Back to School Days
Gli anni del Pub Rock 1972-1980

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Chilli Willi and The Red Hot Peppers
Bongos Over Balham
[Mooncrest, 1974]


Con i dovuti distinguo, si potrebbe affermare che Phil Lithman è stato il Frank Zappa del pub rock. Quale altro personaggio conoscete, che fosse capace di passare con disinvoltura da un disco zeppo di influenze country, swing, r&b come questo godereccio Bongos Over Balham al dadaismo dei Residents (Lithman suonerà nei dischi di fine anni ’70 del collettivo californiano)? Con il nome d’arte di Snakefinger registrerà anche un poker di dischi che lambiranno i territori più avant-garde della new wave, finché nel 1986 un infarto, dopo un concerto in Austria, non lo fermerà anzitempo per sempre.

Eppure, la sua sbilenca parabola discografica Lithman l’ha iniziata nel nome di un classicismo quasi filologico, proponendo al pubblico britannico dei primi anni ’70 un repertorio che affondava i suoi artigli nella parte meno saccheggiata – dalla generazione precedente, cioè quella della British Invasion – della American Music. Diviso tra country rock ariosi e melodici (We Get Along) e sincopati rock-blues (Desert Island Woman), spalleggiato dai fiati e dai gorgheggi delle coriste (tra le quali scopriamo un’insospettabile Jacqui McShee, fresca orfana dei Pentangle), questo secondo e ultimo lp dei Chilli Willi & the Red Hot Peppers resta una testimonianza assai godibile di quanto nei pub britannici i giovani della working class fossero ancora in grado di divertirsi con la musica con cui erano cresciuti i loro padri.

Una festa che passa per originali firmati da Lithman e cover di Louis Jordan (ma anche di Jesse Winchester) e ricorda quello che dall’altra parte dell’Atlantico andava combinando, più o meno in quegli stessi anni, Commander Cody con i suoi Lost Planet Airmen. Nel quintetto base, oltre a Lithman, vale la pena di segnalare almeno Bob Andrews (che proveniva dai Brinsley Schwarz e finirà con Graham Parker) e Pete Thomas, destinato a raggiungere gloria imperitura pestando i tamburi negli Attractions di Elvis Costello.

(Yuri Susanna)


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 Altri ascolti: Kings of the Robot Rhythm (Revelation, 1972)




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