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Bruce Springsteen Born to Run [Columbia 1975] ![]() | |||
1. Thunder Road // 2. Tenth Avenue Freeze-Out // 3. Night // 4. Backstreets // 5. Born To Run // 6. She's The One // 7. Meeting Across The River // 8. Jungleland | ||||
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And the lights go out on Broadway. Dopo aver celebrato le storie e il folkore
delle piccole città di mare del New Jersey, nel 1975 Bruce Springsteen
compie il salto sull'Oceano Atlantico e, attraversata Long Island, raggiunge New
York e la fotografa, la ritrae, la dipinge; soprattutto la filma, in fotogrammi
sontuosi, romantici e disperati dove la giungla d'asfalto, gli irlandesi di Hell's
Kitchen, le notti ubriache, i criminali di mezza tacca con appuntamento sul fiume
Hudson, il fuoco delle strade secondarie e una Manhattan sempre in procinto di
affondare nelle acque sotto il peso di peccati e cuori spezzati si inseguono in
un trompe l'oeil metropolitano fiammeggiante e pieno di malinconia. Nella testa
dell'artista ci sono le parole vomitate da Bob Dylan e le stratificazioni di suono
ideate da Phil Spector, ma le canzoni vengono rimaneggiate di continuo e i tempi
di registrazione sfiorano la durata-record dei quindici mesi. Il risultato, interamente
composto al pianoforte, prende la sensualità dei gruppi femminili degli anni '60,
il rhytm'n'blues delle bar-bands della Costa Est e il doo-wop italoamericano del
Bronx per rovesciargli addosso una scarica di rabbia, violenza e dramma culminante
nella voglia di fuga di Thunder Road, nel rimpianto sanguinario e tagliente
di Backstreets, nella grandeur urbana in formato musical di Jungleland,
nelle tastiere e nei fiati selvaggi della title-track. Born To Run
ha la fisionomia di un sogno clandestino: una corsa di carne e visioni, la sinfonia
di nervi scoperti e amori impossibili. Il disco di chiunque abbia mai desiderato,
anche una sola volta nella vita, di scappare via. (Gianfranco Callieri) |
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