Che
cos'hanno in comune U2, Stones, Eagles, Ryan Adams, Elvis Costello,
Wilco e Norah Jones? Semplicemente, ad avvicinare musicisti così diversi
c'è una devozione quasi idolatrica per il cantante, chitarrista, pianista
ed autore della Georgia. Erede diretto, anche nella parabola umana,
di Hank Williams, Parsons è riuscito, in soli 27 anni di vita, a rivoluzionare
la scena musicale americana come pochi prima di lui. Ed è uscito di
scena come un mito, vivendo al limite fino all'ultimo.
di Gabriele Gatto
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Il ritratto
Born: 5 novembre 1946 Winter Haven, Florida, USA
Died: 19 settembre 1973 Yucca
Valley, California, USA
Quella
faccia d'angelo traeva in inganno. Sembrava un rampollo della buona borghesia
americana, Ingram Cecil Connor III, da Waycross, Georgia. E invece, sotto quell'aspetto
da angelo biondo, covava un fuoco distruttivo e potente. L'amico Chris Hillman,
compagno di strada, di musica e di vita, un giorno disse che Gram sarebbe
stato perfetto per un dramma di Tennessee Williams. Come dargli torto? Bastava
scavare un po' nella sua vita per carpirne i profondi tormenti che lo attanagliavano.
Bastava andare a guardare nell'album di famiglia. Il padre Gram lo aveva perso,
suicida, a soli 11 anni. Un colpo di pistola alla testa, un figlio lasciato solo.
La madre, discendente di una delle famiglie più importanti della Georgia, non
aveva retto il colpo. Si era risposata con una specie di arrivista, un tipico
hustler di pochi scrupoli, ma, soprattutto, aveva cominciato ad annegare
i suoi pensieri nella bottiglia. Come poteva Gram non rimanere marchiato a fuoco
da quelle esperienze? Avevano provato, la madre ed il patrigno, ad inquadrarlo,
spedendolo a soli 12 anni in una scuola militare. Niente da fare. Lo avevano cacciato
per problemi disciplinari. Il ragazzo, dicevano, ha un carattere fiero e instabile,
non è avvezzo ad obbedire a regole ferree. A far venire fuori l'indole ribelle
di Gram, poi, si era messo pure il rock 'n' roll. Voleva diventare come quei personaggi
maledetti della Sun Records. Si era messo anche a suonare la chitarra ed a cantare
con dei gruppetti di provincia. Aveva assorbito il rock'n'roll fino in fondo e
ci dava dentro con quella musica, per allontanarsi per qualche interminabile minuto
da quei fantasmi che lo inseguivano costantemente. Aveva capito che con la musica
si poteva fare sul serio, che la musica lo poteva far evadere dalla sua triste
realtà quotidiana. Erano i primi anni '60. "C'era musica nei caffè la notte
e la rivoluzione era nell'aria" avrebbe poi cantato Bob Dylan. Il posto del
rock'n'roll stava per essere preso dal movimento del folk-revival. Quelle canzoni,
che raccontavano storie di perdizione e redenzione, di vita e morte, furono una
scoperta grandiosa per Gram. Nel frattempo, un'altra tragedia sconvolse la sua
vita. La madre, da tempo dipendente da farmaci ed alcool e con problemi psichici
sempre più evidenti, morì nell'ospedale dove stava cercando di disintossicarsi.
Il patrigno, che si era immediatamente risposato con la domestica di famiglia,
poco tempo dopo confessò al figliastro che era stato lui a preparare il cocktail
fatale che aveva ucciso sua madre. Gram, già segnato dal suo passato difficile,
crollò. Fu lì che iniziò la sua dipendenza dall'alcool e da ogni genere di droga.
