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BooksHighway Playlist 2007 (a cura di Marco
Denti)
10
Books: Cormac
McCarthy, La strada (Einaudi)
Bob Dylan, Tarantula (Feltrinelli)
Diane Thomas,
The Year That Music Changed (Azimut)
Tim O'Brien, Inseguendo Cacciato (Feltrinelli)
Elia
Kazan, Iil compromesso (Mattioli 1885)
Jonathan Coe, La pioggia prima che cada (Feltrinelli)
Lee Ranaldo,
Road Movies (Quarup)
Fabio Cerbone, Fuorilegge d'America (Selene edizioni)
Ricardo Piglia, L'ultimo lettore (Feltrinelli)
Eduardo Belgrano
Rawson, Radio Miami (La Nuova Frontiera)
# MoviesHighway
Playlist 2007 (a cura di Gianfranco Callieri)
10
Movies: Io
non sono qui (Todd Haynes) - Usa Un
ponte per Terabithia (Gabor Csupo) - Usa La duchessa di Langeais
(Jacques Rivette) - Francia Stardust (Matthew Vaughn) - Gb/Usa
4 mesi 3 settimane 2 giorni (Cristian Mungiu) - Romania
Paranoid park
(Gus Van Sant) - Francia/Usa La
promessa dell'assassino (David Cronenberg) - Uk/Canada/Usa Paprika
- Sognando un sogno (Satoshi Kon) - Giappone Inland
Empire (David Lynch) - Usa/Polonia Come l'ombra (Marina
Spada) - Italia Mancano all'appello Wong
Kar-Wai (Un bacio romantico, in uscita
non si sa perché a marzo), Carlos Reygadas (Stellet licht),
Rob Zombie (col suo "remix" del carpenteriano Halloween,
tra poco nelle sale), Paul Thomas Anderson (There will
be blood, previsto per febbraio), Abdellatif Kechiche (La
graine et le mulet, che da noi diverrà un raggelante "Cous cous"),
il coreano Beyond the years (dal venerando
maestro Im Kwon-Taek, al 100mo film!) e il documentario di Scorsese sugli Stones
(Shine a light), tutte opere che spero talmente
belle da farmi rimpiangere di non aver avuto più spazio e più tempo per stilare
questa micro-classifica. La quale - lo ricordo - asseconda un ordine puramente
sparso e riguarda soltanto i film usciti nelle sale italiane dal gennaio al dicembre
2007. Gli esclusi dell'anno, per un soffio, sono probabilmente Francis Ford
Coppola (Un'altra giovinezza) e David
Fincher (Zodiac),
insieme magari a certo cinema d'animazione - il trionfale Ratatouille,
lo spassoso Bee movie - ormai forse fin troppo
tecnico e avanzato per emozionare davvero. Mestiere acrobatico e scarse emozioni
anche per il mediometraggio di Kathryn Bigelow Mission zero (www.pirellifilm.com),
per l'ultimo Tarantino (Grindhouse
- A prova di morte) o per lo stesso Lynch a libro paga Gucci (www.gucci.com/it/italian/gucci-by-gucci/),
tutti giochetti ben congegnati ma in qualche modo "già visti" e un po' fini a
se stessi. A parte quelli di Lynch (lungo) e Kon, al di là di ogni classificazione,
fuori e dentro il cinema e la sua costante reinvenzione, quasi tutti i film segnalati
guardano altrove, spesso a un passato da esorcizzare o a un fallimento da redimere
rifugiandosi nella fiaba, nella vita di un'artista, in un'opera letteraria o in
storie mai vissute e riavvolte su se stesse. Segno inequivocabile del fatto che
la realtà circostante, ormai, s'è fatta talmente squallida da meritare soltanto
la fuga (o la panacea delle canzoni di Bob Dylan): ma finché ci saranno in giro
attori come Toni Servillo, semplicemente monumentale anche in un film (altalenante)
come La ragazza del lago, dove dispiega una
tale varietà di registri, sfumature e acrobazie tecniche da maledire il cielo
che non ce lo fa vedere più spesso (guardatelo anche, inciccito e debordante,
nell'onesto esordio registico di Fabrizio Bentivoglio, Lascia
perdere, Johnny!), varrà la pena andare al cinema. Questo nonostante
il 2007 sia stato, dal punto di vista dell'offerta distributiva, un anno a dir
poco disastroso, contrassegnato dalla quasi impossibilità pratica di confrontarsi
con pellicole che non fossero italiane o americane. Perciò, per ripicca, laureo
migliore attrice dell'anno l'intensissima Jeon Do-Yeon di Secret
sunshine (devastante radiografia di un lutto familiare operata da Lee
Chang-Dong), migliore fotografia quella livida e caliginosa di Alexander Simonov
per Cargo 200 (poliziesco ruvido e iper-violento
del russo Alexej Balabanov), miglior montaggio quello soberrimo di Laurence
Briaud per L'aimée (uno struggente biopic
del francese Arnaud Desplechin sulla vendita della casa avita e i suoi ricordi):
tutta roba da inseguire per festival o accalappiare in giro per la rete. Una ginnastica
non solo fisica, comunque, poiché si tratta di film che aprono la testa e scaldano
il cuore.
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