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2007: I 50 dischi di RootsHighway
posizioni 40-31

40

Alberta Cross
Thief and the Heartbreaker
(Fiction)

"...la voglia di scommettere sulle sette canzoni di Thief & The Heartbreaker è in ogni caso fortissima. Perché contengono un sapore inconfondibile di hard-rock, boogie sudista e ballate psicotiche che sembrano provenire dritti dritti dagli anni '70, eppure suonati con la sensibilità che può avere soltanto un bislacco quartetto anglo-svedese di capelloni cresciuti nella periferia est della Londra odierna"

39

Two Gallants
The Scenery of Farewell
(Saddle Creek)

"...sebbene l'intensità emotiva, nelle cinque nuove canzoni in esame, sia rimasta intatta (facendosi anzi, se possibile, ancor più profonda e acuminata), l'atmosfera che le pervade rimanda a sensazioni intime, raccolte, nostalgiche e irrimediabilmente votate alla malinconia [...] intanto i Two Gallants si sono guadagnati la reputazione di gruppo da seguire. Qualunque cosa facciano. "

38

Iron & Wine

The Sheperd's Dog
(Sub Pop)

"...Sam Beam lo sa bene, lui non sarà mai un artista convenzionale, ma dovrà sempre guardarsi dal non rimanere intrappolato nella sua non-convenzionalità, e con The Shepherd's Dog, pur non lasciando più nessuno a bocca aperta, conferma comunque Iron & Wine come uno dei nomi più importanti della scena folk più progressista"

37

Son Volt
The Search
(Transmit Sound/ Sony)

"...The Search mi sembra così riuscito da competere alla pari con uno Straightaways o uno Wide Swing Tremolo, spesso superandoli in originalità e profondità. In questo disco c'è di tutto, e tutto affrontato con vena mai così felice [...] Che i numi, o chi per loro, ce lo conservino sempre così ispirato e sicuro di sé. "

36

Elvis Perkins

Ash Wednesday
(XL Recordings)

"...una profonda tristezza, un'asfissiante cappa di malinconia che avvolge tutte le canzoni di Ash Wednesday e finisce per diventare la cifra stilistica predominante dell'intero album. Ciò detto, Perkins dimostra ottima stoffa nell'inseguire classici del malumore del calibro di Van Morrison e Leonard Cohen"

35

Lyle Lovett

It's Not Big, It's Large
(Lost Highway)

"...It's Not Big It's Large non cambia la situazione, parte già dalla nascita per essere una ripresa di un discorso iniziato nel 1989 con Lyle Lovett And His Large Band, cioè un grande melting pot stilistico fatto di swing da big band, country e gospel [...] Per questa volta gli è andata bene dunque, Lovett ha avuto la fortuna di trovare le zampate vincenti per convincerci ancora"

34

Sarah Borges

Diamonds in the Dark
(Sugar Hill)

"...Diamonds in the Dark, ancora una volta prodotto da Paul Kolderie, è un lavoro molto più spavaldo, un naturale sviluppo del precedente (Lord Only Knows e Lonely Town of Love sono episodi figli della stessa matrice compositiva), ma dotato di una maggiore confidenza con il repertorio e con le interessanti cover che Sarah Borges si è scelta per l'occasione"

33

Blanche

Little Amber Bottles
(V2)

"...Little Amber Bottles paga subito il duro prezzo di non poter contare sull'effetto sorpresa come il suo predecessore, ai primi ascolti sembra quasi naufragare subito nel déjà vu, ma alla fine vengono alla ribalta le canzoni, ottime, e l'impressione che, esaurito il clamore e l'aura di mito dell'esordio, un giorno sarà questo l'album che consiglieremo per rappresentarli"

32

Shooter Jennings
The Wolf
(Universal South)

"...Un disco che non ha paura di suonare spavaldo, di mettere in gioco con le proprie radici ampliando le tonalità del songwriting [...] The Wolf è un boato rock'n'roll con i fiocchi che non si sentiva da tempo, sempre che abbiate a cuore i piatti elettrici piccanti, il romanticismo teatrante del rock da strada e qualche bandiera confederata svolazzante"



31

Jesse Sykes & The Sweet Hereafter

Like, Love, Lust & The Open Halls Of The Soul
(Barsuk/ Fargo)

"...Like Love Lust... ne porta a compimento le intuizioni con uno stile che pur conservando tutte le caratteristiche del passato, allarga enormemente le potenzialità della band di Seattle. Al centro nuovamente la voce di Jesse Sykes, un sussurro rauco e sentimentale, non esattamente bella e uniforme, ma dotata di un innegabile fascino decadente"

 

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