitarra
e armonica (sempre da Heartbreaker) di una Come
Pick Me Up da sogno.
Ecco, la parola sogno è proprio quella giusta se devo
tentare di definire in estrema sintesi uno dei concerti
più belli di sempre al quale ho avuto il privilegio di
assistere. La speranza è quella di aver anche passato
a una giovane “rappresentante delle nuove generazioni”
il testimone di quella mia passione per la musica americana
di alto livello, che noi tutti frequentatori e recensori
di Roots Highway amiamo infinitamente.
SET LIST
1. Oh My Sweet Carolina / 2. Firecracker / 3. Why Do They
Leave / 4. The Changeling (The Doors) / 5. New York New
York / 6. Winding Wheel / 7. Gimme Something Good / 8.
Pale Blue Eyes (The Velvet Underground) / 9. Dirty Rain
/ 10. Rescue Blues / 11. Answering Bell / 12. I'll Be
Your Mirror (The Velvet Underground) / 13. I'm So Lonesome
I Could Cry (Hank Williams) / 14. Ashes & Fire / 15. To
Be Without You / 16. I'm Waiting For The Man (The Velvet
Underground) / 17. All Tomorrow's Parties (The Velvet
Underground) / 18. Do I Wait
[Intermission]
19. To Be Young / 20. Two / 21. When The Stars Go Blue
/ 22. Honky Tonk Girl (Loretta Lynn) / 23. Lovesickblues
(Hank Williams) / 24. Candy Says (The Velvet Underground)
/ 25. I See Monsters / 26. 16 Days / 27. Everybody Knows
/ 28. Let It Ride / 29. Been Down So Long (The Doors)
/ 30. Do You Still Love Me / 31. English Girls / 32. Heroin
(The Velvet Underground) / 33. The End (The Doors) / 34.
Freebird (Lynyrd Skynyrd) / 35. Moon River / 36. Come
Pick Me Up