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The Band Music from Big Pink [Capitol 1968] ![]() | |||
1. Tears Of Rage // 2. To Kingdom Come // 3. In A Station // 4. Caledonia Mission // 5. The Weight // 6. We Can Talk // 7. Long Black Veil // 8. Chest Fever // 9. Lonesome Suzie // 10. This Wheel's On Fire // 11. I Shall Be Released | ||||
Nel
1967 una improbabile casa rosa persa nelle campagne di Woodstock diventò la forgia
di una stagione di capolavori. Quando Rick Danko l'affittò, non aveva idea che
sarebbe stata la culla del primo album della sua band. Che aveva un nome (gli
Hawks) che nessuno voleva più avere, nato per fare assonanza con il nome di Ronnie
Hawkins quando nei primi anni 60 gli facevano da backing-band. Ma loro ora erano
"La Band" di Dylan, e la Big Pink doveva essere proprio il luogo dove
sarebbe nato l'atteso album in studio con il Gran Capo, dopo che Robertson e soci
avevano dovuto sopportare lo sgarbo delle registrazioni di Blonde On Blonde (Dylan
iniziò a registrare il disco con loro, ma, insoddisfatto del risultato, rifece
tutto a Nashville con session-man locali). Il disco con Dylan venne registrato
ma non uscì mai, se non come The Basement Tapes nel 1975. Invece nacque subito
Music From Big Pink, in cui la collaborazione con Bob (r)esisteva nei
3 brani co-firmati (Tears Of Rage, This Wheel's On Fire e I Shall
Be Realeased), tutti nati già classici ancora prima di venire pubblicati.
Ma il resto era farina del loro sacco, da The Weight che resta il loro
brano più celebre e riletto, al famoso incipit al limite del prog di Chest
Fever. Per anni i fans hanno discusso se il capolavoro fosse questo o il più
strutturato e definito "brown-album" che seguì. Entrambi sono forse il miglior
esempio di come anche un gruppo composto da sei talenti forti e ingombranti poteva
raggiungere risultati grandiosi e unitari. E ancora oggi miriadi di gruppi tentano
di costruirsi una propria Big Pink per cercare la stessa magica ispirazione di
quella cantina. (Nicola Gervasini) |
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