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vintage country di
Davide Albini (27/03/2012)
Non
c'è un solo centimetro (e una sola nota, ovviamente) di questo How Do You
Plead? che non sia un omaggio all'epoca d'oro della country music, se
vogliamo anche "nashvilliana", ma badate bene di quella Nashville che
da industria dello spettacolo e grande mecca del genere riusciva ad attrarre,
produrre e distillare il meglio degli autori e degli interpreti sulla piazza.
Che questa sorta di tributo, ma con canzoni scritte appositamente per il progetto,
venga da due musicisti inglesi credo sia una sorpresa nella sorpresa, anche se
dietro il nome My Darling Clementine si cela il talento di Micheal Weston
King, songwriter e leader dei Good Sons, una delle prime alternative country band
europee. Di recente aveva anche curato una carriera solista, all'insegna di un
folk rock di protesta stile Phil Ocs (I
Didn't Raise My Boy to Be a Soldier), mentre in questo disco, pensato
e scritto con la moglie Lou Dalgleish, si immerge nell'epopea dei grandi duetti,
ispirandosi direttamente a George Jones e Tammy Wynette o Porter Wagoner e la
prima, giovanissima Dolly Parton.
La copertina è incantevole e già richiama
lo stile vintage delle registrazioni: all'interno anche un certificato di matrimonio
e la coppia immortalata con la figlioletta al tavolino di un bar. Il contenuto
segue fedelmente questa sceneggiatura: ballate spezzacuori, incomprensioni, amori
tormentati, con titoli come You've Found Your Man,
She Is Still my Weakness,
Nothing Left to Say, Reserved for Me and You,
insomma quel "teatrino" di sentimenti che il genere ha sfruttato in abbondanza.
E la musica segue di pari passo, non ci si può sbagliare: country con un'anima
soul, honky tonk, suono 'countrypolitan' (quella commistione particolare e dolcissima
fra country e pop nata nei sixties), amplificato da una strumentazione scelta
ad hoc. Nel libretto sono rigorosamente indicati infatti i modelli di chitarra,
organo e batteria utilizzati da Martin Belmont, Geraint Watkins, Alan Cook, Kevin
Foster, tutta gente che vanta collaborazioni importanti, da Van Morrison a Graham
Parker, da Jackie Leven a Chris Hillman.
E difatti la qualità degli arrangiamenti
e la cura quasi maniacale con cui vengono riprodotte certe sonorità è il vero
punto di forza della coppia My Darling Clementine: difficile resistere, se amate
il genere, ai versi di By a Thread (Da
un filo/ Questo amore pende da un filo/ Nessuno di noi due sa se è vivo o morto
…giusto per capire il tenore) e al sound di 100,000
Words. La Danglish non ha in fondo una voce eccezionale, eppure si
amalgama perfettamente al timbro caldo di Weston King e i due fanno scintille
in Going Back to Memphis o nella swingata
I Bought Some Roses, tra gli episodi più
significativi insieme alla doppietta finale Departure
Lounge/ Goodnight Louise. L'accusa
più facile per un lavoro come How Do You Plead? è senza dubbio il suo essere volutamente
antiquato, peggio ancora anacronistico, ma traspare un amore talmente grande per
la country music in questi solchi (e anche una differenza abissale con la paccotiglia
che viene spacciata oggi per tale musica) che non si può fare a meno di sostenerlo
a spada tratta.