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Fabrizio
Poggi & Chicken Mambo
Spirit
& Freedom
[Ultra Sound Records 2010]
 
Si arrichisce il raccolto americano di Fabrizio Poggi e dei suoi
Chicken Mambo, ancora una volta a metà strada fra Pavia (negli studi Ultra
Sound di Belgiosioso dove il batterista Stefano Bertolotti ha curato la
produzione) e i mille angoli degli Stati Uniti, da cui provengono le numerose
testimonianze che hanno arricchito il cast stellare di Spirit &
Freedom. Texas, California, New Jersey, Woodstock, luoghi della
memoria e della fede in cui si incrociano tradizione e storia del rock'n'roll,
così come le radici da cui tutto è partito. Se il precedente Mercy
era stato lavoro di forte impronta gospel e blues, cercando gli affetti
più cari all'armonicista pavese, il nuovo episodio, sempre ricco di aneddoti
e ancora una volta supportato da un generoso e assai curato aspetto grafico,
sembra volersi fare ancora più ambizioso, racchiudendo nelle parole spirito
e libertà quelli che Fabrizio chiama "luoghi dell'anima".
In questi spazi appunto Spirit & Freedom è andato alla ricerca di quelle
canzoni che più sono appartenute al musicista: Fabrizio Poggi prova a
spiegarcelo con dovizia di particolari nel ricco libretto che accompagna
il disco, anche se più delle molte parole può forse il contenuto musicale
stesso, una sorta di viaggio attraverso il linguaggio della tradizione
che abbraccia più di altre volte l'intera gamma dei linguaggi "Americana".
Il termine è adattissimo alla forma di Spirit & Freedom, un album pieno
di stimoli e di immagini, anche troppe, ma che suona come non mai opera
corale, scelta di suoni e canzoni che sono infine ricordi personali, emozioni
e sensibilità vissute in prima persona. Si potrebbe forse partire proprio
dall'unico brano firmato da Poggi, quella Jesus
Called me in Heaven dedicata all'amico scomparso Alessandro
Rava, dolcissima ballata che ingloba quello stile fra cartoline dal border
(l'accordion di Bobby J Sacchi), armonica bluesy (lo stesso Poggi, naturalmente)
e delicatezze country acustiche (la band è completata dalle chitarre di
Maurizio Fassino e Gianfranco Scala, anche banjo, mandolino e ukulele).
Commovente e molto delicata, ha qualcosa a che spartire con certa profondità
folkie di Dave Alvin, a sancire la maturità del gruppo e lo spessore di
un disco inciso con particolare attenzione verso il calore degli strumenti.
Quest'ultimo uno dei punti a favore di Spirit & Freedom, che mostra la
maturità della via italiana all'America, con quella sicurezza che probabilmente
ha fatto breccia nei cuori degli stessi ospiti d'oltreoceano.
Qui si rischia persino di perdere la bussola, tanto gira la testa per
l'elenco dei partecipanti: eppure la bravura di Fabrizio Poggi e dei Chicken
Mambo è stata quella di inglobare e farsi da parte nello stesso momento.
Soltanto così Spirit & Freedom acquista i tratti di opera a più voci che
ha i suoi vertici nell'iniziale I'm on My Way
con i Blind Boys of Alabama e Charlie Musselwhite, sorta
di ponte con il precedente Mercy, nella solare Stayed
on Freedom, altro traditional che vede le presenze di Guy Davis
e del farfisa di Augie Meyers, e ancora nella delicata I
Heard the Angels Singin', questa volta impreziosita da Eric
Bibb ai cori e dal bellissimo hammond di Garth Hudson (The Band).
Nella scelta poi di coprire Bob Dylan (I Shall
be Released), Leonard Cohen (Halleluja),
Gram Parsons (In My Hour of Darkness),
Jerry Jeff Walker (Mr. Bojangles,
con la partecipazione di Tish Hinojosa) o Billy Joe Shaver (Live
Forever) è racchiusa l'idea ambiziosa di un lavoro che sappia
cogliere una fotografia dell'american music la più larga possibile, anche
quando l'interpretazione vocale non è sempre compiuta o forte abbastanza
da reggere il confronto con gli orginali. Sono in fondo gli amori musicali
di Fabrizio Poggi, e la nobiltà del gesto vale forse più della perfezione
formale, tanto da dedicare persino una Heaven
Stood Still con la leggendaria fisarmonica di Flaco Jimenez
alla memoria dello scomparso Willy DeVille, infilandola tra una
We Shall Not be Moved e una Glory
Glory che ritornano sui passi degli spirituals e di una dedica
tutta speciale al popolo afromaericano e alla figura di Martin Luther
King, lui si spirito libero per eccellenza.
Il perfetto contraltare (o colonna sonora, se preferite) al recente scritto
di Poggi, Angeli
perduti del Mississippi.
(Fabio Cerbone)
www.chickenmambo.com
www.myspace.com/fabriziopoggi
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