Jack Nitzsche
The man behind a record

Il critico Mick Patrick, parlando a proposito degli arrangiatori, ha coniato la seguente definizione, "gli eroi non cantati del rock'n'roll". Gente da sempre dietro le quinte; un esercito, da Stan Appelbaum a Garry Shelman a Harold Battiste. Jack Nitzsche è stato senz'altro uno dei più eclettici e geniali; produttore, musicista colto, compositore di colonne sonore.
Bernard Nitzsche nasce a Chicago, Illinois nel 1937, da genitori di origine tedesca. Dirà più tardi: "Mio padre era sassone; ho passato i primi anni della mia infanzia a cercare velatamente di non mettere in risalto le mie origini; più tardi ho cercato di prendere le distanze dal filosofo quasi omonimo; per prima cosa, via la "e"". Da ragazzo prende lezioni di pianoforte e di musica classica da un tutor privato innamorato di Chopin ("L'ho sempre odiato, ma innegabilmente ne sono stato influenzato").
E', neanche a dirlo, il r&b prima e il rock'n'roll quindi a folgorarlo, già verso l'inizio degli anni cinquanta, una mistura micidiale che include il fenomeno allora imperante del doo-wop. Si stabilisce a Hollywood verso la metà del decennio e lavora con Sonny Bono, prima alla Specialty (si occuperà di "acts" come Larry Williams e Don & Dewey) e poi alla Original Sound. Oltre al suo riferimento, Stan Appelbaum, di cui ammira soprattutto il lavoro fatto con i Drifters, è un'altra conoscenza a forgiarlo definitivamente, Phil Spector, l'inventore del "wall of sound" (che lo stesso Jack contribuisce a definire), che incontra all'inizio degli anni sessanta e con cui, all'inizio, collabora agli arrangiamenti di un brano delle Crystals, He's A Rebel. Da allora non si contano gli artisti con cui ha collaborato (compreso se stesso, la cui The Lonely Surfer raggiunge il top delle classifiche nel 1963), il cui semplice elenco dei nomi descrive di per sé già una storia; Jackie De Shannon, Frankie Laine, Gene McDaniels, Righteous Brothers, Lesley Gore, Marianne Faithfull, Rolling Stones (li conosce durante il primo tour americano della band, nel 1964 e collabora con loro in Out Of Our Heads e Aftermath), Tim Buckley, Mink De Ville, Ike And Tina Turner (la celeberrima River Deep Mountain High), Ronettes, Graham Parker, Buffalo Springfield, Mick Jagger (scrive la colonna sonora di Performance, 1970); un range infinito di generi e stili, cui egli imprime un marchio inconfondibile. Ancora negli anni settanta compone alcune celebri colonne sonore, tra cui The Exorcist (1973) e One Flew Over Cuckoo's Nest (Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo, 1975), cosa che farà ancora nei decenni successivi; nel 1990 Dennis Hopper gli commissiona la soundtrack per Hot Spot e durante i novanta lavora, seppur brevemente, ancora per Willy DeVille e Neil Young.
Ma i suoi problemi di salute si fanno progressivamente irreparabili; un infarto nel 1998 non gli impedisce comunque di partecipare a Melbourne all'annuale "Cinesonic Conference". L'ora fatidica giunge il 25 agosto del 2000 al Queen Of Angels Hospital di Los Angeles
(Roberto Giuli)


The Jack Nitzsche Story - Hearing is Beliving 1962-1979 Ace 2005
 

Una panoramica abbastanza esaustiva (in senso stilistico, ben inteso; per una valutazione "quantitativa" occorrerebbe ben altro che un compact) su uno dei più importanti musicisti, arrangiatori, produttori; un personaggio poliedrico Jack Nitzsche (1937-2000), che nel corso di una più che quarantennale carriera ha lavorato con una grande quantità di musicisti, dalle Crystals a Mick Jagger a Ike & Tina Turner. L'antologia spazia alla grande, dal 1962 al 1979, per un totale di ventisei tracce e quasi altrettanti artisti. E già il booklet (di quelli succulenti, 26 pagine), nelle note interne, chiarisce che ci sono altre "great tracks" purtroppo non disponibili (per vincoli contrattuali probabilmente). Un vero peccato, giacché la lista include Then He Kissed Me delle Crystlas, River Deep, Mountain High di Ike & Tina Turner, Expecting To Fly dei Buffalo Springfield, Memo From Turner di Mick Jagger, Photograph di Ringo Starr. Nitzsche appartiene a quella generazione di arrangiatori che partì da una conoscenza della musica in senso ampio e classico, riuscendo, sotto ogni aspetto, a conferire grande dignità (leggi alto livello) alla forma canzone; inoltre egli fu influenzato in buona misura da Stan Appelbaum e Phil Spector, nel cui universo si trovò a lavorare, il che permise di conferire alle varie stesure un che di "maestoso" e memorabile. Ecco dunque che appare significativa una lista come la presente, fatta di stimoli e canzoni di natura diversissima, dall'iniziale The Lonely Surfer (con Glen Campbell alla chitarra), pubblicata a suo nome nel 1963, a Needles And Pines (Jackie De Shannon), Don't Make My Baby Blue (dell'allora, 1963, redivivo Frankie Laine), Rumble (ancora se stesso; celebre versione del pezzo di Link Wray), Walk With A Winner (Gene McDaniels, quello di Tower Of Strenght), Cheryl's Goin' Home (Bob Lind, in Italia nota nella versione dei Rokes, Che Colpa Abbiamo Noi), It Happens Every Time (Tim Buckley, 1966), Sister Morphine (Marianne Faithfull), Helpless (Buffy Sainte-Marie), Hung On You (Righteous Brothers), fino alle conclusive Mixed Up Shook Up Girl (Mink DeVille) e One Flew Over The Cockoo's Nest, colonna sonora di "Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo (1975). Una grande carriera, significativi arrangiamenti per una grande produzione, sempre velata comunque da una sorte di impercettibile malinconia. Jack dette per questo la miglior definizione. "Una volta ascoltai Earth Angel dei Penguins e fu la fine di tutto. Fu la cosa che mi colpì e mi fece piangere. Aveva la morte in sé. La morte è sempre una parte della musica che faccio. Per me significa molto". Sentire per credere, tanto per parafrasare un altro dei suoi operati, Seein' Is Believin', di Edie Hodges (ovviamente qui compresa).
(Roberto Giuli)

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