RootsHighway 2018 revisited
di Fabio Cerbone
Le radici le portiamo
nel nome, sono un motivo di innegabile bussola musicale
e un perimetro dentro il quale costruire la linea
editoriale di RootsHighway, fatto che di questi
tempi, all'insegna di contaminazione e frammentazione,
ci sembra persino una scelta controcorrente, in
pericolo di essere fraintesa. Ciò non significa
che, lavorando sul concetto di genere, quelle stesse
radici diventino un peso, o peggio, un recinto da
cui non volgere mai lo sguardo intorno: da diversi
anni le "rootshighways" si sono allargate,
ponendo lo sguardo su tutto quello che può
coinvolgere un'idea di canzone rock che sia classica
e al tempo stesso non strettamente passatista.
Il 2018 pare che abbia confermato lo stallo di una
bella fetta della scena Americana, il principale
bacino musicale da cui attinge il nostro web magazine:
con le dovute eccezioni e i soliti noti, è
evidente che dentro il movimento si stia vivendo
una fase di rendita, e allora è stato più
facile aggrapparsi ai grandi maestri, coloro che
hanno ribadito il ruolo di guide, ma anche dimostrato
la capacità di trovare nuovi stimoli dopo
la seconda, persino la terza fase della loro carriera.
Da lì arrivano le certezze granitiche di
Ry Cooder, mai così ispirato da anni, e John
Prine, e pure di generazioni successive, come quelle
rappresentate da Alejandro Escovedo, con il suo
politico affresco dal border messicano, Grant Lee
Phillips, Glen Hansard e Jeff Tweedy, quest'ultimo
in una veste solista assai più convincente
rispetto alle ultime sortite con i Wilco.
Se qualche giovane talento ha fornito la conferma
che ci aspettavamo, e pensiamo soprattutto all'improvvisa
evoluzione southern soul di Marcus King, così
come al nuovo ambasciatore del country più
schietto e asciutto, Colter Wall, tuttavia quello
che ci ha davvero sorpreso a questo giro è
stata la presenza importante, all'interno della
nostra selezione, di nomi e volti che arrivano dal
mondo della nuova canzone folk d'autore (e alcuni
parlano al femminile, si vedano Alela Diane o Emma
Tricca), oppure da quel sottile confine creatosi
fra indie rock contemporaneo e rivisitazione del
canone più classico del rock'n'roll (Ty Segall,
Nap Eyes, volendo gli stessi Lucero, ormai affrancati
dal sentiero dell'alternative country). Come a dire,
appunto, che il concetto di "roots" non
va preso troppo alla lettera, altrimenti si rischia
di restare isolati: c'è già troppa
gente in giro che ha voglia di muri e identità
presunte, almeno noi, nel nostro piccolo angolo
di musica, proviamo a non farci rinchiudere.
N.B. anche quest'anno 30 e
non più di 30, e nessuna nominations di categoria:
perché sia davvero una selezione, e ci spiace
per i tanti meritevoli rimasti fuori (ma per quello
c'è il nostro immenso l'archivio da consultare).
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30
dischi per il 2018
La
classifica di RootsHighway
Hanno contribuito: Davide Albini, Antonio Avalle,
Paolo Baiotti, Gianfranco Callieri, Pie Cantoni,
Fabio Cerbone, Gianni Del Savio, Marco Denti,
Matteo Fratti, Nicola Gervasini, Domenico Grio,
Stefano Hourria; Marco Restelli, Donata Ricci,
Gianuario Rivelli, Yuri Susanna, Silvio Vinci,
Luca Volpe.
Le
liste dei singoli collaboratori
* Solo dischi recensiti sul sito nel corso del
2018 entrano a far parte della lista
** Sono presi in considerazione dischi pubblicati
da dicembre 2017 a dicembre 2018
*** Non sono considerati live, tributi, box e
raccolte varie
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Menzioni
d'onore [30
- 21] |
Gli
inseguitori [20
- 11] |
Riepilogo
- Best albums
2018
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Podio
2018
1. Ry Cooder - The Prodigal Son
2. The Marcus King Band - Carolina Confessions
3. Alejandro Escovedo (with Don Antonio) -
The Crossing
Top 10
4. Lucero - Among The Ghosts
5. John Prine - The Tree Of Forgiveness
6. Jeff Tweedy - Warm
7. Glen Hansard - Between Two Shores
8. Alela Diane - Cusp
9. Grant Lee Phillips - Widdershins
10. Nap Eyes - I'm Bad Now
Top 20
11. Colter Wall - Songs of the Plains
12. Ty Segall & Freedom Band - Freedom's Goblin
13. Ruen Brothers - All My Shades Of Blue
14. Hans Chew - Open Sea
15. The War and Treaty - Healing Tide
16. Kevin Gordon - Tilt and Shine
17. Richard Thompson - 13 Rivers
18. Marianne Faithfull - Negative Capability
19. Rolling Blackouts Coastal Fever – Hope
Downs
20. Emma Tricca - St. Peter
Runners (21- 30)
21. The Nude Party - The Nude Party
22. Courtney Barnett - Tell Me How You Really
Feel
23. Sarah Shook & The Disarmers - Years
24. Jayhawks - Back Roads and Abandoned Motels
25. Simone Felice - The Projector
26. Brent Cobb - Providence Canyon
27. Phil Cook - People Are My Drug
28. Cedric Burnside - Benton Country Relic
29. Kristin Hersh - Possible Dust Clouds
30. Mary Gauthier - Rifles & Rosary Beads
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BooksHighway
10 LIBRI per il 2018 (a
cura di Marco Denti) |
L’idea di “americana” che attraversa
RootsHighway contagia, inevitabilmente,
anche le nostre scelte letterarie, che non
sono tanto frutto di una ricerca, di una
valutazione o di una collocazione estetica,
ma piuttosto di una comune prospettiva,
se non proprio di un’identità. Qui si comincia
(e si finisce) dal basso, dalla polvere,
dal fango, dalla solitudine e dalla miseria
che, in molti casi, trovano il delitto e
la fuga come una soluzione. Se si vuole
sapere cosa significa, oggi, restare senza
lavoro, essere discriminati (per il colore
della pelle, per il sesso, per la povertà),
vivere ossessionati dalla fame non meno
che dalla religione, bisogna andare a cercare
dentro libri come questi. Certo, la peculiarità
dei paesaggi americani (il deserto, il bayou,
la prateria e le metropoli) che si notano
scorrendo la selezione di fine anno ha una
sua valenza specifica, ma quelli trattati
sono temi scomodi ovunque e per tutti e
i linguaggi usati hanno l’infinito pregio
della chiarezza e della semplicità, pur
nel rispetto delle rispettive formule e
singolarità. Quello che cerchiamo nei libri
è più o meno lo stesso che nei dischi: qualcuno
che abbia qualcosa da dire, che lo dica
a modo suo e che lo dica bene. Fuori quota,
aggiungerei anche The Outsider di
Stephen King (bookshighway.blogspot.com/2018/12/stephen-king.html)
perché, per quanto l’andamento della storia
sia ben circoscritto nel mestiere e nei
suoi standard, condensa molti dei dubbi
e delle idiosincrasie dei nostri tempi,
e poi perché lui resta lo scrittore che
ha più dimestichezza con il rock’n’roll,
come nessun altro.
