John Strada
Mongrel
[New Model Label 2016]

www.johnstrada.it

File Under: blue collar rock

di Fabio Penza (09/01/2017)

Nato in Emilia Romagna, regione che con Lombardia, Toscana e con la scena romana rappresenta da anni il fulcro della musica rock cantautorale (e non solo) italiana, John Strada dagli anni '90 ad oggi ha maturato numerose esperienze, viaggiando tra l'Italia, New York e Londra. Viaggi che lo hanno visto esibirsi proprio in queste ultime grandi metropoli, sui palcoscenici del Greenwich Village, del Rock 'n Roll Cafè di Bleeker Street e di numerosi club londinesi. Durante questo periodo itinerante si dedica alla scrittura traendo ispirazione dal suo idolo Bruce "The Boss" Springsteen. Pubblica sette album e quello che oggi andiamo a recensire, intitolato Mongrel, è il suo primo disco realizzato in lingua inglese, pubblicato lo scorso mese di novembre, e in parte prosecuzione delle intenzioni di Meticcio, un suo precedente lavoro del 2014.

Mongrel presenta quindici brani (comprese tre bonus track) che abbracciano i linguaggi del rock, del folk e del blues, nei quali John Strada è supportato da una band tutta italiana: si tratta dei The Wild Innocents formati da Dave Pola alla chitarra elettrica; Alex Cuocci alla batteria; Daniele "Hammond" De Rosa alle tastiere e da Fabio Monaco al basso. Nella tracklist John Strada duetta in alcuni brani con altri artisti che hanno calcato i palcoscenici italiani. In particolar modo ritroviamo nomi familiari come quello di Jono Manson, statunitense che già aveva collaborato in passato con Massimo Bubola e Andrea Parodi (Barnetti bros) e con i Gang. Qui lo sentiamo duettare con John Strada nel brano di apertura intitolato Headin' Home. Altri ospiti sono poi James Maddock (ex frontman dei Wood) che ritroviamo in Promise, brano lento e malinconico; Michael McDermott (The Westies) che duetta in I'm Laughing e infine Bocephus King, canadese di Vancouver e rivelazione del Premio Tenco nel 2015, con il quale John Strada si esibisce in Johnny & Jane.

Molto piacevole, anche per le tematiche affrontate, è inoltre Christmas In Maghreb, canzone che cade a pennello con il periodo natalizio appena trascorso. Accordi semplici e lineari accompagnano testi che parlano di vita vissuta. La voce di John Strada è calda e graffiante. L'intero album non ha nulla da invidiare ad altri prodotti del suo stesso genere e fa piacere sapere che a realizzarlo sia un nostro connazionale. Forse la pronuncia non sarà sempre perfetta (ma trovatemi un musicista italiano che abbia una pronuncia inglese perfetta). Potrebbe essere l'unico "limite", come lo è stato per molti artisti nostrani che si sono affacciati sulla scena internazionale, ma mettendo Mongrel a confronto con la versione italiana di John Strada in Meticcio, il suono che offre la lingua inglese a questo tipo di genere musicale è un assoluto elemento di distinzione.


    

 


<Credits>