Era il 1965 e Parsons aveva soltanto 19 anni. Da allora gli eventi si susseguirono
in maniera folgorante e senza sosta. Intanto l'incontro col country, soprattutto
con Hank Williams e Merle Haggard. Poi, il suo primo gruppo importante, la International
Submarine Band, il primo contratto con la Reprise, l'ingresso nel luccicante
mondo del music-business. Il primo disco della ISB, Safe at Home,
usciva nel 1968 ma Gram allora aveva già lasciato la band per unirsi ai Byrds,
allora orfani di David Crosby. Fu una fiammata. Gli bastarono pochi mesi per rivoluzionare
la storia della musica americana. Un solo disco, Sweetheart of the Rodeo,
e, come per incanto, era nato il country rock. Parsons era ormai diventato una
star. Si faceva vedere in giro con Mick Jagger e Keith Richards, lasciandosi andare
ad ogni genere di eccessi. Era diventato intrattabile, al punto che Roger McGuinn,
a cui oramai aveva "rubato" lo scettro di leader, lo cacciò senza troppe remore
dal gruppo. Si portò via Chris Hillman e con lui fondò i Flying Burrito
Brothers. I due presero con loro Sneaky Pete Kleinow, genio della pedal steel,
e Bernie Leadon, poi negli Eagles, e vennero raggiunti dopo poco tempo da un altro
ex-Byrd, il batterista Michael Clarke. Bastarono un anno e mezzo e due album,
The Gilded palace of Sin e Burrito Deluxe, per segnare
un'altra tappa fondamentale nella storia del rock. Quell'impasto tra country da
grandi spazi, soul e rock'n'roll, con la pedal steel di Kleinow a disegnare paesaggi
inesplorati non si era mai sentito da nessuna parte. L'avrebbero poi chiamato
"country cosmico". Il riscontro di pubblico, però, tardava ad arrivare. Parsons,
oltre tutto, era oramai incontrollabile. La stretta frequentazione con Keith
Richards lo portava sempre di più verso l'autodistruzione e nemmeno la nascita
di una figlia riuscì a frenarlo nella sua corsa verso l'abisso. Incontrò una giovane
cantante country, Emmylou Harris, che cercò di allontanarlo dal baratro,
intraprendendo con lui un sodalizio artistico ed umano. Sembrava l'inizio di una
rinascita ma era solo un illusione. Nemmeno Emmylou riuscì a salvare Gram da quei
fantasmi che lo inseguivano da tutta la vita. Un'overdose, infatti, lo stroncò
nel deserto del Joshua Tree il 19 settembre 1973. Gram Parsons se ne era andato,
a 27 anni, lasciandoci in eredità due album perfetti.
:: Il capolavoro
Grievous
Angel [Reprise 1973]
1.
Return of the grievous angel // 2. Hearts of fire // 3. I can't dance // 4. Brass
buttons // 5. $1000 wedding // 6. Medley: Cash on the barrelhead/Hickory wind
// 7. Love hurts // 8. Oooh Las Vegas // 9. In my hour of darkness
Elvis
Costello sostiene che in quest'album si trovano i più grandi duetti di tutta la
storia del rock. In effetti sfido chiunque a non restare folgorato dall'impasto
della voce di Gram con quella di Emmylou Harris. Ma, oltre a quelle due
voci, è tutto l'insieme che fa di questo disco un capolavoro, il testamento artistico
di un grande genio musicale. Grievous Angel esce nel gennaio 1974,
pochi mesi dopo la morte del suo autore. Nonostante sia pubblicato postumo però,
il disco ha una coerenza ed una unità incredibili. Quel sound, detto "country
cosmico", che Parsons aveva creato già con i Flying Burrito Brothers, raggiunge
qui la sua perfezione, il suo zenith. C'è di tutto in Return of the Grievous
Angel, dal country più classico al rock and roll e, poi, quanto soul in queste
tracce! Ascoltare, per esempio, $1000 Wedding,
ispirata alla storia vera del matrimonio del grande Hank Williams, o Brass
Button per credere. Ogni canzone è un gioiello, una gemma perfetta
e purissima, suonata alla perfezione da un gruppo di grandi musicisti, tra cui
ricordiamo James Burton, già chitarrista di Elvis Presley, Emory Gordy
al basso, Byron Berline della Country Gazette al flauto ed al mandolino e l'Eagle
Bernie Leadon alla pedal steel guitar. L'album si apre con Return of the
Grievous Angel, una grande ballata in cui il piano guida le voci di Gram ed Emmylou,
le quali, per intensità e partecipazione, si trasformano in una cosa sola. Si
continua poi con la grandiosa Hearts on Fire,
altra ballata da brividi ed altro momento di compenetrazione tra i due cantanti.
