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2011:
I 50 dischi di RootsHighway | ||
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"...A cucire e dare unità è la voce di Callahan, fulcro emotivo e stilistico che riconduce i vari elementi sparsi del suo folk non ortodosso a un'unità di significato. I colori della tradizione sono mescolati per creare qualcosa che non è tradizionale" |
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"...un carico di riverberi e fragranze psichedeliche che sembrano sbucare dalla stagione più visionaria della baia di San Francisco, allargando la radice sixties e folk rock della band, così come i profumi tradizionali della scrittura di Jesse Sykes, verso fughe lisergiche e lunghe code strumentali" |
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"...il ritorno in studio con la fedele compagna Carla Torgerson ha dato vita a questo Travels in the Dustland, un album che recupera il sound roots-sinfonico di loro classici come Devil's Road o Nighttown, aggiornato con il nuovo gusto di orchestrare le canzoni che Chris ha imparato frequentando il mondo della musica classica d'avanguardia viennese" |
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"...le dieci canzoni di The King Is Dead nascono dalla frenesia di essere più facili, diretti e comprensibili, oltre che da una voglia di pop-rock inglese anni 80, evidenziato fin dall'omaggio agli Smiths nascosto nel titolo. Per ottenere il risultato Meloy e soci adottano un irish-folk con vaghi inserti roots americani che dovrebbe essere ciò che più ci è caro da queste parti" |
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"...Ashes & Fire si presenta, forse per la prima volta, come il resoconto meditato di diverse fasi di passaggio, la trasfigurazione artistica non più di uno stato d'animo passeggero, ancorché particolarmente spontaneo o bruciante, bensì di una metamorfosi creativa ed espressiva che è lecito supporre sia destinata a durare" |
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Grayson Capps & The Lost Cause Minstrels Grayson Capps & The Lost Cause Minstrels (Royal Potato Family) |
"...Grayson Capps. The Lost Cause Ministrels è sicuramente la raccolta più riuscita e completa di tutta la sua discografia, è l'album che tutti i fans si aspettavano, dove non ci sono riempitivi e dove si respira un profondo "South Vibe" a tratti sporco e duro, a tratti romantico ma sempre cantato con tanto cuore e suonato con grande feeling dalla nuova band che lo accompagna: i Lost Cause Ministrels" |
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"...per ricaricare le batterie dopo stagioni interminabili di tour e sedute di registrazione, i Wilco hanno scelto un compromesso, o meglio un bilanciamento tra l'immediatezza e la sperimentazione, confine sul quale stanno giocando peraltro con maestria da un decennio almeno. The Whole Love strizza l'occhio quindi alla semplicità diretta di una canzone pop multicolore" |
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"...The Harrow and the Harvest risulta persino provocatorio nella sua "chiusura" al tempo: non un passo avanti, bensì due indietro, verso l'asciutto folk appalachiano, le ballate scure e dense della tradizione, il suono acustico più scarno e indifeso, che esalta la voce della Welch e gli incastri agli strumenti a corda dell'inseparabile compagno David Rawlings" |
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"...Ispiratissima, concentrata, con un sound levigato quel tanto che basta a dare i giusti contorni alle canzoni ma suonato come se fosse dal vivo, Lucinda Williams sfodera un disco che è l'apoteosi del suo songwriting, delle sue capacità di performer e della sua splendida, innata indole rock'n'roll" |
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"...è nata una stella? Noi cercheremo di essere più concreti e parsimoniosi nello sprecare parole al vento, ma è pur vero che Barn Doors and Concrete Floors inaugura un percorso, quanto duraturo lo verificheremo, entusiasmante per chi ancora cerca voci dal grande nulla americano" |
Classifica: riepilogo finale | ![]() ![]() |