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2007:
I 50 dischi di RootsHighway | ||
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| 50 Jeremy Fisher Goodbye Blue Monday (Wind-Up/Sony Bmg) ".... Goodbye Blue Monday, prodotto dal conterraneo Hawksley Workman per una volta rinunciando al barocco arzigogolare dei propri lavori solisti (quindi con superbo senso della misura e dell'ornamento pop), suona a dir poco perfetto, soprattutto se apprezzate i matrimoni tra folk, pop, grandi melodie e liriche acuminate. Oppure, più semplicemente, se vi stanno a cuore le grandi canzoni" |
| 49 Elliot Randall Take the Fall (Elliot Randall) "...Un sound scintillante, cristallino, un pregevole intreccio elettro-acustico ed un crescendo in grado di amplificare le ballate spezzacuori di Randall e la sua limpida vocalità [...] Produzione di tutto rispetto, vista la natura indipendente del progetto, suoni calibrati al centimetro e assoluta perfezione formale fra anima rurale e cuore urbano, Take The Fall cresce strada facendo" |
| 48 Luke Brindley Luke Brindley (AER Music) "...il faro che illumina le canzoni di Luke Brindley, però, è quello del Van Morrison tra r&b, Ray Charles e Motown di fine anni '60 e inizio '70, in questo caso ulteriormente rinvigorito da sventagliate roots che ne smussano gli spigoli senza inibirne l'ispirazione [...] qui non troverete musica "soul" in senso stretto, bensì un errebì bianco tendente al rock" |
| 47 Octoberman Run from Safety (White Whale) "...La fuga dalla salvezza" degli Octoberman è dunque una inaspettata sorpresa che potrebbe mettere d'accordo tradizionalisti e "indipendenti" ad ogni costo, suggerendo ballate sbilenche e canti sofferti che non possiedono forse una spiccata originalità, ma hanno saputo cogliere l'anima di un preciso atteggiamento della più recente tornata dell'american music" |
| 46 Washington Astral Sky (Glitterhouse) "...Il suono elegante e la bellissima voce di Simonsen formano una amalgama elettro-acustica che evoca l'epopea dei 70's, tra lo spleen tipico di Neil Young, certe digressioni country rock della West Coast ed una più innata propensione alle rotondità del pop [...] i Washington regalano veramente momenti di pacata poesia rock, a tratti cogliendo melodie sospese e senza tempo, senza necessariamente sconvolgere e reinventare il genere" |
| 45 Bill Callahan Woke on a Whaleheart (Drag City/Wide) "...Anche dal punto di vista musicale il nuovo percorso segna una svolta. Woke On A Whaleheart, edito dalla Drag City, è dunque il primo passo di un nuovo cammino. Sarà l'aria della "Capitale Americana della musica", Austin (così i suoi abitanti la definiscono. Il disco è stato registrato nei Premium Recorders Studios), ma l'esordio a firma Bill Callahan colpisce per la semplicità degli stili affrontati" |
| 44 Moriarty Gee Whiz But This Is A Lonesome Town (Deschamps & Makeieff/ Naïve) "...Gee Whiz But This Is A Lonesome Town è un disco sragionato e senza un vero filo logico forse, ma condito con grande gusto da chitarre e dobro che ti fendono la pelle, un'armonica che ti impasta le orecchie con il fango del delta e una voce che non capisci mai quando recita o quando canta, che semplicemente ti trascina in un mondo tutto suo, fatto di vite bohémien e miti da letteratura" |
| 43 No River City Wolves and Fishes (No River City) "...Perché Wolves and Fishes, secondo disco della band dopo l'esordio del 2003 This is Our North Dakota, suona così ammaliante pur nella sua canonica scelta di stile? Forse perché queste ballate hanno in bocca il sapore di una semplicità disarmante, costruite su una catena di melodie aperte, lunghe cavalcate elettro-acustiche dove contano impercettibili sottigliezze e poco importa dei soliti accordi" |
| 42 Mark Olson The Salvation Blues (Hacktone) "...The Salvation Blues risulta proprio essere la "cura" per la salvezza di Mark Olson, che continua a proferire ruvide ballate roots con l'adorabile sbadatezza degli Original Harmony Ridge Creekdippers, ma non aveva a disposizione brani così efficaci dai tempi dei mai troppo lodati Jayhawks" |
| 41 John Mellencamp Freedom's Road (Universal) "...John Mellencamp conferma che anche i suoi più recenti passi discografici, contradditori e a volte irisolti quanto volete, sono stati un toccasana per il suo songwriting [...] Stringato e diretto, Freedom's Road non è probabilmente un capolavoro, ma la migliore testimonianza di salute per John Mellencamp, oltre che il suo disco più uniforme dai tempi di Human Wheels" |
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