1992 |
R.E.M.
| Automatic
for The People (Warner 1992) | |
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Ripetere il successo di Green (del 1988) e soprattutto quello
di Out Of Time (il disco del successo planetario con Losing My Religion) sembrava
ormai cosa ardua. Con Automatic For The People, però, i REM
sorprendono nuovamente e incidono un disco decisamente più profondo, che si stacca
dal suono pop del precedente e che presenta la band in una veste più intimista
e folk. Stipe e soci si impegnano in ballate acustiche memorabili, come Man
On The Moon, Everybody Hurts e Nightswimming. Anche il produttore
Scott Litt dimostra una versatilità non indifferente e il team è vincente…quanto
Automatic For The People! (CL) Sounds
like >> Lambchop How I Quit Smoking (Merge 1995) |
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1992 |
Michelle
Shocked | Arkansas
Traveler (Polygram 1992) | |
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Nel corso della sua tormentata carriera Michelle Shocked ha
attraversato generi e stili, mettendosi sempre in gioco, per questo resta una
delle cantautrici più atipiche e coraggiose. Arkansas Traveler
rappresenta il suo personale viaggio tra le radici della musica americana e certamente
il suo disco più godibile: una salsa di country, bluegrass, folk, blues, ed un
tocco immancabile di rock, grazie soprattutto all'apporto di illustri ospiti (ci
sono persino gli Uncle Tupelo). Una autentica "festa di paese" condotta da Michelle
in prima linea (DA) Sounds
like >> Victoria Williams Loose (Mammoth 1994) |
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1992 |
T Bone
Burnett |
The Criminal Under my Own Hat (Columbia 1992) |
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Stranissima carriera, quella di T-Bone Burnett. Poco appariscente
membro della Rolling Thunder di Bob Dylan (e prima ancora dell'Alpha Band), produttore
di lusso (Elvis Costello, Gillian Welch) e di successo (Wallflowers, Counting
Crows), songwriter eccezionale ma parsimonioso. The Criminal Under My Own
Hat è uno dei suoi rari e bellissimi dischi (l'altro potrebbe essere Proof
Through The Night, altrettanto magnifico) con un gruppo spaziale (Jim Keltner,
Jerry Sheff, Marc Ribot) e canzoni superlative. A partire da Over You che,
insieme a Have A Little Faith di John Hiatt, è una delle più belle love song degli
ultimi venticinque anni. (ES) Sounds
like >> Peter Himmelman Skin (Epic 1994) |
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1992 |
Uncle
Tupelo | March
16-20, 1992 (Rockville 1992) | |
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Concettualmente il disco più importante della breve esperienza
degli Uncle Tupelo, è tuttavia stilisticamente molto lontano dal suono
per antonomasia della band: sono azzerati gli slanci elettrici e la furia punk,
tutto è ricondotto all'essenza di un country folk scarno ed acustico, malinconico
ed intimamente connesso con la terra che vuole raccontare. Diviso tra materiale
inedito e rivisitazioni di brani della tradizione, rappresenta la definitiva scesa
a patti con la storia dell'american music e con le tematiche politiche della Grande
Depressione (FC) Sounds
like >> Blue Mountain Dog Days (Roadrunner 1995) |
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1993 |
John
Campbell | Howlin'
Mercy (Elektra 1993) | |
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Non è il disco più affascinante e profondamente
blues del nostro (per quello c'è One Believer), ma entrando in territori
affini al rock e alla canzone d'autore (una cover sulfurea di Down in a Hole
di Tom waits), Howlin' Mercy è uno dei vertici della fusione
tra Delta blues e rock'n'roll negli anni novanta, una cascata di slide guitar
assassine, un canto da lupo mannaro, con la foga di un "posseduto".
