inserito 02/01/2009

Scrapomatic
Sidewalk Caesars
[
Landslide
2008]



Chi scrive ricorda un cantante dalla voce grossa e una pettinatura afro al concerto di Derek Trucks a Milano, 20 ottobre 2007: uno dei concerti migliori, come ci sarebbe piaciuto ricordare un anno fa come oggi, in tempi di candidature a miglior live della stagione 2007. E se una buona parte del merito va al biondino con la "diavoletto" (Gibson SG), l'altra (comunque e ovviamente "buona parte" per una grande esibizione) va di certo a quel vocalist che allora usciva dal nulla (o quasi, visto che ce ne assumiamo qui ogni responsabilità) spedendoci dritti dritti nei Seventies e ora, con sorpresa, ce lo ritroviamo fra noi, a condividere l'altra metà di questi fantastici Scrapomatic. Un duo, in effetti, quello di Mike Mattison (è proprio lui) e Paul Olsen, l'altra chitarra della "great american music machine" come amano chiamarsi, all'attivo, nonostante la nostra beata ignoranza, dal lontano 1997.

Abbiamo fatto prima ad accorgercene attraverso la Derek Trucks Band, dalla quale Mattison viene assunto a partire dal 2002, sebbene fosse proprio al tempo in cui gli Scrapomatic pubblicarono il loro primo, omonimo debutto per la Artist House. Sicchè i due del Minnesota conservano intatta ancora adesso la genuinità di un progetto parallelo, la loro "best thing" condita di blues, soul e genuino jammin' sudista che rimane lì, tra la più attuale Derek Trucks Band e gli immortali Allman Brothers a conferirne il sigillo. Il resto lo fa un ensemble newyorkese capace di amalgamare la musica alla chitarra slide e ad un impasto vocale degno di una vera "black tradition", che si avvale del supporto di validi musicisti come Dave Yoke alla chitarra, Ted Pecchio al basso e Tyler Greenwell alla batteria. Con Alligator Love Cry del 2006 i ragazzi passano alla Landslide Records di Atlanta e l'etichetta indipendente rimane al loro fianco anche per l'attuale Sidewalk Caesars, il loro terzo album, tra i migliori che la fine del 2008 ci lasci così in eredità, sebbene licenziato agli inizi della scorsa estate.

Non fosse altro che delle songs come il binomio centrale Remember This Days e Long Gone filano come un'autostrada asfaltata di elettrico r&b e voce al catrame, capace di ruvidi gorgheggi come dell'ineguagliabile dolcezza di The Old Whyskey Show. E' quest'ultima uno dei lati più roots rock del disco, quasi una western ballad calda come il fuoco di un camino mentre fuori infuria la tempesta, e dolce come l'abbraccio di un happy end. Tra le migliori, forse come solo l'ultima track ci può restituire quanto a umori crepuscolari degni dell'auto-definizione citata poc'anzi di "great american music machine" degli Scrapomatic: Good Luck With Your Impossible Dream sembra l'augurio ideale per il nuovo anno che, insieme ad un mix di energia e dolcezza, pare lasciarci con questa band e il disco del mese a inaugurare questo 2009.
(Matteo Fratti)

www.scrapomatic.com
www.myspace.com/scrapomaticnyc


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