L'intervista

Il nuovo disco è inciso a nome
Steve Wynn and The Miracle 3: è una sorta di condivisione, un lavoro di gruppo
con la band? Hai scritto queste canzoni con il contributo dei musicisti in studio?
Dopo la realizzazione di Here Come the Miracles questa band
ha passato due anni insieme in tour e suonato in più di duecento date. È stato
il numero più alto di concerti che ho fatto con una band dai tempi dei Dream Syndicate
e penso che i rapporti musicali e personali di questi due anni hanno avuto un
grande impatto sul clima e sugli arrangiamenti del nuovo disco. Ho aggiunto la
dicitura and Miracle 3 per rendere chiaro questo concetto agli
ascoltatori e certamente per gratificare il gruppo Quale
è il significato del titolo, Static Transmission? C'è per caso un tema comune
che unisce tutte le canzoni del disco? Alle mie orecchie il disco
suona letteralmente come una trasmissione radio che proviene da una frequenza
misteriosa, a notte fonda, mentre stai guidando attraverso una strada scura e
solitaria nel deserTo. Due stazioni radio che interferiscono una con l'altra e
sono costantemente attraversate da scariche e rumori. Molto intimo e distante
al tempo stesso, molto misterioso e presente. Una grande varietà ma un clima uniforme
Hai deciso di incidere nuovamente con Craig Shumacher,
perchè la scelta è caduta ancora su di lui e cosa apprezzi del suo modo di produrre?
Adoro lavorare con Craig, la maggior parte degli ingegneri del
suono e dei produttori cercano di spiegarti perchè non puoi fare le cose come
vorresti, perché certe strane idee e impulsi che hai sono impossibili da registrare.
Craig invece incoraggia queste idee e spesso cerca persino di trovare una soluzione
ancora più insolita. Nello stesso tempo è molto serio riguardo il suono e l'acustica
senza cadere nei soliti cliches dei colleghi. Penso che qualsiasi band debba volare
a Tucson in questo esatto istante e fare un disco con lui Static
Transmission è stato registrato appunto a Tucson, come il precedente Here Come
the Miracles: ho sempre pensato che fosse una specie di posto magico per la musica
americana. Quale è il tuo rapporto con questa città e la sua scena musicale?
Be, naturalmente ho un rapporto particolare con questa città, per via del
mio lavoro e delle mie amicizie di questi anni con band come Green on Red, Naked
Prey e Giant Sand. Devo dire che non è un posto dove mi piacerebbe vivere, troppo
tranquillo, non ci sono abbastanza confusione e distrazioni costanti. Queste situazioni
sono ottime per il mio songwriting (ed anche per la maniera in cui mi piace vivere),
mentre un luogo di pace e tranquillità, avvolto in una sorta di surreale eternità,
è ottimo per registrare. Spesso e volentieri troppa attenzione per il tempo e
gli impegni intacca l'ispirazione che è richiesta in studio Jason
Victor è l'elemento nuovo in queste registrazioni: pensi che il suo contributo
sia stato essenziale per la riuscita del disco? Esiste una differenza tra il modo
di suonare di Jason e quello di Chris Brokaw (il precedente chitarrista di Steve)?
Ho conosciuto Jason quando aveva 23 anni e lavorava in uno dei
migliori negozi di dischi di New York, il Venus records. Nonostante fosse giovane
e lavorasse nella zona più alla moda della città (St Mark's Place), era veramente
appassionato della mia musica e anche di quella di band come Giant Sand, Come
e Green on Red. Quando Chris Brokaw non fu in grado di intraprendere il tour del
2001, mi sembrò una decisione naturale chiamare Jason (che sapevo essere anche
un ottimo chitarrista) ad unirsi alla band. Possiede le stesse caratteristiche
stilistiche di Chris, così come della maggior parte degli altri chitarristi con
cui ho lavorato (mi ricorda spesso Karl Precoda, Paul B Cutler o Rich Gilrbert).
