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Bruce Springsteen Nebraska [Columbia 1982] ![]() | |||
1. Nebraska // 2. Atlantic City // 3. Mansion On The Hill // 4. Johnny 99 // 5. Highway Patrolman // 6. State Trooper // 7. Used Cars // 8. Open All Night // 9. My Father's House // 10. Reason To Believe | ||||
Concluso
il tour di The River, Springsteen si rifugia nella propria casa nel New Jersey
dedicando molto tempo alla riflessione e alla lettura. Sarà la scoperta delle
novelle di Flannery O'Connor e la drammatica spiritualità delle storie narrate
a colpirlo nel profondo convincendolo ad indirizzare l'attenzione del proprio
songwriting sempre più verso il cuore e l'anima dei propri personaggi alla prese
con i drammi e le sconfitte quotidiane. A partire dalla livida vicenda di Charles
Starkweather e Caril Fugate, che negli anni 50 inondarono di sangue le praterie
del Nebraska e del basso Wyoming, passando per le tristi storie del poliziotto
di frontiera Joe Roberts, del fuorilegge Johnny o del fuggitivo notturno lungo
la Jersey Turnpike, Nebraska narra di un'America isolata e marginale
che ha perso i legami con la propria comunità. Storie desolate che si consumano
lungo autostrade bagnate, squallide rivendite di auto usate, motel da pochi dollari
e stazioni degli autobus, raccontate direttamente con la voce dei protagonisti,
in prima persona, per identificarsi direttamente con chi paga sulla propria pelle
il prezzo della sconfitta. Springsteen tentò più volte di trovare un arrangiamento
elettrico alle canzoni, ma alla fine si convinse che le registrazioni solitarie,
scarne avvenute nelle mura domestiche su un registratore a quattro piste fossero
le più adeguate per focalizzare l'attenzione dell'ascoltatore verso il cuore delle
storie narrate. In un epoca fatta di tastiere e arrangiamenti commerciali, Nebraska
apparve come un pugno nello stomaco. (Gianluca Serra) |
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