E poi, che dire dei momenti più "rock 'n' roll" del disco? In I
Can't Dance, nel medley tra Cash on the Barrrelhead
ed Hickory Wind e nella stupenda Ooh
Las Vegas, Gram mescola la strumentazione del rock con violino e pedal
steel per offrirci un mélange perfetto, senza tempo. E poi, in coda, un momento
di grande emozione con In My Hour of Darkness,
il definitivo testamento di Gram Parsons. Di fronte ad un capolavoro del genere
non si può che restare in silenzio e rimpiangere il vuoto lasciato da un musicista
tanto geniale quanto fragile e tormentato
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Dischi essenziali
GP [Reprise 1972]
Dopo
le prove generali con International Submarine Band, Byrds e Flying Burrito Brothers,
Parsons si sentiva finalmente pronto per registrare un primo disco solista. In
realtà, a debuttare da solo Gram ci aveva già provato nel 1970, registrando
quasi per intero un album, poi abortito. Nel 1972, ad ogni modo, la carriera di
Parsons sembrava essere in rampa di lancio. Aveva appena incontrato Emmylou
Harris, una giovane cantante country che sembrava essere fatta apposta per
duettare con lui, aveva radunato una manciata di amici, tra cui i componenti della
band di Elvis Presley, ed era fortemente spronato dall'amico Keith Richards (che
l'aveva appena ricordato nei crediti di Exile on Main Street come una delle ispirazioni
del gruppo) a fare sul serio con la sua musica. Nonostante i soliti problemi con
alcool e droga, che spesso e volentieri lo rendevano instabile ed intrattabile,
Gram si rimboccò le maniche e realizzò un album vicino alla perfezione. Accanto
a sei delle sue composizioni, Parsons scelse una serie di covers pescando da un
repertorio molto diversificato (da Howard Thompson a Rick Grech, passando per
George Jones per arrivare a Peter Wolf della nascente J. Geils Band), per mettere
a punto quel sound che aveva inventato già ai tempi dei Burritos. Le canzoni sono
tutte splendide, ma su tutte spiccano le due ballate She
e The New Soft Shoe, capolavori di equilibrio
e di dolcezza, con Gram che mescola da par suo country e soul. Da ricordare anche
Cry One More Time (dal repertorio della J.
Geils Band), un vero e proprio rythm'n'blues con tanto di fiati ed il country'n'roll
di Big Mouth Blues. Un album seminale, a cui
manca ancora la coerenza e la coesione del successivo, ma che rappresenta un primo
passo verso la maturità.
The Sweetheart of the Rodeo (The Byrds)
[Columbia 1968]
Cosa
succede quando due geni si incontrano in una band? La risposta
è molto semplice: scintille, liti intestine, gelosie ma, soprattutto,
tensioni creative che spesso portano con sé dei capolavori. Il
caso della convivenza tra Gram Parsons e Roger McGuinn
nei Byrds è sintomatico. Nel 1968, Parsons aveva appena
lasciato la International Submarine Band per entrare, grazie alla
"sponsorizzazione" di Chris Hillman, nei Byrds, in cerca, all'epoca,
di un degno sostituto del transfuga David Crosby. Parsons portò
nel gruppo una buona dose di genialità ed una dose altrettanto
grande di sregolatezza, nonché un'influenza country che sconvolse
le atmosfere musicali del gruppo. L'importanza di Parsons in quest'album
è evidentissima: in You Don't Miss Your
Water, si legge una prima versione del sound del Parsons
che verrà. Poi, bisogna ascoltare Hickory
wind, forse la canzone più intensa mai scritta da Gram
per rendersi conto di come la sua scrittura abbia influenzato
tutta la scena musicale successiva. McGuinn però non accettava
che qualcuno gli rubasse la scena e quindi fece in modo di "nascondere"
il più possibile i meriti del compagno di band. Infatti, in fase
di missaggio, cancellò la voce di Gram in The
Christian Lifee nella citata You Don't Miss
Your Water mentre in One Hundred
Years From Nowla seppellì dietro le sue harmonies.
La cosa fece montare Gram su tutte le furie (nel 1972, rilasciò
un'intervista in cui insultava pesantemente McGuinn, colpevole,
a suo dire, di aver rovinato il disco) ma in realtà non impedì
al disco di essere riconosciuto immediatamente come un capolavoro
da critica e pubblico, la pietra miliare del nascente country-rock,
una gemma che più nessuno fu capace in seguito di eguagliare.
