1976 |
Johnny
Paycheck | 11
Months And 29 Days [Epic] | |
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Donald Lytle aveva imparato il mestiere fin da piccolo, suonando
nei Cherokee Cowboys di Ray Price e sviluppando un istinto naturale per la concisione
delle ballate country e la grinta selvatica di un honky-tonk austero e poco nashvilliano.
Cambiò nome nel '64, diventando Johnny Paycheck in omaggio a un vecchio
pugile, e sfondò nelle charts poco dopo, trovando in Billy Sherrill il produttore
capace di smussare la lettera insolente delle sue canzoni senza tradirne lo spirito.
11 Months And 29 Days, unicum studiato in vitro di gangsta-country
e sapiente caramello sentimentale, ricorse per primo a quella metafora carceraria
che riassumeva alla perfezione il carattere scontroso di un personaggio controverso
e poco accomodante, propenso a maneggiare alcool, droghe e armi da fuco con preoccupante
disinvoltura. Le porte della (vera) prigione gli si spalancheranno, per un omicidio
(lui dirà sempre legittima difesa), nel 1989; i cancelli del cielo dopo altri
14 anni di sofferenza e solitudine. (GC)
http://www.youtube.com/watch?v=bDTgXgqLjUA
(Video) Take
#2, prova anche: Slide Off of Your Satin
Sheets (Epic 1977) |
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1976 |
Steve
Young | Renegade
Picker [RCA] | |
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Uno dei rari momenti di gloria di Steve Young, "autore
per autori" come lo definirebbero in America: Renegade Picker è
il primo dei due episodi che lo vedono firmare un importante contratto con la
RCA, sfruttando il momento d'oro del cosiddetto country outlaw. Essendo stato
uno degli artefici di culto di quella rivoluzione, anche il californiano Young
si merita una possibilità. Non se ne accorgerà quasi nessuno, come al solito,
ma il disco resta fra i più elettrici della sua carriera, con la spettacolare
steel di Buddy Emmonds e altri ottimi rincalzi della Nashville dell'epoca a marchiare
indelebilmente il sound. Potente voce che sfiora il soul e il blues, grande penna,
Steve Young offre, tra le altre, una title track incalzante, la riedizione del
classico Lonesome On'ry and Mean (portata
al successo da Waylong Jennings) e una spiritata versione di Tobacco
Road. (DA)
http://www.youtube.com/watch?v=l-0RxG8Wn6c
(Video) Take
#2, prova anche: No Place to Fall
(RCA 1978) | -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
1976 |
Warren
Zevon | Warren
Zevon [Asylum] | |
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All'epoca del suo debutto, Warren Zevon era un californiano
atipico, almeno per la California di allora: anche se conosceva e frequentava
la West Coast sulla cresta dell'onda (sarà proprio Jackson Browne il produttore
del suo esordio) Warren Zevon era, ed è rimasto, un outsider affascinato tanto
dalla letteratura quanto dal rock'n'roll più essenziale. Il suo sarebbe stato
il percorso di un ammutinato. Di gran classe: Carmelita,
Hasten Down The Wind, Poor
Poor Pitiful Me nonché l'ouverture "fuorilegge" di Frank
And Jesse James bastano e avanzano a raccontare un songwriter e un
personaggio unico. Consigliatissima la versione deluxe di un paio d'anni fa. (MD)
http://www.youtube.com/watch?v=44Rwu5yPUrc
(Video) Take
#2, prova anche: Excitable Boy (Asylum
1978) |
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1977 |
Emmylou
Harris | Luxury
Liner [Warner] | |
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Bella come poche altre, Emmylou era stata la musa di Gram Parsons,
la sua partner in due album bellissimi e sofferti. Dopo la morte del suo compagno
di avventura, però, la Harris mise in faccia a tutti la consapevolezza di potercela
fare con le proprie gambe. Luxury liner venne dopo altri due album
di grande qualità e successo, Pieces of the Sky ed Elite Hotel e rappresenta una
sorta di summa, una raccolta di brani country d'autore (da Townes Van Zandt ai
Louvin Brothers), una passione rock'n'roll fino ad allora inedita (C'est
la vie di Chuck Berry) e, per concludere, un sentito omaggio a Gram
con una She da brividi, nella quale gli umori
country e gospel si fondono mirabilmente evocando paesaggi dolci e tristi al contempo,
lasciando all'ascoltatore giunto alla fine dell'album un velo di meravigliosa
malinconia. (GG)
http://www.youtube.com/watch?v=LHqO5mXbsq0
(Video) Take
#2, prova anche: Elite Hotel
(Reprise 1975) |
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1977 |
Mink
DeVille | Cabretta
[Capitol] | |
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Se Elliott Murphy cantava Last Of The Rockstar, per Willy
DeVille (allora ancora Mink, al fianco di una rockn'roll band micidiale) bisogna
usare il ritratto adatto all'ultimo dei soulman. Uno chansonnier di un'altra epoca
(che forse non è mai nemmeno esistita). Era un principe allora, all'inizio di
una strepitosa carriera, lo sarebbe rimasto fino alla fine, nonostante i lati
più oscuri e maledetti della sua esistenza. Cabretta, come ogni
sacrosanto esordio, esprimeva già tutto: il rock'n'roll di Cadillac
Walk, Spanish Stroll, la fantastica
passeggiata nel Lower East Side di Mixed Up, Shook Up
Girl. Unico. Indimenticabile. (MD)
http://www.youtube.com/watch?v=h3kTKLkC6T4
(Video) Take
#2, prova anche: Return
to Magenta (Capitol 1978) |
