1996 |
Gin Blossoms | Congratulation
I'm Sorry (A&M 1996) | |
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Prendete una buona dose di chitarre elettriche, frizzanti e maliziosamente
poppettare, una spruzzata di radici che non guasta mai, ma soprattutto un quintale
di melodia, magari presa in prestito da Tom Petty: il college rock dei Gin
Blossoms sprizza le sue note nel circuito indipendente delle radio dei campus
e arriva persino in classifica, ma in fondo non è che una variante power pop del
più tradizionale rock'n'roll americano: l'albero genealogico in fondo è sempre
lo stesso, quello che dai Byrds arriva agli Heartbreakers, riveduto e incattivito
secondo i dettami dei primi anni novanta (FC) Sounds
like >> Big Back Forty Bested (Polydor 1997) |
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1996 |
Golden
Smog | Down
By The Old Mainstream (Rykodisc 1996) | |
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Composti da membri di Jayhawks, Wilco e Soul Asylum i Golden
Smog nascono come una specie di risposta alt-country al gruppo grunge Temple
Of The Dog. Down By The Old Mainstream è il secondo lavoro della
saga di questa band, creata forse per gioco. Il disco miscela appunto le sonorità
aperte e squillanti dei Jayhawks con quelle più screziate degli Wilco e commerciali
dei Soul Asylum. Inutile dire che il risultato è un ottimo esempio del mainstream
americano: fra le gemme più preziose troviamo V, I'll Faded, Yesterday
Cried, Won't Be Coming Home (firmata da Gary Louris e dall'allora socio
Mark Olson), Red Headed Stepchild e la splendida cover dei Faces Glad
& Sorry (CL) Sounds
like >> Vigilantes of Love Blister Soul (Capricorn
1995) |
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1996 |
Lyle
Lovett | The
Road to Ensenada (Curb 1996) | |
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Dopo avere attraversato i generi, toccando vertici di assoluta
ispirazione con le tonalità gospel-soul di Joshua Judges Ruth, Lyle Lovett
sembra fare un riassunto di quanto raccolto lungo i suoi viaggi musicali. The
Road to Ensenada è all'apparenza un ritorno alle radici più country e
ai sapori del Texas, in realtà si conferma come il suo disco più completo, perché
contiene tutte le anime di questo elegante cowboy, innamorato tanto dello swing
e del suono delle big band quanto della tradizione country più rigorosa e asciutta
della sua terra (DA) Sounds
like >> Dwight Yoakam Gone (Reprise 1995) |
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1996 |
Willie
Nelson | Spirit
(Island 1996) | |
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Era più o meno dal 1985, anno di un bel disco condiviso con Hank
Snow, che Willie Nelson non imbroccava un disco degno della sua leggenda.
Poi, in poche stagioni, la rinascita: l'ottimo Across The Borderline ('93), due
spettacolari album jazz (Healing Hands Of Time e Moonlight Becomes You, entrambi
del '94), il country superbo di Just One Love ('95) e infine questo Spirit,
dolorosa riflessione sulle "pene d'amor perduto" che declina il verbo roots nella
sua forma più secca ed essenziale. Tra le note crepuscolari di una chitarra acustica
e un valzer nostalgico del tempo che fu, e senza dimenticare d'intrufolarsi di
quando in quando in territorio messicano, Spirit si configura come uno di quei
rari dischi in grado di cancellare in un sol colpo anagrafe e mode. (GC) Sounds
like >> Kris Kristofferson The Austin Session
(Atlantic 1999) | --------------------------------------------------------------------------------
1996 |
Stan
Ridgway | Black
Diamond (Birdcage 1996) | |
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Tra tutti gli album solisti dell'ex-leader dei Wall Of Voodoo
Stan Ridgway, certamente quello più intimista, riflessivo, per certi versi
tradizionale e in buona sostanza autentico. Senza rinunciare del tutto alle antiche
sperimentazioni e a un consolidato gusto per il paradosso, Black Diamond
trova la propria dimensione naturale tra gli arpeggi (sovente acustici) di un
folk-rock del crepuscolo che ondeggia tra l'atmosfera western di Wild Bill
Donovan e l'omaggio country a Luther Perkins (vecchio pard di Johnny Cash)
di Luther Played Guitar, tra la sublime malinconia di Gone The Distance
e un favoloso Dylan d'annata (As I Went Out One Morning). Disco personalissimo,
e delizioso. (GC) Sounds
like >> Howe Gelb Hisser (V2 1998) |
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1996 |
Sparklehorse |
Vivadixiesubmarine...
