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Jackson Browne Late for the Sky [Asylum 1974] ![]() | |||
1. Late For The Sky // 2. Fountain Of Sorrow // 3. Farther On // 4. The Late Show // 5. The Road And The Sky // 6. For A Dancer // 7. Walking Slow // 8. Before The Deluge | ||||
"Tutte
le parole erano state pronunciate, ma in qualche modo la sensazione non era ancora
quella giusta. E ancora abbiamo continuato per tutta la notte a tracciare i nostri
passi dall'inizio fino a quando non sono spariti nell'aria, cercando di capire
come le nostre vite ci avevano portato fin lì". E' tutta nei primi versi
della title-track la vera rivoluzione di Late For The Sky di Jackson
Browne, il disco che ha definitivamente spostato l'attenzione del songwriting
americano dalla visione pubblica, comunitaria e sociale del fare musica che era
degli anni Sessanta, ad un ridimensionamento di orizzonti dove solo la sfera personale
con i suoi guai pratici ed esistenziali poteva contare. D'altronde già tre anni
prima il suo primo singolo Doctor My Eyes implorava di non dover più vedere
(e dunque commentare) le brutture del mondo e della guerra, ma qui la chiusura
in quella sfera personale e casalinga simboleggiata dalla copertina che omaggiava
Magritte raggiungeva il suo estremo. Il suono della West Coast venne rallentato
e dilatato a dismisura, ottenendo un sound indolente, triste ed ipnotico che resterà
il suo marchio di fabbrica. Uno stile volutamente monotono che poteva reggere
solo se supportato da grandi canzoni, e che risulterà poi all'indomani di Running
On Empty del 1977 anche la sua prigione, decretando una seconda parte di carriera
decisamente al di sotto di queste premesse. Ma qui classici e pagine di pura letteratura
rock convivevano alla perfezione, risultando ancora oggi un titolo di obbligato
confronto per qualsiasi buon autore del globo. (Nicola Gervasini) |
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