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Classifica
Lettori
La
classifica 2018 dei lettori di RootsHighway |
Una redazone di quindici persone non potrà
mai "competere" con le centinaia e centinaia
di segnalazioni giunte dai lettori: per questo motivo,
ogni anno, confrontarci con l'ampio spettro delle
vostre scelte (cercando anche di non mettere troppi
"paletti" e regole nel chiedervi di partecipare
al sondaggio) per noi rappresenta un sano esercizio
di confronto. Ci ricorda cosa abbiamo dimenticato
per strada, chi eventualmente abbiamo sottovalutato,
ma ci rafforza anche nelle nostre convinzioni e
scelte editoriali (quello che dovrebbe sempre fare
una rivista: proporre, ricercare, spingersi in luoghi
inediti). Tutto sommato questo 2018 ha confermato
una direzione comune sui nomi storici: trionfa anche
qui la classe e l'esperienza di Ry Cooder, ed entrano
in top ten Glen Hansard, Jeff Tweedy e Alejandro
Escovedo, ma chi sbaraglia davvero le vostre preferenze
sono la musa rock Marianne Faithfull, i Lucero (una
sorpresa, visto il lungo corso della band) e la
Marcus King Band, questi ultimi due esempi di come
declinare le radici del rock sudista. Si distinguono
invece le presenze molto alte di Mary Gauthier e
del texano Jimmy LaFave, la cui scomparsa gioca
forse un ruolo in più nel dare slancio al
suo commiato discografico. Vi hanno convinto, a
differenza nostra, anche altri grandi maestri come
John Hiatt e David Crosby, oltre ai ritorni di Elvis
Costello e Mark Knopfler. Quello che ci distanzia
di più questa volta è l'assenza di
qualche
giovane
presenza e nuova proposta, che evidentemente più
di altri anni non siamo rusciti a "far passare"
nei vostri ascolti, ma ci riproveremo, convinti
che il nostro lavoro abbia un obiettivo diverso
e propositivo. |
| Artista | Punteggio |  | TOP
TEN | |  |
Ry Cooder - The Prodigal Son | 396 |  |
Lucero - Among The Ghosts | 296 |  |
The Marcus King Band - Carolina Confessions | 280 |  |
Marianne Faithfull - Negative Capability
| 218 |  |
Glen Hansard - Between Two Shores | 203 |  |
Jeff Tweedy - Warm | 189 |  |
Alejandro Escovedo (with Don Antonio) - The Crossing
| 172 |  |
Nathaniel Rateliff & The Night Sweats - Tearing
at the Seams | 170 |  |
Mary Gauthier - Rifles & Rosary Beads | 154 |  |
Jimmy LaFave - Peace Town | 142 | | RUNNERS | |  | 11.
John Prine - The Tree of Forgiveness | 138 |  | 12.
The Magpie Salute - High Water I | 128 |  | 13.
Grant Lee Philips – Widdershins | 120 |  | 14.
John Hiatt - The Eclipse Sessions | 118 |  | 15.
David Crosby - Here If You Listen | 116 |  | 16.
Mark Knopfler - Down The Road Wherever | 105 |  | 17.
The War and Treaty - Healing Tide | 103 |  | 18.
Elvis Costello- Look Now | 98 |  | 19.
Alela Diane - Cusp | 96 |  | 20.
Fantastic Negrito - Please Don't Be Dead | 91 | | Seguono:
Ruen Brothers - All My Shades Of Blue; Tony Joe White - Bad Mouthin;
Little Steven - Soulfire live!; Michele Gazich – Temuto come grido;
The Record Company - All Of This Life; Ben Harper & Charlie Musselwhite
- No Mercy in This Land; Paul Weller - True Meanings; Jayhawks -
Back Roads and Abandoned Motels; Richard Thompson - 13 Rivers; Old
Crow Medicine Show - Volounteer; Anderson East - Encore; Colter
Wall - Songs of the Plains; Hans Chew - Open sea; Courtney Barnett
- Tell Me How You Really Feel... |
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