In un mercato discografico (?) come quello attuale ci vuole un po' di sana follia
per uscire allo scoperto con un progetto come Sulle labbra di un altro.
E persino doppio! Due infatti sono i capitoli in cui si divide questo omaggio
all'arte di Luigi Tenco per opera di una coraggiosa (che sono folli l'ho
già scritto?) Lilium produzioni di Enzo e gianCarlo Onorato: 'Come fiori in
mare' è il vero e proprio tributo, sedici brani scritti o interpretati a suo
tempo dal cantautore ligure e qui riletti da artisti più o meno giovani, più o
meno conosciuti, in una sequenza molto varia per temi e sonorità; 'Lontano
lontano' è invece l'oggetto più "misterioso", un intero secondo cd che raccoglie
tutte le sigle di apertura dello storico Premio Tenco - festival della canzone
d'autore per eccellenza - dal 1989 al 2010. La particolarità in questo caso è
che si tratta sempre della stessa canzone, la splendida Lontano
lontano, appunto, di volta in volta rimessa alla voce di un nuovo interprete.
In tutto fanno ventuno tracce e certamente vanno lette come un atto di amore nei
confronti di questo capolavoro assoluto della canzone italiana.
Come giustamente
sottolinea Enrico De Angelis nelle belle note del libretto (sono presenti diversi
ricordi personali e scritti di giornalisti e musicisti convolti con il Premio
Tenco) solo un discografico pazzo poteva avallare un'operazione simile. Voi prendentela
un po' come vi pare, ma non passano comunque indifferenti i nomi di Gino Paoli,
Roberto Vecchioni, Francesco Guccini, vere istituzioni della canzone d'autore
nostrana al fianco di talenti emergenti di questi anni come Vinicio Capossela,
Sanuele Bersani, Simone Cristicchi o addirittura ospiti internazionali (un sorprendente
Gilbert Gil che aprì la serata del 2002 imparando Lontano lontano nel pomeriggio
e traducendola in brasiliano). Dell'esperienza diretta di ogni artista (ci sono
anche molte voci femminili, tra cui Fiorella Mannoia e Gianna Nannini), come anticipato,
potete leggere nel booklet, delle canzoni vere e proprie invece potrete farvi
un'idea approcciando i diversi stili: naturale che vi siano alti e bassi, momenti
rivelatori e qualcosa che appare fuori luogo, ma è chiaro che qui conta la fotografia
d'insieme della manifestazione.
Ben più interessante e oltre l'oggetto
di culto è sicuramente Come fiori in mare, che arriva a dieci anni
di distanza da un primo volume, sempre curato da Lilium, e intitolato allo stesso
modo. Da Mi sono innamorato di te con Gianmaria
Testa in apertura, molto jazzata e "contiana" nello sviluppo, al finale dello
stesso gianCarlo Onorato con una sofferta, intensa Se
potessi amore mio passano in rassegna diverse facce di Luigi Tenco:
il giovane cantautore protestatario e ribelle, lo chansonnier accorato e romantico,
il rivoluzionario paroliere della canzone leggera italiana, persino il meno noto
autore dalla vena satirica. Per agguantare queste sfaccettature ci sono musicisti
molto distanti nello stile (si pensi ai bizzarri contrbuti di Mariposa con Prete
in automobile e Iosonouncane con il classico Ciao
amore ciao), ma quasi tutti mai didascalici. Fa piacere perché ci piace
pensare che anche Tenco avrebbe apprezzato l'idea di non diventare un oggetto
da museo, ma un corpo vivo attraverso la sua musica. Sulle singole interpretazioni
poi giocano parecchio, va da sé, il gusto personale (e forse anche la canzone
originale…), per cui a parere di chi scrive spiccano, oltre ai citati Testa e
Onorato, un leggero Stefano Amen in Se sapessi come fai,
Ettore Giuradei con Ballata della moda, il
sempre ottimo Cesare Basile con Io vorrei essere
là, l'Evasio Muraro che rivede in chiave folk
E se ci diranno, un sorprendente Guido Maria Grillo che in una stile
tenue alla Anthony & The Johnsons rilegge Più mi innamoro
di te.
Ecco, saranno anche folli (si era già detto?) questi
signori della Lilium, ma i tributi, sotto sotto, andrebbero sempre fatti così.