Ma nello stesso tempo ha uno stile tutto suo, un tocco musicale impeccabile ed
è molto simpatico, mi fa ridere almeno cinque volte ogni ora. Pensavo
alla tua lunga amicizia con Chris Cacavas: quanto è stata importante per la realizzazione
finale del disco e per il suono complessivo? È riuscito a dare
così tanto alla mia musica perchè abbiamo lavorato insieme e siamo amici da più
di 20 anni e conosciamo più di qualsiasi altro storie, gusti, paure e desideri
di entrambi. Quando Chris suggerisce che dovrei fare qualcosa di strano o che
normalmente non farei mai, sono portato a credere alle sue scelte senza ripensamenti.
Quando ho registrato Here Come The Miracles volevo fare qualcosa di nuovo e differente
e ho pensato che Chris potesse aiutarmi in questo Hai
sentito i suoi ultimi lavori solisti? Penso che meriti più attenzioni: è strano
perché Chris è nato come pianista, ma si è costruito una carriera da songwriter
e la sua musica è spesso basata sul suono della chitarre…lo porterai con te nel
prossimo tour italiano? Al momento credo proprio che lo porterò
con me in Italia, o almeno lo spero, non è sempre disponibile per i tour, anche
perché Chris ha una sua carriera solista e non ha tempo per una lunga maratona
di date. In ogni caso mi piacciono Bumbling
Home From Stars e Kneel, i suoi due ultimi dischi, così come qualsiasi
cosa ha fatto in passato Parliamo un po' delle
nuove canzoni: una delle mie favorite resta Anphetamine. Sai, ha quella specie
di muro di chitarre che mi ricorda i Dream Syndicate. Come è nata? Possiede delle
atmosfere molto live Il suono è decisamente live, hai perfettamente
ragione. Al di fuori delle parti vocali, ogni cosa è dal vivo e non avrebbe potuto
essere registrata in altro modo o essere sovraincisa e cambiata. Anphetamine
è una di quelle performance dove sei felice che il registratore scorra senza interruzioni.
Sarà certamente uno dei momenti di punta dello show, ne sono sicuro
E del testo di Keep it Clean cosa mi puoi dire? Mi piace
quella atmosfera un po' sinistra che hai dato al brano Abbastanza
raccapricciante, non trovi? Sai, sono sempre più eccitato dalle canzoni che provano
soluzioni nuove, una zona che non ho mai esplorato prima ed ecco perché canzoni
come Keep It Clean e Fond Farawell sono due delle mie favorite sul
disco. Le liriche sono un'indagine abbastanza interessante sul tema della tentazione,
penso che il personaggio renda chiaramente l'idea, ma alcuni sembrano non essere
d'accordo. E poi ho sempre trovato le canzoni più oscure anche quelle più divertenti,
da questo punto di vista sono un po' particolare Ero
curioso di sapere qualche cosa in più su questa fantastica ghost track che hai
messo alla fine del disco: sembra di sentire una nuova versione di Sweet Virginia,
ha un feeling che ricorda gli Stones dei primi anni settanta. L'avete suonata
completamente dal vivo in studio? È come dici tu: avevamo l'intenzione
di registrarla in una versione rock-country dura , ma non funzionava, sembrava
forzata e non aveva le giuste vibrazioni. Così una notte intorno all'una ho chiesto
a tutti quanti di spegnere gli amplificatori, allontanarsi da batterie e tastiere
e imbracciare una delle tante chitarre acustiche che c'erano in studio, prendere
qualche birra e mettersi intorno ad un microfono con l'idea che o avremmo fatto
qualcosa di speciale o avrei eliminato la canzone. Il titolo (non è stampato da
nessuna parte) è If It Was Easy Everybody Would Do It e rispecchia certamente
quello che ho pensato durante questa registrazione così come le mie idee sulla
musica in generale Ho sempre pensato che la tua
musica avesse un rapporto molto stretto con il soul: in Static Transmission poi
c'è una canzone che hai chiamato The Ambassador of Soul…ti piace la soul music?
