The Rolling Stones Beggars Banquet [ABKCO Decca 1968] 77 pt. | ||||
1. Sympathy For The Devil // 2. No Expectations // 3. Dear Doctor // 4. Parachute Woman // 5. Jig-Saw Puzzle // 6. Street Fighting Man // 7. Prodigal Son // 8. Stray Cat Blues // 9. Factory Girl // 10. Salt Of The Earth | ||||
In
fondo nel 1968 i Rolling Stones sono una vecchia band, hanno visto e fatto
di tutto; dietro l'angolo stanno gli echi del rhythm'n'blues londinese in bianco
e nero, remoto è l'esordio al Marquee nel sessantadue e il sessantotto per Richard
e soci inizia in realtà nell'estate sessantacinque, con la finitura del riff di
Satisfaction. Il maggio sessantotto, insieme al vento e a tutto il resto, porta
anche un altro riff stonesiano; si ritrova la vecchia via, Richard apre l'accordatura
e crea l'intro di Jumpin' Jack Flash, intimamente vicina allo spirito del sessantacinque,
al tempo stesso lontana anni luce. I Rolling Stones sono la più grande rock'n'roll
band del pianeta e stanno fervendo le registrazioni di un album storico, pubblicato
in dicembre. Beggars Banquet sarebbe autosufficiente anche solo
come singolo contenente Simpathy For The Devil: non un brano, non una canzone
rock'n'roll, molto di più, un documentario, colonna sonora di quell'anno, di quel
decennio e di tutti gli altri a venire. Jagger e compagni sono consapevoli, consapevoli
dell'intro di No Expectations, consapevoli delle condizioni di Brian Jones,
il cui contributo al disco sarà minimo, del rock'n'roll di Street Fighting
Man, più efficace di un bollettino di guerriglia, della durezza di Stray
Cat Blues, della loro bravura in Dear Doctor e Prodigal Son,
della concessione alla melodia e alla coralità di Salt Of The Earth. Consapevoli
dell'importanza dello stellare Jimmy Miller e di non aver mai smentito le radici,
nel sessantotto gli Stones sono già antologia e futuro del rock'n'roll; ascoltando
Beggars Banquet "capisci che staranno in giro ancora per quaranta o cinquant'anni"!
(Roberto Giuli) |
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