Joe Ely Letter to Laredo [MCA 1995] 81 pt. | ||||
1. All Just To Get To You // 2. Gallo Del Cielo // 3. Run Preciosa // 4. Saint Valentine // 5. Ranches And Rivers // 6. Letter To Laredo // 7. I Saw It In You // 8. She Finally Spoke Spanish To Me // 9. I Ain't Been Here Long // 10. That Ain't Enough // 11. I'm A Thousand Miles From Home | ||||
Da
una parte il rilancio di una carriera che, dopo la firma con la Mca, non aveva
ancora raggiunto grandi sbocchi artistici, dall'altra in qualche modo l'apice
stesso del suo stile, su cui vivrà un po' di rendita negli anni successivi, Letter
to Laredo è il disco che Joe Ely andava forse cercando da sempre.
Troviamo infatti sintetizzati e amplificati tutti i temi che hanno infiammato
il songwriting di questo figlio del Texas più polveroso: il border diventa qui
un'unica grande ode alla mitologia della frontiera e la musica ne risente in profondità,
colorando di mexican music il country rock stadaiolo e arcigno per cui giustamente
Ely era stato riconosciuto come un maestro e precursore. È la chitarra flamenco
dello sconosciuto Teye, un espatriato adottato dal Texas, che amalgamata alle
radici country di Lloyd Maines e degli altri musicisti (c'è ancora la chitarra
assassina di David Grissom, ma tenuta più a freno) genera questo affascinante
rock dalle pulsioni tex-mex, inno al meticciato potremmo dire. Il merito è anche
di una produzione semplicemente perfetta nel calibrare acustico ed elettrico,
con una scelta del materiale più accurata del solito: le cover di Gallo del
Cielo (Tom Russell) e She Finally Spoke Spanish to Me (Butch hancock)
riescono ad annullare gli originali, ma sono i prodotti di casa a fare la differenza,
tra questi una poderosa All Just to Get to You (con un cameo vocale di
Springsteen), Run Preciosa, Ranches and Rivers e l'epica Letter
to Laredo, sorta di western in piena regola messo in musica. (Davide Albini) |
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