1998 |
Dave
Alvin | Blackjack
David (Hightone 1998) | |
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Quello che preannunciava il precedente King of California trova
pieno compimento nel capolavoro indiscusso della maturità di Dave Alvin:
Blackjack David sancisce la definitiva trasformazione in sublime
folksinger e cantore del border, non più un semplice, grande chitarrista,
che nell'occasione sboccia in splendido autore dalla penna roots. Dominano le
ballate in chiaroscuro, i suoni elettro-acustici e il fingerpickin' di un'acustica,
impastati dalla polvere del deserto, da echi di un'America defilata e dai contorni
populisti degni di uno Steinbeck (FC) Sounds
like >> Kevin Welch Beneath My Wheels (Dead
Reckoning 1999) |
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1998 |
Billy
Bragg & Wilco | Mermaid
Avenue (Elektra 1998) | |
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Una delle voci più autentiche e schierate della scena
folk punk inglese, Billy Bragg, incontra gli astri nascenti del nuovo tradizionalismo
americano, i Wilco di Jeff Tweedy. Oggetto di studio l'immenso e soprattutto
inedito songbook di Woodie Guthrie, materiale gentilmente concesso dalla
figlia Nora: un'operazione coraggiosa, scevra da sfruttamenti, partecipata e soprattutto
per nulla retorica. Non è mera archeologia musicale, ma nuovo senso dato
alle radici di una nazione e ad uno dei suoi più lucidi, intransigenti
cantori. (FC) Sounds
like >> James Talley Woodie Guthrie and songs of
My Oklahoma Home (Cimarron 1999) |
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1998 |
Richard
Buckner | Since
(MCA 1998) | |
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Since, terzo disco solista di Richard Buckner,
riassume il carattere del musicista: una raccolta di ombrose folk songs dalla
"terra di nessuno", che, siano esse acustiche o crudamente elettriche, suonano
scarne e taglienti, recuperando così lo spirito e le intenzioni della migliore
tradizione cantautorale texana, sporcandola della polvere alternative-country
e nelle suggestioni tipiche del cosidetto post-rock. Una musica che parla per
immagini, desertica, ispida e di una malinconia coinvolgente (FC) Sounds
like >> Willard Grant Conspiracy Mojave (Slow
River 1999) |
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1998 |
Calexico | The
Black Light (Quarterdisc/City Slang 1998) | |
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Joey Burns e Joy Convertino hanno respirato il
suono del deserto, rubando segreti al vecchio compagno Howe Gelb e ai suoi Giant
Sand. Nasce un inaspettato ed avventuroso viaggio ai confini dell'Arizona, Tucson
e dintorni. Una "nuova frontiera", luogo oscuro, desolato e allo stesso tempo
magico: da una parte i colori accesi del vicino Messico e della musica mariachi,
dall'altra i toni dimessi e crepuscolari tra country depresso e folk minimalista.
Nel mezzo un debole per il sound di Morricone e la sua personale rivisitazione
del West, sublimata nello splendido strumantale Minas de Cobre (FC) Sounds
like >> The Court and Spark Bless You
(Glitterhouse 2001) |
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1998 |
Robbie
Fulks | Let's
Kill Saturday Night (Geffen 1998) | |
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Non è durata molto, la parentesi major del buon Robbie
Fulks, ma ha fruttato senz'ombra di dubbio il suo disco migliore: Let's
Kill Saturday Night è quello che gli americani definirebbero "a kickass
album", pieno com'è di sberle pop-rock tra Nick Lowe o il primo John Hiatt e di
country squadrato e anfetaminico, ballate strappalacrime (Pretty Little Poison,
con Lucinda Williams) e honky-tonkin' sbuffante, fisarmoniche in libertà e una
scrittura mai così aguzza ed efficace. Se al mondo ci fosse una giustizia, il
pop'n'roll al fulmicotone di Caroline o della devastante Little King avrebbero
dovuto spopolare ovunque (GC) Sounds
like >> Tommy Womack Positively Na-na (Checkered
Past 1998) |
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1998 |
Handsome
Family | Through
The Trees (Loose/Ryko 1998) | |
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La coppia più strampalata dell'alternative country, non c'è dubbio.
