The
Jeffrey Lee Pierce Sessions Project
We Are Only Riders
[Glitterhouse 2010]
Come sopravvivono a se stessi gli eroi maledetti? Me li vedo, Nick Cave e
Mark Lanegan, smessi i panni delle icone tenebrose, passare le serate stravaccati
sul divano a baloccarsi con la playstation... Ma non tutti hanno la fortuna di
invecchiare: qualcuno, più fedele al cliché, se ne va prima del tempo. Così è
stato per Jeffrey Lee Pierce, lo spaventapasseri biondo dei Gun Club, portato
via a 37 anni da un'emorragia cerebrale. Era il 1996. Ora, a celebrarlo con un
tributo per una volta tanto degno di questo scopo, troviamo in prima fila proprio
i due sopravvissuti di cui sopra - che di Jeffrey Lee furono antichi sodali -
entrambi in ottima forma. La paternità di We Are Only Riders in
realtà va riconosciuta a Cypress Grove, socio di una delle ultime avventure
in musica di Pierce, la rivisitazione (bella) sporca e cattiva del blues del delta
- Ramblin' Jeffrey Lee è il disco che testimonia quei giorni, e scommettiamo che
Jack White lo conosce a memoria. Cypress Grove ha ritrovato un nastro perduto
(gente distratta, i musicisti) con alcuni abbozzi di canzoni registrati da Pierce.
Le registrazioni sono risultate inutilizzabili, ma le idee erano però talmente
buone che è valsa la pena di coinvolgere un po' di gente per dare a quegli scarabocchi
una forma definita e compiuta. Il nocciolo di questo disco sono dunque
queste tre canzoni - una simbolica eredità - che ritornano nella tracklist (nello
stesso ordine) in tre distinti momenti, viste ogni volta da un'angolazione diversa.
Accade così che Ramblin' Mind appaia un bozzetto
gotico nelle mani di Nick Cave, un western-theme sbilenco in quelle (occupate
a pizzicare un ipnotico banjo) di David Eugene Edwards e un talkin' country-folk
nella resa spettrale di Cypress Grove. Constant Waiting
ci viene introdotta da Lanegan come una ballata impolverata dalla sabbia del deserto
del New Mexico, prima di essere edulcorata in chiave alt-country dai Sadies e
di subire una sconvolgente metamorfosi hillbilly-punk schizzata di elettronica
ad opera di Johnny Dowd. Infine, Free to Walk
(la nostra preferita): è una caramella psichedelica degna dei fratelli Reid in
bocca alle Raveonettes, un valzer rustico nell'incontro delle voci di Lanegan
e Isobel Campbell, un'elegia straziante nell'abbraccio accorato tra Nick Cave
e Debbie Harry (Jeffrey, da vecchio fan dei Blondie, gongolerebbe).
A completare il progetto sono state resuscitate altre canzoni di Pierce (quasi
tutte inedite, in linea con il carattere sui generis di questo tributo) e sono
stati chiamati altri amici e/o discepoli a dare il proprio apporto. Hanno risposto
alla chiamata, tra gli altri, Mick Harvey, Kid Congo Powers, Lydia Lunch - con
abbastanza rughe nella voce da rendere memorabili i suoi due spartani contributi
- e i Crippled Black Phoenix, i più coraggiosi ed "eretici", che portano Bells
on the River su strade quasi space rock. In ultimo si intravede anche
Dave Alvin, personaggio assai lontano nello spirito dai chiaroscuri umorali di
Jeffrey Lee, ma che con lui ha condiviso più di un palco nella California "alternativa"
di trent'anni fa. Un disco che potrebbe scuotere molti pregiudizi (spesso giustificati)
sui tribute-album... Se vi avanzerà qualche euro dopo l'acquisto delle recenti
ristampe di Miami e Las Vegas Story dei Gun Club, è qui che potrete investirli.
(Yuri Susanna) www.glitterhouse.com
www.jeffreyleepierce.net
:: La scaletta 1. Nick Cave - Ramblin' Mind 2. Mark Lanegan
- Constant Waiting 3. The Raveonettes - Free To Walk 4.
Debbie Harry - Lucky Jim 5. Lydia Lunch - My Cadillac
6. David Eugene Edwards - Ramblin' Mind 7. The Sadies - Constant
Waiting 8. Mark Lanegan & Isobel Campbell - Free To Walk
9. Lydia Lunch - St. Marks Place 10. Crippled Black Phoenix - Bells
On The River 11. Cypress Grove - Ramblin' Mind 12. Johnny
Dowd - Constant Waiting 13. Nick Cave & Debbie Harry - Free To
Walk 14. Mick Harvey - The Snow Country 15. David Eugene
Edwards & Crippled Black Phoenix - Just Like A Mexican Love 16. Lydia
Lunch, Dave Alvin, And The JLP Sessions Project - Walkin' Down The Street (Doin'
My Thing)
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