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The Blasters Hard Line [Slash 1985] ![]() | |||
1. Trouble Bound // 2. Just Another Sunday // 3. Hey, Girl // 4. Dark Knight // 5. Little Honey // 6. Samson And Delilah // 7. Colored Lights // 8. Help You Dream // 9. Common Man // 10. Rock And Roll Will Stand | ||||
Hard
Line è un disco unico nella storia dei Blasters, e non solo. E'
anche un passo verso un futuro che, purtroppo, è rimasto incompiuto e in questo
ha tutto una sua identità all american di promesse non mantenute, strade perse
e identità sfuggenti. Il capolavoro dei Blasters li proiettava infatti verso una
forma musicale dallo spettro più ampio e sensibile rispetto al rock'n'roll e al
rhythm and blues al fulmicotone degli esordi: il gospel di cui è intessuto Hard
Line era soltanto la sfumatura più evidente (ricordava il produttore, Jeff Eyrich,
che i Jordanaires, già con Elvis, si erano presentati in studio in completo con
giacca e cravatta di cuoio per onorare l'occasione, e i fratelli Alvin non furono
da meno), ma è il DNA dei Creedence a emergere. Sia da un punto di vista musicale
(e basta Dark Night) sia da quello della consapevolezza, visto che Hard
Line, come insegna il titolo, è stato uno dei pochi, convincenti segnali di resistenza
umana e rock'n'roll negli anni della bolla reaganiana. Rimane lo zenith dei Blasters
e un caposaldo della riscoperta dell'american music, ma è anche una fonte di rimpianti
visto che tutto è finito lì. Soltanto King Of California di Dave Alvin
è stato all'altezza di Hard Line, poi saranno gli amici e colleghi Los Lobos a
esplorare con più convinzione e maggiori risultati le comuni intuizioni all'origine
(e verrà Kiko, altro disco che sull'isola deserta non può mancare), così come
John Mellencamp, coautore e produttore di Colored Lights (grande canzone)
e sua volta in prima linea con il coetaneo Scarecrow. (Marco Denti) |
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