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Eric Bibb
Live at The Scala Theatre, Stockholm
[Stony Plain 2024]

Sulla rete: ericbibb.com

File Under: blues troubadour


di Pie Cantoni (10/04/2024)

No, non è nel tempio della lirica milanese che è stato registrato questo live del bluesman e troubador americano Eric Bibb, ma nel teatro della capitale della sua patria acquisita, la Svezia, dove ormai vive e risiede da decenni. Questo disco dal vivo segue la nomination ottenuta nel 2023 ai Grammy Awards per il bellissimo Ridin’, battuto solamente dalla più grande rock'n'roll band di tutti i tempi, gli Stones (per la cronaca, noi avevamo fatto il tifo per Eric….), e mischia brani più recenti della sua carriera, lunga oltre dieci lustri, con vecchi cavalli di battaglia.

Lo stesso Bibb definisce questo live uno dei suoi progetti più ambiziosi, infatti la lista di musicisti coinvolti è veramente lunga: Glen Scott, suo collaboratore e produttore al basso, tastiere, batteria e cori, Olle Linder alla batteria e al basso acustico, Johan Lindström alla pedal steel e alla chitarra elettrica, Christer Lyssarides alla chitarra elettrica e alla mandola, Esbjörn Hazelius al violino e alla cetra, Greger Andersson all’armonica, Lamine Cissokho alla kora, come coriste Sarah Dawn Finer, Rennie Mirro e la moglie Ulrika Bibb, con un arrangiamento di archi curato da Erik Arvinder e David Davidson, suonato da Hanna Helgegren e Sarah Cross ai violini, Christopher Öhman alla viola e Josef Ahlin al violoncello. Tutti questi contributi di artisti di livello danno un tocco diverso, più ricercato ai brani, che sono stati scelti, come spiega lo stesso Eric Bibb, tra le canzoni preferite dai fan ma che non sono stati mai registrati live, oltre a brani degli ultimi due dischi (Dear America e Ridin’, consigliatissimi).

Si inizia con Goin' Down The Road Feelin’ Bad per passare a Silver Spoon, poi ancora Along The Way, la bellissima Bring Me Little Water, Sylvie, alla sua versione riveduta di “Sittin’ on top of the World”, intitolata Things Is ‘Bout Comin’ My Way, che racconta la sua storia personale intrecciata al Blues, e ancora Rosewood, che narra di un massacro accaduto nel 1923 a Rosewood, Florida, ai danni della comunità nera del luogo. Il lamento di Whole World’s Got The Blues, sulla situazione mondiale attuale, precede River Blues che anticipa la chiusura con 500 Miles, tratta da Ridin’, e Mole in the Ground, dove il pubblico canta in questa versione evocativa con tutti gli artisti presenti.

Un disco live che sicuramente rappresenta una pietra miliare nella lunga e prolifica carriera del grande bluesman americano, che ci racconta le sue anime, i suoi viaggi e la sua capacità di mescolare culture diverse. Parole di apprezzamento per Eric Bibb ne abbiamo spese a profusione, ma sono tutte meritate e questo live ci conferma che, ad oltre 70 anni, ha ancora tanta voglia di stupirci e stupirsi.


 


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