John Campbell lo lascia come testamento della sua immensa figura, uno che
avrebbe potuto dare molto a questa musica, non fosse passato il diavolo a chiedere
il conto... (FC) Sounds
like >> Red Devils King King (Warner 1992) |
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1993 |
Counting
Crows | August
and Everything After (Geffen 1993) | |
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Un disco leggendario, che sfila una sull'altra undici canzoni
davvero perfette. Con un sound che sembra un incrocio fra l'espressività soul
di Van Morrison e il rock vivido e fiero di The Band, Adam Duritz e soci
realizzano un lavoro maturo e pieno d'energia, che riuscirà ad unire in modo forse
irripetibile qualità artistica e successo commerciale: oltre cinque milioni di
copie vendute. Una rilettura della tradizione che colpisce per cura, gusto e sensibilità
e che consegna alla tormentata storia del rock anni '90 un quasi inno generazionale:
Mr. Jones (MS) Sounds
like >> The Gathering Field Lost in America (Atlantic
1996) | --------------------------------------------------------------------------------
1993 |
Cowboy
Junkies | Pale
Sun Crescent Moon (RCA 1993) | |
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Per molti detrattori i Cowboy Junkies si fermano all'indimenticabile
esordio Trinity Session, senza considerare a torto una carriera che della serietà
e della ricerca sulle proprie canzoni ha fatto un baluardo. Un disco dai loro
anni novanta non poteva certo mancare e Pale Sun Crescent Moon credo
sia la scelta più appropriata perché si tratta di un segnale di cambiamento rispetto
ai precedenti, un tentativo di allargare il suono e renderlo più elettrico (vedi
anche la presenza di una cover dei Dinosaur Junior!). Grande rock d'autore, malinconico
e autunnale (DA) Sounds
like >> Mazzy Star So Tonight that I Might See
(Capitol 1993) | --------------------------------------------------------------------------------
1993 |
Cracker | Kerosene
Hat (Virgin 1993) | |
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Qualcuno al tempo li scambia persino per esponenti del roots
rock: nel loro disco certamente più "tradizionalista" i Cracker di David
Lowery e Johnny Hickman rivelano tracce di american music che sgusciano in ogni
direzione. Troppe idee e troppe "insidie" sono contenute nel loro suono per imprigionarli
in una formula prestabilita: il loro rock'n'roll è intelligente e classico al
tempo stesso, suona mainstream nel senso più nobile del termine e fa la spola
tra radici, southern rock, pop e un persino un pizzico di psichedelia, che non
guasta mai (FC) Sounds
like >> Meat Puppets Too High to Die (London
1994) | --------------------------------------------------------------------------------
1993 |
Grant
Lee Buffalo | Fuzzy
(Slash 1993) | |
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Si scomodarono confronti insostenibili (Rem, Dream Syndicate,
Waterboys) e influenze nobili in occasione dell'esordio dei Grant Lee Buffalo,
ancora oggi uno dei debut album più epocali che il rock americano abbia
conosciuto negli ultimi vent'anni: nella voce di Grant lee Philips scorre l'America
defilata, reminiscenzxe blues e country in senso lato, e la periferia urbana di
Los Angeles; nella loro musica un folk rock palpitante, che passa dagli estremi
di una romatica dolcezza acustica ad autetici scoppi di elettricità, all'interno
di un approccio essenziale nella formula del trio (FC) Sounds
like >> American Music Club Mercury (Reprise
1994) | --------------------------------------------------------------------------------
1993 |
John
Hiatt | Perfectly
Good Guitar (A&M 1993) | |
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Passata la strepitosa sbornia cantautorale della trilogia Bring
The Family / Slow Turning / Stolen Moments, il mai domo John Hiatt arruola
il produttore Matt Wallace, il chitarrista Michael Ward (fulminante) e altri giovanotti
per ironizzare sulle pose del nascente grunge attraverso una catartica apocalisse
rockista. Gli amplificatori sobbollono e i cursori del volume schizzano costantemente
verso l'alto, ma le canzoni - Permanent Hurt, Old Habits e la title-track
su tutte - e la profondità del songwriting sono in tutto e per tutto degne delle
cose migliori dell'artista. (GC) Sounds
like >> Neil Young Ragged Glory (Reprise 1990) |
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