La musica della Handsome Family occupa uno spazio a se stante persino in
un genere così chiacchierato, perché non sembra seguirne le mode e non fa nulla
per rendersi accattivante. La classica voce baritonale di Brett Sparks si
accompagna agli scenari gotici e fatastici descritti dai testi della moglie Rennie.
La musica è un country rock minimalista, scheletrico, che secondo alcuni racchiude
in sé una filosofia punk: infondo non è altro che antica folk music americana
(DA) Sounds
like >> Cowboy Nation Cowboy Nation (Demon 1997) |
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1998 |
Mark
Lanegan | Scraps
at Midnight (Sub Pop 1998) | |
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Con gli Screaming Trees è stato protagonista della scena giunge
americana. Eppure, sin dal 1990, Mark si è cimentato in una carriera solista che
poco ha da spartire con l'aggressività dello stile di Seattle. A differenza dei
lavori con i Trees, la produzione solista è votata a ritmi folk pacati, instabili
e carichi di pathos, suoni elettro-acustici ispirati da Tim Hardin, Fred Neil
e Leonard Cohen. Scraps At Midnight, del 1998, è un favoloso esempio
dell'equilibrio fra musica e parole che Mark è in grado di elaborare. Le sue canzoni
trasudano qui di atmosfere talora sacrali e sconsolate: Last One In The World,
Waiting On A Train e Because Of This lasciano col cuore in gola.
(CL) Sounds
like >> Mike Johnson I Feel Alright (Up 1998) |
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1998 |
Willie
Nelson | Teatro
(Island 1998) | |
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La buona vena di Willie Nelson non si placa nemmeno dopo lo splendido
ritorno acustico di Spirit. Idealmente una prosecuzione di quel lavoro, basta
ascoltarne con attenzione le aspre melodie tra country di frontiera e influenze
messicane, Teatro ne rappresenta però una versione più ambiziosa
ed elaborata. Grazie anche alla produzione di Daniel Lanois e alle mirabili
armonie di Emmylou Harris, Nelson rivisita vecchi brani e nuove composizioni dandone
una versione notturna, accattivante e a volte quasi jazzata, firmando un altro
capolavoro (DA) Sounds
like >> Tom Russell The
Rose of san Joaquin (Hightone 1996) | --------------------------------------------------------------------------------
1998 |
Gillian
Welch | Hell
Among the Yearlings (Almo 1998) | |
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Aperto dalle tinte fosche di un'autentica murder ballad, la sinistra
Caleb Meyer, Hell Among the Yearlings conferma e amplifica
l'astro nascente di Gillian Welch, nuova paladina della rinascita country
rurale. Più spartano dell'esordio, il disco prende una direzione solo all'apparenza
anacronistica: la voce celestiale della Welch contrasta con il carattere ruvido
della sue ballate, dando nuove prospettive alla tradizione. La produzione di T
Bone Burnett entra in punta di dita, perchè lascia tutto alla tensione
del racconto, alla forza dell'interpretazione, ai silenzi e alla lontananza di
una musica fuori tempo (FC) Sounds
like >> Iris DeMent My Life (Warner 1993) |
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1998 |
Lucinda
Williams | Car
Wheels on a Gravel Road (Mercury 1998) | |
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Lucinda Williams è sempre stata una perfezionista, ma
è con Car Wheels On A Gravel Road (sei anni di lavoro!) che supera
se stessa: si fa produrre dall'E-Streeter Roy Bittan, poi chiede e ottiene la
supervisione del Twangtrust di Steve Earle e Ray Kennedy, infine fa nuovamente
effettuare il missaggio di quasi tutte le canzoni da Rick Rubin. Il risultato
finale, quindi, non può che essere sgangherato, talvolta sfacciatamente imperfetto
e talvolta assurdamente sguaiato: ma va bene così, perché neanche se avessimo
chiuso in una stanza Stones, Green On Red, Bob Dylan, Allen Toussaint, Townes
Van Zandt e Muddy Waters avremmo potuto ottenere un simile capolavoro di istintività
rock, carezze rootsy e sensualità blues, tanto più vivo e autentico quanto più
imperfetto. (GC) Sounds
like >> Mary Gauthier Drag Queens in Limousines (Munich
1999) | |