:: Best albums 2014: le categorie
 




CLASSIFICA LETTORI
La classifica 2014 dei lettori di RootsHighway, e inoltre i concerti e le canzoni...



SONGS: una compilation
20 canzoni per il 2014 scelte dalla redazione di RootsHighway



OVERLOOKED: da segnalare
Dischi da non dimenticare: Americana, blues, indie rock, pop...




BOXES & TRIBUTES
Ristampe, cofanetti e tributi



BOOKSHIGHWAY
I 10 libri del 2014 segnalati da RootsHighway

 

In loving memory
Lo speciale di quest'anno lo dedichiamo alla memoria di:

Phillip "Phil" Everly (Everly Brothers)
Pete Seeger
Joe Cocker
Freak Antoni (Skiantos)
Francesco Di Giacomo (Banco)
Jesse Winchester
Jimmy Scott
Horace Silver
Bobby Womack
Charlie Haden
Tommy Ramone
Johnny Winter
James Govan
Paul Revere (Paul Revere & The Raiders)
Jack Bruce (Cream)
Clive Palmer (Incredible String Band)
Bobby Keys (Rolling Stones)
Ian McLagan (Faces)
Nick Talbot (Gravenhurst)


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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© Marion Post Wolcott
 
 
  Bubbling Under (posizioni dalla 50 alla 41)

50. The Desoto Caucus - The Desoto Caucus
49. Ryley Walker - All Kinds Of You
48. The Delines - Colfax
47. Lydia Loveless - Somewhere Else
46. The Temples - Sun Structures
45.
Natalie Merchant - Natalie Merchant
44. Parquet Courts - Sunbathing Animal
43. Lynne Hanson - River of Sand
42. Luke Winslow-King - Everlasting Arms
41. Chuck E. Weiss - Red Beans and Weiss
 
  Bubbling Under (posizioni dalla 40 alla 31)

40. Parker Millsap - Parker Millsap

39. Cheap Wine - Beggar Town
38. Wilko Johnson Roger Daltrey - Going Back Home
37. Cory Branan - The No-Hit Wonder
36. Mandolin' Brothers - Far Out
35.
Reigning Sound - Shattered
34. Woods - With Light and With Love
33. Curtis Harding - Soul Power
32. Handsome Jack - Do What Comes Naturally
31. David Crosby - Croz
 
  Right Stuff (piazzati, posizioni dalla 30 alla 21)

30. Steve Gunn - Way Out Weather
29. Matthew Ryan - Boxers
28. Sean Rowe - Madman
27. Beck - Morning Phase
26. Bonnie "Prince" Billy - Singer's Grave - A Sea Of Tongues
25.
Jonah Tolchin - Clover Lane
24. Matt Harlan - Raven Hotel
23. Massimiliano Larocca - Qualcuno Stanotte
22. Eric Bibb - Blues People
21. Bob Mould - Beauty & Ruin
 
  Runners (inseguitori, posizioni dalla 20 alla 11)

20. Chuck Prophet - Night Surfer
19. Frazey Ford - Indian Ocean
18. Amy Ray - Goodnight Tender
17. Doug Paisley - Strong Feelings
16. Blake Mills - Heigh Ho
15.
Sturgill Simpson - Metamodern sounds in Country Music
14. Mike Farris - Shine For All The People
13. Jolie Holland - Wine dark sea
12. Leonard Cohen - Popular Problems
11. Christopher Denny - If the Roses Don't Kill Us
 

 Top 10 del 2014 e Riepilogo finale

10. Drive by Truckers - English Ocean
9. Robert Ellis - The Lights from the Chemical Plant
8. Joe Henry - Invisible Hour
7. John Mellencamp - Plain Spoken
6. Old Crow Medicine Show - Remedy
5. Counting Crows - Somewhere Under Wonderland
4. Damien Jurado - Brothers and Sisters of the Eternal Son
3. Ryan Adams - Ryan Adams
2. The War On Drugs - Lost In The Dreams
1. Lucinda Williams - Down Where The Spirit Meets The Bone

