Per chi mastica blues, country
e roots music made in italy il nome di Fabrizio Poggi dovrebbe
senz'altro significare qualcosa: con i Chicken Mambo, da solista, in numerose
collaborazioni, la sua voce è sempre stata una delle più
sincere e appssionate nel diffondere una certa sensibilità "americana"
dalle nostre parti. Armonisiana sembra la conclusione di
un personale sogno voluto a tutti i costi, un omaggio che lo stesso Poggi
dedica a tutti gli armonicisti. Dodici brani rigosamente strumentali,
dove lo strumento in questione è il protagonista assoluto, accompagnato
da competenti basi create da amici musicisti, italiani e d'oltreoceano.
Ogni brano prevede uno stile, una tonalità ed un uso dell'armonica
ben preciso, carpendo i segreti di questa particolare e fortunata formula
del blues, che dai mostri sacri del passato, Sonny Boy Williamson e tutta
la progenie, continua ad avere un ruolo centrale nell'esposizione del
genere. Poggi regala un disco spartano nella confezione (ma solo 5 euro
il prezzo), ma non nei contenuti, che a dispetto di uan evidente foga
d'esecuzione, non sono solamente un divertimento per gli adepti dello
strumento. C'è buona musica insomma dentro Armonisiana, nonostante
non tutto suoni originale e soprendente. Conta di più il cuore
dunque e quando la passione prende il sopravvento si può sorvolare
sul resto: piacciono soprattutto i momenti più "roots"
con Train, classica e trascinante al primo ascolto, Walkin',
lo shuffle texano di Steve Ray (un omaggio, che dite?), la gustosa
Zydeco e due slow niente male quali Muddy e Local Hero,
tutto il sapore del Chicago blues nelle loro note. Meno riusciti a nostro
avviso, i momenti più elettrici, tra cui il boogie rock di ZZ
(c'entrano eccome gli ZZ Top, visto il riff che rimanda alla loro La Grange),
Harley e Burnin', che soffrono di suoni un po' troppo caricati,
oppure Funk Reel, un poco fredda e scolastica nella stesura. Nel
complesso un'operazione interessante per la scena blues italiana e certamente
una dimostrazione di abilità tecnica e buon gusto per Fabrizio
Poggi.
(Fabio Cerbone)
www.chickenmambo.com
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