È stata un'influenza importante per te? Chiunque mi conosca bene
sa che ascolto parechia soul music, soprattutto degli anni sessanta e primi anni
settanta, ma anche qualcosa di quella moderna. Ho sempre pensato che i Dream
Syndicate fossero una band che aveva quel groove e credo che Static
Transmissions sia un disco soul senza contenere vera musica soul. Forse
un disco di soul disturbato Un
mio caro amico è solito dire che le tue canzoni sono molto affascinate dalla narrativa
noir: senti di avere questo legame nel tuo songwriting? Sei ancora ispirato da
qualche libro o da qualche film che hai visto? Assolutamente
e in un certo senso sono più influenzato oggi dai libri e dai film perchè quando
ascolto la musica, l'affronto in maniera più analitica. Conosco tutti i trucchi,
i metodi e cerco di sezionare singolarmente ogni canzone e poi di rimetterla insieme
per vedere cosa la fa funzionare. Film e libri sono un altro mondo, misterioso
e magico. E poi i grandi film e i migliori libri mi fanno vernire voglia di tradurre
le sensazioni che mi hanno dato in una canzone Il
tuo rapporto con la Blue Rose è decisamente solido: mi chiedevo come mai così
tanti songwriters americani avessero questo stretto legame con il pubblico europeo,
tu ed Elliott Murphy, ad esempio. Che opinione ti sei fatto al riguardo?
Odio generalizzare, ma sono portato a credere che il publico europeo
sia solitamente più fedele, meno interessato alle mode, vive la musica con più
passione e con un'attenzione maggiore rispetto a quello americano. Inoltre credo
che l'Europa abbia una lunga tradizione di amore e accoglienza verso artisti americani
di culto, da Charlie Parker al sottoscritto Ho
notato che sul tuo sito (www.stevewynn.net) hai pubblicato la tua playlist del
2002: hai scelto tra gli altri Wilco, una delle nostre band favorite al momento.
So che sei sempre un buon ascoltatore: puoi farmi il nome di qualche giovane band
interessante? C'è una band da New York chiamata Secret Machines
che suona roba molto eccitante, una serie di colpi continua, qualcosa di simile
ai primissimi Pink Floyd mista a Neu e Spiritualized. E poi, anche se non è proprio
una sconosciuta, mi piace molto il nuovo disco in uscita di Lydia Lunch,
incredibile. Cosa ne pensi di questa invasione
di giovani rock'n'roll band come Strokes, Vines, Libertines: non credi a volte
che sia anche una situazione un po' alla moda, un po' passeggera?
Sono contento che un mucchio di nuove band stiano mostrando al publico più giovane
l'eccitazione delle chitarre e della musica suonata dal vivo in particolare. Ho
visto più gente giovane ai miei concerti e penso che dipenda in parte dalle band
che tu mi hai citato. Comunque tra tutti quelli che hai elencato preferisco di
gran lunga gli White Stripes. Ragazzi, quel tipo sa veramente cantare
Pensi che il tuo lavoro con i Dream Syndicate e da
solista sia stato influente su questa nuova generazione di gruppi?
Mi piace pensare di si. Molte band mi hanno confessato che i nostri dischi
sono stati una grande influenza per loro e questo mi rende felice. Credo anche
che, al di fuori della situazione attuale, siamo stati una delle prime indie band
americane a realizzare i nostri dischi, girare gli States e venire in Europa per
lunghissimi tour, e non solo nelle solite piazze come Inghilterra, Olanda o Germania
L'ultima domanda la faccio come un vecchio fan
della tua musica: sai dirmi qualcosa di più preciso sulle ristampe dei Dream Syndicate?
Credi ci sia finalmente la possibilità di vedere Medicine Show in cd?
Be, sto spingendo per questa ristampa da parecchi anni e penso che possa
realmente accadere qualcosa nel 2004. Incrocia le dita. |