The
Derek Trucks Band
Roadsongs
[Sony/ Masterworks 2CD 2010]
La pubblicazione di Roadsongs
chiude un capitolo della storia musicale di Derek Trucks, legato ad una
formazione della DTB comprendente Todd Smalie al basso, Yonrico Scott alla batteria
(entrambi con Derek dagli anni novanta), Kofi Burbridge al flauto e tastiere,
Mike Mattison alla voce e Count M'Butu alle percussioni. Dal 2003 ad oggi la band
ha pubblicato due album in studio e due dal vivo oltre ad un dvd, progredendo
fino a diventare un esempio di fusione tra rock, blues, soul, jazz e world music.
Rispetto a Live At Georgia Theatre (Sony '04) non ci sono brani in comune; il
repertorio privilegia il recente Already
Free con sette tracce, spostando l'equilibrio musicale verso il soul
blues rispetto alle influenze orientali (specialmente indo-pakistane) del periodo
precedente. La differenza più evidente è la maturazione del cantante Mike Mattison
con la sua voce roca fortemente venata di soul molto più sicura e calibrata.
Quanto a Trucks cosa si può dire? Migliora come il buon vino, ha trent'anni
ma suona da quando era bambino e si sente. L'esperienza con gli Allman Brothers
lo ha reso più sicuro (molti lo paragonano a Duane Allman, di sicuro la coppia
Trucks-Haynes ha poco da invidiare al leggendario duo Allman-Betts), i tour con
Eric Clapton lo hanno ulteriormente maturato ed è molto richiesto come session
man. Il suo modo di suonare la chitarra (specialmente la slide), frutto di una
concentrazione assoluta ed intriso di spiritualità, lo rende unico nel panorama
musicale contemporaneo.
Registrato al Park West di Chicago nell'aprile
di quest'anno con l'aggiunta di una sezione fiati, Roadsongs è aperto dal morbido
soul-jazz di I'll Find My Way, ottima versione
con un crescendo imperioso della slide. Down In The Flood
di Bob Dylan è splendida: la voce di Mattison è sporca al punto giusto, la slide
profuma di paludi della Louisiana, una versione bluesata con un assolo finale
complesso ed intricato. Nel fluido reggae di Sailing
On (cover di Toots dei Maytals) spicca l'apporto dei fiati, mentre
Get What You Deserve alza il ritmo con toni
allmaniani. Il fulcro del dischetto è una meravigliosa versione di Afro
Blue di Mongo Santamaria (un classico di John Coltrane), nella quale
la versatilità della band si esprime ai massimi livelli, fondendo brillantemente
le influenze sopra citate e lasciando spazio ad assoli di chitarra, sax, flauto
e tastiere semplicemente perfetti. Nel secondo disco si distinguono I
Know, un allegro funky soul con una slide affascinante ed un finale
da urlo, Down Don't Bother Me che potrebbe
essere una outtake di Joe Cocker dei primi anni settanta, il celestiale strumentale
Rastaman Chant tra reggae e world music,
il blues Key To The Highway rallentato e soffuso
rispetto ad altre versioni (ad esempio quella di Eric Clapton) ed il medley
Get Out Of My Life Woman (di Allen Toussaint) con Who
Knows (di Jimi Hendrix), pregevole unione di un soul avvolgente con
un rock trascinante ed entusiasmante. La chiusura è affidata alla classica Anyday
di Derek & The Dominos, un sentito e doveroso omaggio a Duane che tanto ha ispirato
l'ormai adulto nipote di Butch Trucks.
Da qualche mese Trucks è in giro
con la moglie Susan Tedeschi (chitarrista e cantante non meno popolare del marito);
hanno formato la Derek Trucks & Susan Tedeschi Band (con Mattison e Burbridge
della DTB), dopo avere già suonato insieme in passato come Soul Stew Revival Group.
Vedremo se questo tentativo di unire musica e famiglia funzionerà; di sicuro la
DTB si scioglie (o almeno va in letargo) nel momento migliore della sua storia... (Paolo Baiotti)