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Bob Dylan Blonde on Blonde [Columbia 1966] ![]() | |||
1. Rainy Day Women #12 & 35 // 2. Pledging My Time // 3. Visions Of Johanna // 4. One Of Us Must Know (Sooner Or Later) // 5. I Want You // 6. Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again // 7. Leopard-Skin Pill-Box Hat // 8. Just Like A Woman // 9. Most Likely You Go Your Way (And I'll Go Mine) // 10. Temporary Like Achilles // 11. Absolutely Sweet Marie // 12. Fourth Time Around // 13. Obviously Five Believers // 14. Sad-Eyed Lady Of The Lowlands | ||||
Mentre
il mondo gli chiedeva di tenere fede al suo ruolo di nuova guida spirituale delle
nuove masse di giovani americani, nel 1966 Dylan si dimette definitivamente
da nuovo santone rock con il suo disco oggi più riconosciuto e celebrato. Cosciente
fin dal brano d'apertura della lapidazione a cui andava incontro (everybody must
get stoned…), questo Dylan resta ancora oggi il più credibile esempio dell'artista
che, sordo alle necessità del proprio ruolo di star, propone con fierezza la propria
personale visione della vita. Questo spiega come mai, a parte Just Like A Woman
che è canzone nota anche a chi non mastica il verbo Zimmerman, e tolte forse I
Want You e Rainy Day Woman (che non mancano mai nei The Best e nei
tributi all'autore), il resto di questo doppio album è composto principalmente
da ostici e verbosi brani adorati dai fans, ma ben poco masticati dal grande pubblico.
Il simbolo del disco è dunque Visions Of Johanna, per molti - ma anche
a detta del suo stesso autore - uno dei testi più alti della sua opera, brano
difficile che rappresenta però al meglio dove Dylan stava andando a parare in
quel 1966. Disco governato dalle figure femminili, dalla Joan Baez che stava lasciando
alla Sara con cui si era sposato tre mesi prima della pubblicazione, il Dylan
di Blonde On Blonde guardava infatti ormai solo al privato, in un
momento in cui tutti gli chiedevano di continuare a combattere per il pubblico.
Ma la sua risposta stavolta non soffiava nel vento, ma era tutta in quell'espressione
tesa e infastidita della foto della copertina. Sbiadita, come lo era la sua voglia
di essere una rockstar. (Nicola Gervasini) |
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