File Under:soulful
blues and roots di
Paolo Baiotti (07/11/2012)
E'
sorprendente che in quattordici anni gli Scrapomatic abbiano realizzato
solo quattro dischi. Il duo formato da Mike Mattison (voce) e Paul Olsen
(chitarra e voce), dopo anni di tour ha esordito con l'omonimo album nel '03,
seguito da Alligator Love Cry nel '06 e da Sidewalk
Ceasars nel '08. Nel frattempo Mike è diventato cantante a tempo pieno
della Derek Trucks Band, riuscendo a ritagliarsi poco spazio per l'attività solista;
ora fa parte della Tedeschi Trucks Band, seppur con una posizione più defilata,
dovendo condividere con Susan Tedeschi il ruolo di solista. Il compagno di scrittura
Olsen ha scritto per altri (vincendo anche un paio di premi annuali come compositore)
e ha preparato nuovo materiale per gli Scrapomatic, che tornano con il quarto
album prodotto da Mattison e registrato negli studi Swamp Raga di Jacksonville,
proprietà di Derek & Susan...si svolge sempre tutto nell'ambito della famiglia
allargata dei Trucks, dalla quale provengono anche gli altri musicisti, l'ottimo
chitarrista Dave Yoke e l'eclettica sezione ritmica formata da Ted Pecchio e Tyler
Greenwell.
I'm a Stranger... è un disco vitale, interessante,
vario e anche imprevedibile, con dei testi su personaggi e tematiche poco convenzionali.
Gli Scrapomatic partono dal blues, questo è sicuro, ma inseriscono forti elementi
di roots music sudista, di soul e rhythm and blues, con una spruzzata di funky
e di country e un pizzico di jazz. Il tutto si fonde ed ha una sua coerenza senza
sembrare un puro esercizio di stile per merito della voce di Mattison, che emerge
più nitidamente rispetto ai dischi con la famiglia Trucks, una voce versatile,
profondamente soul, che spazia dal falsetto al rock energico fino al blues notturno
con un'agilità sorprendente. Olsen non è da meno quando si alterna al collega,
mentre gli arrangiamenti hanno un certo gusto e non sono mai sopra le righe, contribuendo
a rendere il disco fluido ed amalgamato.
Il mid tempo soul blues Alligator
Love Cry apre il disco, evidenziando la voce rauca di Mattison e la
chitarra raffinata di Yoke, seguito dalla morbida title track, cantata da Olsen.
Il ritmo cresce con l'intensa Rat Trap e con
il funky rock di Night Trains, Distant Whistles,
prima di rallentare con la carezzevole ballata Don't
Fall Apart On Me, Baby e con lo slow notturno I Surrender, valorizzato
da un incisivo assolo di Yoke. Se Mother Of The Wolf è un rock and roll
un po' sbiadito, Crime Fighter risveglia subito
l'interesse con un riff alla John Lee Hooker, una ritmica funky blues, il falsetto
insinuante di Mattison ed un prezioso assolo bluesato di Yoke. Dopo l'errebi di
Malibu con il sax di Mace Hibbard, la jazzata How
Unfortunate For Me ci ricorda le influenze waitziane dei primi dischi.
Si chiude con The Party's Over, altro mid-tempo
suadente di buona fattura e con la riconoscibile linea melodica di Gentrification
Blues, che confermano la positiva impressione sulla quarta fatica del duo
del Minnesota.