 


RootsHighway 2014 revisited

di Fabio Cerbone

In attesa di capire se il vecchio caro vinile risolleverà le sorti della discografia agonizzante (qualcuno crede a questa favoletta? E in ogni caso noi
non ci sentiamo affatto coinvolti...perché il vinile non lo abbiamo mai abbandonato), il 2014 chiude i conti con un colpo di coda per chi continua a pensare senza vergogna - come RootsHighway e il suo pubblico di lettori - che là fuori ci siano sempre canzoni da scoprire, senza questioni assillanti e inconcludenti sull'originalità e il presunto futuro, racchiuse dentro dischi che guardano sì alla tradizione, magari senza trasformarsi in revival fine a se stesso. Lo stato di salute di tutto ciò che ruota intorno al "classico", sia quest'ultimo più sbilanciato verso le radici o più propenso alla moderna elettricità, ci è parso anche questa volta ottimo, forse persino più vivace delle passate stagioni: da un parte un ritorno generalizzato alla centralità del gesto rock, alle chitarre, dall'altra il solito grande fiume di songwriter, che si mettono sulle tracce dei maestri e provano a rinnovarne la lezione.

Una cosa è certa: una figura femminile è tornata con prepotenza sbaragliare gli avversari. Non accadeva da anni e non era un dato così scontato. In un mondo spesso troppo sbilanciato verso il lato maschile, ci sembra una buona notizia, anche se l'indiziata, Lucinda Williams, non è certo una debuttante. Indiscusso punto di riferimento per quell'Americana che guarda alle paludi dello swamp rock e del country blues sudista, il suo ultimo lavoro ha rappresentato la summa di un'intera carriera e il catalizzatore di un sound che mette al centro l'anima del rock'n'roll americano cresciuto sulla linea tra Memphis e Nashville.

I colleghi uomini si sono comunque arraffati il resto: sono spuntati parecchi solisti e ne hanno in parte fatto le spese le rock'n'roll band, almeno a giudicare dalle prime posizioni. Che siano le conferme dei soliti Ryan Adams (con il suo trionfale ritorno al rock), John Mellencamp (il più regolare della sua generazione, ormai non sbaglia un colpo), Damien Jurado (il più avventuroso forse nello spostare in avanti il genere) e Joe Henry (impegnato in uno dei suoi lavori più equilibrati e densi), oppure i nuovi arrivati Robert Ellis e Christopher Denny, il segnale è che c'è ancora speranza per la canzone d'autore di stampo folk rock e country. E nelle retrovie incalzano altre più e meno giovani conoscenze, da Beck a Leonard Cohen, da Matthew Ryan a Bob Mould...

Quanto ai gruppi, come detto, ci si lecca un po' le ferite, ma l'expliot dei War on Drugs rimette in pari la bilancia, con un disco che ha unito davvero i ponti tra vecchio e nuovo, tra "conservatori" e "progressisti", tra sensibilità indie e tradizione rock. Insieme a loro si segnalano il ritorno solidissimo dei Counting Crows (e la conferma è arrivata dalle loro esibizioni live), i beniamini della scena roots, Old Crow Medicine Show, due felici presenze italiane (Mandolin' Brothers e Cheap Wine) a guidare la truppa nostrana e molti altri ancora nelle posizioni di rincalzo (Woods per i più psichedelici, Reigning Sound e Handsome Jack per i più garagisti fra noi).

Ciò che ci pare non difetti a questo 2014 di RootsHighway sono anche le promesse, le rivelazioni e le doverose conferme del vasto universo Americana e indie rock, una ricerca che resta in fondo la nostra missione fondamentale fin dagli inizi: segnatevi allora i nomi di Mike Farris, Sturgill Simpson, Frazey Ford, Blake Mills, Lydia Loveless, The Temples... e preparatevi ad un nuovo viaggio di scoperte insieme a noi, in questo 2015 appena arrivato.