Back to School Days
Gli anni del Pub Rock 1972-1980

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Help Yourself
Strange Affair
[United Artists, 1972]


Nati dentro una vecchia fabbrica di cosmetici tra i sobborghi di Londra, a sancire le loro origini blue collar, gli Help Yourself non sono mai veramente usciti da quelle mura per abbracciare le glorie del rock’n’roll. Il luogo grigio e operaio nel quale gli amici Malcolm Morley e Richard Treece lavorano di giorno, e nel frattempo sognano di diffondere la loro musica la sera, è la carta di identità di un manipolo di musicisti della porta accanto, anti-star per eccellenza. Nel novero dei cosiddetti “pub rockers” gli Help Yourself appaiono come gli hippie catapultati per sbaglio in terra d’Albione, sensibili freak coalizzatisi attorno alle canzoni di un sognatore come Morley e rinsaldati nella forma del quartetto a partire dalla fine del 1970.

Nell’arco di quattro anni, il tempo del loro sodalizio con la firma del contratto per la United artists, incideranno altrettanti dischi ufficiali, dei quali l’esordio omonimo e il qui citato Strange Affair rappresentano l’eredità più cospicua. Al quartetto storico, messo insieme sulla spinta dei manager John Eichler e Dave Robinson (che anni dopo sarà tra i co-fondatori della fondamentale Stiff records), nel 1972 si aggiungono un nuovo bassista (Paul Burton in sostituzione di Ken Whaley) e la bellezza di due ulteriori chitarristi (Ernie Graham e Jonathan Glemser). In Strange Affair le intuizioni del debutto sono portate a compimento, in quell’intreccio fatto di rock westcoastiano e melodia inglese, improbabile matrimonio fra le armonie di CSN&Y, i Grateful Dead più campagnoli e l’intelligenza puntuta dei Kinks, che gli Help Youserlf sintetizzano fin dall’introduttiva title track, passando per Deanna Call and Scotty, Heaven Row, Movie Star e Brown Lady, quest’ultima gemma che echeggia addirittura delicatezze acustiche degne dei primi America.

Oggetto non identificato dell’album e brano monstre della loro intera produzione è tuttavia lo strumentale The All Electric Fur Trapper, oltre nove minuti di dedizione all’arte della psichedelia, che li rende laterali anche rispetto alla filosofia del pub rock più duro e puro.

(Fabio Cerbone)


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 Altri ascolti: Help Yourself (Liberty, 1971)




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