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Lou Reed Berlin [RCA 1973] ![]() | |||
1. Berlin // 2. Lady Day // 3. Men Of Good Fortune // 4. Caroline Says I // 5. How Do You Think It Feels // 6. Oh Jim // 7. Caroline Says II // 8. The Kids // 9. The Bed // 10. Sad Song | ||||
Nel
1973 Lou Reed è reduce dal successo planetario di Transformer, che lo ha
lanciato nello star system del rock, ma al contempo è tormentato da mille fantasmi,
che dosi massicce di eroina non fanno altro che rendere più incombenti. È da questa
situazione di squilibrio totale che nasce il progetto di Berlin,
probabilmente uno dei concept album più scuri, nichilisti e disperati della storia.
Con la produzione quasi teatrale di Bob Ezrin, Lou Reed proietta se stesso e gli
ascoltatori nella Berlino decadente degli anni Sessanta/Settanta, raccontando
la storia di una coppia di tossici americani trapiantati in terra tedesca. La
storia narrata dalle canzoni è un vortice turbinante, una lunga caduta sospesa
fra il lancinante stridere delle chitarre di Steve Hunter e Dick Wagner, dalla
voce monocorde e distaccata di Reed e la drammaticità dei testi, sorta di dialogo
interiore fra i due protagonisti, Caroline e Jim. Il risultato è un disco straniante,
le cui canzoni, da Lady Day all'algida Sad song sono scene psicologicamente
agghiaccianti di un film che nessuno avrebbe mai voluto vedere, eppure, nella
loro totale mancanza di speranza, portano agli occhi l'altra faccia del mondo,
quella lontanissima dal luccichio dei riflettori dal quale Lou Reed si è sempre
defilato. Comunque lo si prenda, un capolavoro. (Gabriele Gatto) |
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