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1977 |
Muddy
Waters | Hard
Again [Blue Sky] | |
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Intorno a Hard Again gli aneddoti si sprecano,
ma ci sono alcune informazioni fondamentali sul disco, nato dopo che Muddy concluse
la sua collaborazione trentennale con la Chess, alla morte di Leonard. Non che
fosse un buon periodo né per il Chicago - blues, né per il suo Re, ma la nuova
libertà d'espressione guadagnata con l'appoggio di Johnny Winter fa scaturire
da queste registrazioni del '76 un suono blues con un approccio rock, ideale per
il contesto di passaggio nel momento musicale. L'albino di Leland riunirà nella
stessa stanza la band "regale" al tempo, con Bob Margolin, James Cotton e Pinetop
Perkins, ricreando così confidenzialmente quanto i tecnici del suono avevano eliminato
in maniera asettica dagli studi. E' la rinata "potenza" del Mannish Boy. (MF)
http://www.youtube.com/watch?v=VyMeA8CfnGo
(Video) Take
#2, prova anche: I'm Ready (Blue Sky
1978) | -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
1978 |
Delbert
McClinton | Second
Wind [Capricorn] | |
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Quando si nasce a Lubbock, nel Texas, si finisce inevitabilmente
al centro di tutti i più importanti vortici musicali americani, ma per Delbert
McClinton la strada per metabolizzarli è stata lunga. Second Wind
era il suo sesto disco, arrivato nel 1978 dopo un'attività iniziata nel 1962,
ma che solo con l'approdo alla Capricorn del mentore del southern-rock Johnny
Sandlin poté dirsi arrivata a piena maturazione. Blues, rock, soul, il Texas,
brani di Jesse Winchester, Taj Mahal, Willie Dixon e Johnny Cash messi vicini
come se nascessero dalle medesime matrici stilistiche, e quella sua "B"
Movie che diventerà un piccolo classico grazie alla versione dei Blues
Brothers: Second Wind rappresenta il perfetto melting pot della musica americana
di fine anni settanta. (NG)
http://www.youtube.com/watch?v=-33ioBSdj1g
(Video) Take
#2, prova anche: Keeper of the Flame
(Capricorn 1979) | -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
1978 |
Dirk
Hamilton | Meet
Me at the Crux [Elektra] | |
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Culmine di un periodo artistico tanto fertile quanto sfortunato
in termini di succeso per Dirk Hamilton, Mee Me at the Crux
è la summa del lirismo rock del cantautore californiano, qui definitivamente maturato
nella sua ispirazione "vanmorrisoniana". Un disco di potenti e visionarie
ballate che incrociano il folk rock dell'epoca, l'aria scintillante della West
Coast con la poesia dei margini, il trepidare della notte e i suoi ritmi black.
È un disco infatti intriso fino all'osso di musica nera, di spunti soul e r&b
mai negati nello stile di Hamilton, all'apice con brani quali Welcome
To Toyland, Heroes Of The Night
e How Do You Fight Fire?, anche se la piccola
meraviglia si chiama Billboard On The Moon
ed è una canzone che viaggia letteralmente in un'altra dimensione. (FC)
http://youtu.be/kTD9AjKoE7w
(Video) Take
#2, prova anche: Alias I (ABC
1977) |
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1978 |
Eddie
Hinton | Very
Extremely Dangerous [Capricorn] | |
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Pur avendo rifiutato l'invito di diventare la voce degli Allman
Brothers Eddie Hinton, dopo anni di tribolazioni, riesce a registrare questo
capolavoro ai mitici Muscle Shoals utilizzando quella straordinaria sezione ritmica
e dimostrando di essere in possesso di una voce soul più unica che rara, tanto
da farsi soprannominare l'Otis Redding bianco. Very Extremely Dangerous
presenta una sequenza incredibile di song di grande southern soul e inimitabile
r&b, dove si respirano i sapori del suono Stax e su cui primeggiano You
Got Me Singing, I Got The Feeling,
Get Off In It scritte dallo stesso Hinton
oltre alla straordinaria rilettura di Shout Bamalama
proprio di Redding. Indimenticabile la copertina in stile poliziesco alla Shaft
e Superfly. L'ultimo grande album di classico blue eyed soul per l'ultimo grande
white soul singer. (EM)
http://youtu.be/psPWUM_jZaU
(Video) |
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1978 |
George
Thorogood and The Destroyers | Move
It on Over [Rounder] | |
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Chitarrista incendiario e travolgente George Thorogood
si rifà esplicitamente al blues elettrico di John Lee Hooker e Elmore James e
in compagnia dei suoi fidi Destroyers raggiunge con Move It Over
l'apice nella sua discografia. Si respira l'aria secca del blues di Muddy Waters
insieme al suono garage dei sixties e al sanguigno RnR di Chuck Berry. La versione
di Cocaine Blues è a dir poco strepitosa,
il voodoo blues di Who Do You Love di Bo Diddley
ti si appiccica addosso e la title track di Hank Williams è stravolta rispetto
all'originale. La musica di Thorogood non parla di profondi sentimenti ma di sbronze,
birre, whisky e party senza fine, dove il bourbon scorre a fiumi. E' blues sanguigno
e RnR primordiale il suo, con la chitarra sempre in primo piano senza compromessi.
(EM)
http://www.youtube.com/watch?v=gn2El8kskhk
(Video) Take
#2, prova anche: George Thorogood and the Destroyers
(Rounder 1977) | |