Neil Young Tonight's the Night [Reprise 1975] 77 pt. | ||||
1. Tonight's The Night // 2. Speakin' Out // 3. World On A String // 4. Borrowed Tune // 5. Come On Baby Let's Go Downtown // 6. Mellow My Mind // 7. Roll Another Number (For The Road) // 8. Albuquerque // 9. New Mama // 10. Lookout Joe // 11. Tired Eyes // 12. Tonight's The Night (Part II) | ||||
Che
qualcuno voglia portarsi su un'isola deserta, luogo idealmente paradisiaco, un
disco come Tonight's the Night è quasi preoccupante: battute o paradossi
a parte, è riconosciuto da tutti che questo sia uno degli episodi più malinconici
e drammatici messi sul pentagramma da una rock'n'roll star. Dedicato agli amici
scomparsi Bruce Berry e Danny Whitten, album su cui aleggia lo spirito malato
della tossicodipendenza e dell'abbandono, Tonight's The night è quasi la negazione
sistematica della pace e del successo di Harvest. Pubblicato nel '75, in seguito
ad altri contradditori lavori (eppure capolavori assoluti della poetica younghiana)
come On the Beach e Time Fades Away, in realtà registrato e concepito due anni
prima, proprio a ridosso del citato Harvest, questo disco è un'unica, lunga confessione
di dolore, dove il sound dei Crazy Horse superstiti (raggiunti dal giovane Nils
Lofgren e da altri amici come Jack Nitzsche) appare precario, abbozzato, passando
dalla desolazione di Borrowed Tune al fracasso di Come on Baby Let's
Go Downtown (catturata dal vivo al Fillmore East). Neil Young canta
"fastidiosamente" fuori tono e svogliato, riflettendo il momento di smarrimento
e amarezza. Buona parte è dominata da un country rock desertico e ubriaco, su
cui gruppi come i Green on Red ci costruiranno una carriera, e in ballate come
Mellow My Mind, Roll Another Number, Lookout Joe o nella strepitosa
Albuquerque si possono individuare le radici del suono che apparterrà
al giovane rock americano negli anni '90. (Davide Albini) |
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