(Parlophone 1996) |
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One-man band a tutti gli effetti, l'allora illustre sconosciuto
Mark Linkous si presenta al mondo con un disco sorprendente, prodotto da
David Lowery dei Cracker, dove un suono roots polveroso e rurale si presta alle
più strampalate contaminazioni. Le intersezioni tra elettronica e arcaismi hanno
il buon senso di fermarsi un attimo prima di sconfinare nella parodia, ma al di
là di uno spiccato gusto per le eccentricità la scrittura di Linkous sa reggersi
in piedi da sola: la poesia country-folk di alcuni episodi - Homecoming Queen,
Most Beautiful Widow In Town e Gasoline Horseys i migliori - è semplicemente
memorabile. (GC) Sounds
like >> Scud Mountain Boys Massachussets (Sub
Pop 1996) |
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1996 |
Wallflowers | Bringing
Down the Horse (Interscope 1996) | |
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Quel che si dice un lavoro perfetto: su suggerimento del produttore
T-Bone Burnett, i Wallflowers di Jakob Dylan, rispetto al comunque
strepitoso esordio omonimo del '92, disciplinano al meglio le influenze, asciugando
il coefficiente Grateful Dead in favore di un mainstream-rock assai prossimo a
Replacements e Tom Petty. Ma il risultato non ha debiti nei confronti di nessuno,
dacché l'eccezionale impasto tra la cattiveria delle chitarre e la raucedine del
cantato, tra gli affreschi d'organo e l'incalzare della sezione ritmica, è tutto
merito del gruppo, che sbanca al botteghino con oltre quattro milioni di copie
vendute e un pugno di canzoni immortali da tramandare direttamente alla leggenda.
(GC) Sounds
like >> Soul Asylum Grave Dancer's Union (Columbia
1992) | --------------------------------------------------------------------------------
1996 |
Wilco | Being
There (Reprise 1996) | |
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Il manifesto del nuovo rock rurale rivisto e corretto, un disco
intelligente che dimostra come si possa essere diversi ed originali, anche percorrendo
le strade maestre del rock'n'roll. Being There possiede un suono
che definire roots è assai limitativo: c'è il coraggio di andare oltre il semplice
revival per tratteggiare un monumentale doppio album, che può essere considerato
a buon titolo una piccola enciclopedia del rock americano. Da Hank Williams, passando
per Gram Parsons, Creedence, Beach Boys e arrivando ai Sonic Youth…non manca nessuno
nel songbook di Jeff Tweedy (FC) Sounds
like >> Honeydogs Seen a Ghost (Mercury 1997) |
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1997 |
Dan Bern | Dan
Bern (Columbia 1997) | |
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A dispetto di Nebraska, Chuck Plotkin ha dovuto attendere che
Springsteen pubblicasse The Ghost Of Tom Joad per avvicinarsi alla scena folk
e roots americana. Così, nel 1997, Plotkin investe nella produzione dell'album
d'esordio di Dan Bern, ragazzo del Midwest. Il disco (dall'omonimo titolo)
ci presenta un cantautore ispirato tanto da Dylan quanto dal già citato Springsteen,
un artista che non teme di cimentarsi in folk-songs sature di parole (Jerusalem,
Estelle e Wasteland) e in saggi di solido folk-rock (Go To Sleep,
Never Fall In Love e I'm Not The Guy). (CL) Sounds
like >> Hamell on Trial The Chord is Mighter than
the Sword (Polygram 1997) | --------------------------------------------------------------------------------
1997 |
Blue
Mountain | Homegrown
(Roadrunner 1997) | |
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Dalle profonde ed oscure terre del Mississipi i misconosciuti
Blue Mountain sono autori di un rock rurale, energico e ruspante. Homegrown
è un piccolo gioiello di american music, che possiede una maturità artistica assolutamente
invidiabile. Un folk-rock dal passo spedito e dylaniano si incrocia con il country
spigoloso dei Monti Appalachi. Un rock provinciale e malinconico, debitore nei
confronti del Neil Young più classico, si accompagna con il furioso incedere del
bluegrass, portato a braccetto con il punk ascoltato in gioventù. Nel disco un
manifesto: Generic America (FC) Sounds
like >> Red Star Belgrade The Fractured Hymnal (Checkered
Past 1998) | |