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Ann Peebles
I Can't Stand the Rain, un ritratto | |
[a cura di Gianni Del Savio] Nota ai più solo per I Can't Stand the Rain
('73), gioiello raffinato, dall'intrigante struttura ritmico-melodica:
ne afferma classe e raffinatezza interpretativa, nonché attitudine
e carattere (chi scrive l'ha conosciuta anni fa al festival
soul di Porretta Terme). E' brano fortemente rappresentativo
del suo apporto alla storia del soul, “stile” con radici gospel
e blues, alimentato, in qualche caso dominato, dalle varie
Stax, Atlantic, Chess, Goldwax, Hi; in termini più “allargati”
anche da Motown e da altre. Fondata nel '57, in clima rockabilly
e dintorni, la Hi si orienta verso la black music,
decollando a fine anni '60, primi '70, e facendosi largo proprio
grazie anche ai successi della Peebles e, soprattutto,
di Al Green. Il sound è particolarmente solido e calibrato,
con un team ritmico-fiatistico di primo livello: Teenie, Charles
e Leroy Hodges, James Mitchell e Howard Grimes e l'apporto
corale dell'impeccabile “white trio” Rhodes-Chalmers-Rhodes
(Sandra, Charlie e Donna i rispettivi nomi). Quel brano –
firmato insieme a Don Bryant, cantante di buon successo, nonché
marito dal '74 -, vanta anche l'apprezzamento di John Lennon
e le cover di Tina Turner, Lowell George e Cassandra Wilson.
E non ha perso fascino col passare degli anni.
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Hi Records
L'eleganza del soul |
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[a cura di Roberto Giuli] Le immagini
dal video relativo alla partecipazione di Al Green
a una puntata del programma “Soul!” su PBS, ci restituiscono
un artista che interpreta la sua epica Let’s Stay Together,
muovendosi e sussurrando il testo con agilità e grande raffinatezza.
E’ il 1972, il futuro reverendo è all’apice e così l’etichetta
a cui fa capo, la Hi, tra i punti di riferimento del
soul soprattutto nei Settanta; potremmo citare altre decine
di esempi. Tuttavia la vicenda della compagnia, “che in un
certo senso, sebbene con modalità stilistiche diverse, raccoglie
l’eredità della Stax (cit. Enciclopedia del Blues e della
Musica Nera – Arcana)”, inizia molto tempo prima, nel 1957
a Memphis, quando Joe Cuoghi, proprietario del Poplar Tunes
Record Store, decide di dar vita a un’etichetta discografica,
supportato dal legale Nick Pesce; torneremo sulle “modalità
stilistiche”. Sono della partita Ray Harris, musicista rockabilly
con alle spalle alcune incisioni per la Sun tra il 1956 e
il ’57, il songwriter, produttore e sessionman Quinton Claunch
(poi tra i fondatori della Goldwax nel ’64) e Bill Cantrell,
pure produttore.
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