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Lynne Hanson
Ice Cream in November
[Panda Cave Records 2022]

Sulla rete: lynnehanson.bandcamp.com

File Under: Americana singer-songwriter


di Marco Restelli (25/04/2022)

Seguo con particolare attenzione, ormai da diversi anni, la carriera di Lynne Hanson, avendo già recensito per la nostra rivista i suoi ultimi cinque album. Ciò che ho progressivamente osservato è la costante crescita del livello del suo songwriting, sempre diretto e privo di filtri emotivi. Se certamente è comune a molti cantautori il saper mettere in gioco nelle canzoni la propria personalità, tuttavia con questa artista di Ottawa tale principio diventa praticamente la regola e, soprattutto, si estende anche a quelle debolezze e fragilità che non tutti hanno sempre il coraggio di “mostrare”. Il nuovo album Ice Cream In November esce a due anni di distanza dall’emozionante Just Words ed è il frutto di un biennio di grandi difficoltà dovute alla pandemia, cominciata proprio all’inizio del suo ultimo tour europeo.

Privata, come molti colleghi, della possibilità di cantare in pubblico per tanto tempo, la Hanson si è ritrovata come una tigre in gabbia a dover gestire alternativamente momenti di sconforto ad altri che la proiettavano verso la fine di questo lungo tunnel collettivo. Era quindi pressoché inevitabile che tutto questo saliscendi umorale finisse per trovare spazio nelle dodici nuove canzoni. Nella splendida title track, ballata dall’intimità disarmante, il tema della solitudine viene affrontato poeticamente, col ricorso a varie allegorie, ma non per questo il retrogusto risulta in fin dei conti meno dolceamaro. In Orion's Belt si può notare qualche nuovo accorgimento per quanto riguarda gli arrangiamenti, visto l’uso degli archi che la trasformano in una sorta di torch song moderna, capace di lasciare il segno al primo ascolto. Dominoes è un altro brano certamente riuscito e il cui stile, che rimanda con la mente ai confini col Messico, rappresenta la costante ricerca di evolvere il proprio sound. Con il blues di Birds Without A Feather invece resta più nella sua usuale comfort zone, a parte forse l’inedita e tagliente armonica di Steve Marriner capace di regalare al brano un ulteriore “strato di sporco” di cui è sempre andata piuttosto fiera. In On A Wing è il pezzo dal mood più allegro di tutto il disco ed è verosimilmente il brano più pop mai inciso da Lynne fino ad ora.

Osare di percorrere nuovi sentieri è sempre un rischio per chiunque, ma qui l’esperimento mi sembra del tutto riuscito. Bisognerà capire se si tratta solo di un episodio di passaggio, o potrà marcare una svolta più duratura proiettata anche verso i prossimi album. One Of Those Days è ironica e riesce a mettere di buon umore nonostante la protagonista della canzone descriva una delle più classiche giornate storte che inizia con un toast bruciato, prosegue con un licenziamento per telefono e finisce con la foto del fidanzato che la tradisce con un’altra. Ice Cream In November, tirando le somme, ci regala da una parte la Lynne Hanson che conoscevamo e dall’altra ci lascia intravedere quella che verrà. In ogni caso resterà sempre alta la curiosità verso il suo lavoro, mai avaro di ottima qualità.


    


<Credits>