Nel solco di una tradizione
che vanta lunghe e nobili frequentazioni, da Johnny Cash a Willie Nelson
passando per “King” Elvis Presley in persona, il giovane songwriter della
Georgia Brent Cobb imbocca il cammino della gospel music, dedicando
un (purtroppo) breve e intenso album, il quinto in carriera, alla sua
educazione musicale religiosa. Inni cristiani e spiritual fanno parte
di un respiro quasi famigliare, nella sua nativa Ellaville, piccola comunità
del sud dove il padre Patrick guida un gruppo vocale chiamato Antioch,
presente anche in queste incisioni insieme alla madre Renee Cobb, alla
moglie Layne (che firma con il marito Brent l’unico brano originale, l’innodica
e pianistica When It’s My Time) e
naturalmente al famoso cugino Dave Cobb, produttore richiestissimo
sulla piazza e figura chiave del rinascimento roots di questi anni.
Anche Brent, con il suo stile grondante radici southern e dalla pigra
cadenza rurale e impastata di soul e country, si è imposto in queste stagioni
come uno dei migliori talenti della sua generazione, attingendo spesso
alle proprie memorie personali e alle eredità della sua terra, dal pregevole
Providence
Canyon al più recente Keep
‘em on They Toes. Se quest’ultimo però soffriva di una certa
uniformità di atmosfere e di un tipico “laid back” sudista dal passo cadenzato,
And Now Let’s Turn the Page è invece un album che infonde
gioia e calore, pur passando in rassegna brani gospel molto popolari come
l’iniziale Just a Closer Walk With Thee, un autentico classico
interpretato da decine di artisti, o ancora Softly and Tenderly
e Old Rugged Cross. Sono tuttavia le suggestioni domestiche e il
trasporto delle voci (oltre ai componenti della famiglia Cobb appare anche
l’amico Anderson East) a rendere queste incisioni una coperta avvolgente,
dove l’intreccio di organo, piano e chitarre, anche elettriche e dalla
pungente tecnica slide, passa dagli effluvi soulful di In the Garden
o della citata Softly and Tenderly alle bollenti vibrazioni southern
rock di episodi quali Are You Washed in The Blood
e We Shall Rise, dove Cobb non si dimentica della sue origini rock
nella Georgia, portando il gospel sui sentieri dei Lynyrd Skynyrd.
Disco voluto e annunciato da diverso tempo, la scintilla di And Now
Let’s Turn the Page nasce soprattutto dopo l’esperienza di un grave
incidente automobilstico che nel 2020 ha coinvolto Brent con il figlio,
e sul quale devono avere giocato anche fattori umani legati a doppio filo
con quanto vissuto in questi due anni di pandemia. La ricerca di una consolazione
nella profondità di questo repertorio sacro per fortuna non è sfociata
in un album di maniera, semmai in una registrazione che possiede la mite
bellezza e la potenza di altre storiche rivisitazioni del genere (qui
evidenti nelle interpretazioni vocali e negli arrangiamenti di Old
Rugged Cross e Old Country Church), sulle tracce tanto dei
gruppi vocali quanto dei maestri della country music che hanno cercato
a più riprese un conforto in questi inni. Il breve finale a cappella,
Blessed Be the Tie That Binds, cantato da tutti i membri della
famiglia Cobb, spiega più di tante parole.