Autori Vari
Sulle labbra di un altro:
Lontano Lontano/ Come fiori in mare
[Lilium/ Club Tenco/ Venus  2011]

www.liliumproduzioni.com

File Under: tribute album, canzone d'autore

di Stefano Hourria (10/02/2012)


In un mercato discografico (?) come quello attuale ci vuole un po' di sana follia per uscire allo scoperto con un progetto come Sulle labbra di un altro. E persino doppio! Due infatti sono i capitoli in cui si divide questo omaggio all'arte di Luigi Tenco per opera di una coraggiosa (che sono folli l'ho già scritto?) Lilium produzioni di Enzo e gianCarlo Onorato: 'Come fiori in mare' è il vero e proprio tributo, sedici brani scritti o interpretati a suo tempo dal cantautore ligure e qui riletti da artisti più o meno giovani, più o meno conosciuti, in una sequenza molto varia per temi e sonorità; 'Lontano lontano' è invece l'oggetto più "misterioso", un intero secondo cd che raccoglie tutte le sigle di apertura dello storico Premio Tenco - festival della canzone d'autore per eccellenza - dal 1989 al 2010. La particolarità in questo caso è che si tratta sempre della stessa canzone, la splendida Lontano lontano, appunto, di volta in volta rimessa alla voce di un nuovo interprete. In tutto fanno ventuno tracce e certamente vanno lette come un atto di amore nei confronti di questo capolavoro assoluto della canzone italiana.

Come giustamente sottolinea Enrico De Angelis nelle belle note del libretto (sono presenti diversi ricordi personali e scritti di giornalisti e musicisti convolti con il Premio Tenco) solo un discografico pazzo poteva avallare un'operazione simile. Voi prendentela un po' come vi pare, ma non passano comunque indifferenti i nomi di Gino Paoli, Roberto Vecchioni, Francesco Guccini, vere istituzioni della canzone d'autore nostrana al fianco di talenti emergenti di questi anni come Vinicio Capossela, Sanuele Bersani, Simone Cristicchi o addirittura ospiti internazionali (un sorprendente Gilbert Gil che aprì la serata del 2002 imparando Lontano lontano nel pomeriggio e traducendola in brasiliano). Dell'esperienza diretta di ogni artista (ci sono anche molte voci femminili, tra cui Fiorella Mannoia e Gianna Nannini), come anticipato, potete leggere nel booklet, delle canzoni vere e proprie invece potrete farvi un'idea approcciando i diversi stili: naturale che vi siano alti e bassi, momenti rivelatori e qualcosa che appare fuori luogo, ma è chiaro che qui conta la fotografia d'insieme della manifestazione.

Ben più interessante e oltre l'oggetto di culto è sicuramente Come fiori in mare, che arriva a dieci anni di distanza da un primo volume, sempre curato da Lilium, e intitolato allo stesso modo. Da Mi sono innamorato di te con Gianmaria Testa in apertura, molto jazzata e "contiana" nello sviluppo, al finale dello stesso gianCarlo Onorato con una sofferta, intensa Se potessi amore mio passano in rassegna diverse facce di Luigi Tenco: il giovane cantautore protestatario e ribelle, lo chansonnier accorato e romantico, il rivoluzionario paroliere della canzone leggera italiana, persino il meno noto autore dalla vena satirica. Per agguantare queste sfaccettature ci sono musicisti molto distanti nello stile (si pensi ai bizzarri contrbuti di Mariposa con Prete in automobile e Iosonouncane con il classico Ciao amore ciao), ma quasi tutti mai didascalici. Fa piacere perché ci piace pensare che anche Tenco avrebbe apprezzato l'idea di non diventare un oggetto da museo, ma un corpo vivo attraverso la sua musica. Sulle singole interpretazioni poi giocano parecchio, va da sé, il gusto personale (e forse anche la canzone originale…), per cui a parere di chi scrive spiccano, oltre ai citati Testa e Onorato, un leggero Stefano Amen in Se sapessi come fai, Ettore Giuradei con Ballata della moda, il sempre ottimo Cesare Basile con Io vorrei essere là, l'Evasio Muraro che rivede in chiave folk E se ci diranno, un sorprendente Guido Maria Grillo che in una stile tenue alla Anthony & The Johnsons rilegge Più mi innamoro di te.

Ecco, saranno anche folli (si era già detto?) questi signori della Lilium, ma i tributi, sotto sotto, andrebbero sempre fatti così.

 

   


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