The Gilded Palace of the Sin (The Flying Burrito
Bros.) [A&M 1969]
Dopo
il turbolento distacco dai Byrds, Gram decise di ripartire alla grande, per dimostrare
di essere il migliore. Prese con se tre fenomeni come Chris Hillman, come
lui transfuga dai Byrds, Chris Etheridge e soprattutto Sneeky Pete Kleynow
e formò i Flying Burrito Brothers. Si era nel 1969 e la creatività del
musicista georgiano come songwriter era allora allo zenith, mai come allora era
riuscito a scrivere con tanta facilità. Dopo la sbornia country-rock dei Byrds,
Parsons introdusse nella sua scrittura musicale dosi abbondanti di soul e di rock'n'roll
stile Sun Records, creando quell'impasto magico che lui stesso avrà a definire
come "american cosmic music". Gli esiti sono da brividi. Tutte le undici canzoni
dell'album sono dei bozzetti perfetti, carichi di polvere e malinconia. A dare
le pennellate che caratterizzano il tutto, poi, c'è la magica pedal steel di Sneeky
Pete che colora tutti i brani, da quelli più country, come My
Uncle e Wheels a quelli più soul,
come l'incredibile Sin City (musica hillbilly
dall'anima nera) o la cover dellla classica Dark End
of the Street. Ma quello che colpisce di più, fra armonie vocali assolutamente
perfette e tocchi di classe strumentali, sono le canzoni, quasi tutte scritte
da Gram con la collaborazione di Chris Hillman, a parte la sopra citata Dark End
of the Street e Do Right Woman, altro classico
soul. La semplicità delle strutture, la malinconia struggente che le pervade,
anche nei momenti più mossi del disco, resta un piccolo miracolo, che contaminerà
tutta la scena musicale successiva e che sarà difficilmente ripetibile. Nonostante
la sua portata assolutamente storica, The Gilded Palace of Sin vendette
pochissimo, restando un album, nella sua pur enorme importanza ed influenza, essenzialmente
di culto. Nonostante ciò, resta uno dei pilastri dell'American music di tutti
i tempi.
::
Il resto
Safe At Home (International Submarine Band)
[Shiloh 1967]
Nel
1967 Gram Parsons si affaccia sulla scena musicale in veste di leader della
International Submarine Band con questo Safe at Home, un
divertissement country in cui Parsons poteva finalmente mettere in pista le sue
passioni per Johnny Cash (le cover di Folsom Prison Blues ed I Still Miss Someone),
Merle Haggard (I Must Be Somebody Else You've Known) e per il rock'n'roll della
Sun Records (That's all right Mama). La cosa che balza all'occhio, però, è la
presenza di una manciata di brani scritti da Parsons, che, pur essendo ancora
evidentemente acerbi, rivelavano già una buona capacità di scrittura, che sarebbe
stata poi magnificata dai suoi lavori successivi. Il suono del disco, pur non
essendo nulla di particolarmente originale, lo rende piacevole e fresco da ascoltare
ancora adesso. Siamo ancora piuttosto lontani da quel country cosmico che Parsons
creerà nei suoi lavori successivi, ma, tra le tracce di questo Safe at Home si
intravede già un talento che non ci avrebbe messo molto ad esplodere ed a lasciare
un segno indelebile nella storia del rock.
Burrito Deluxe (The Flying Burrito Bros.)
[A&M 1970]
Dopo
le delusioni commerciali di The Gilded Palace of Sin, nel 1970 i Burritos, ai
quali nel frattempo si erano uniti il futuro Eagle Bernie Leadon ed un altro ex-Byrd,
il batterista Michael Clarke, diedero alle stampe questo Burrito Deluxe.
Era questo un album un po' più leggero del precedente, sicuramente più disimpegnato,
con più rock'n'roll ed un po' meno soul. Le canzoni scorrono via tutte piacevolmente,
senza tuttavia lasciare il segno come quelle dell'album precedente. Su tutte si
fanno ricordare la rockata Older Guys, il
country di God's Own Singer e le armonie vocali,
vagamente Byrdsiane, di Cody, Cody. Un discorso
a parte merita la traccia conclusiva, quella Wild Horses
che Keith Richards regalò personalmente a Gram, un lamento in cui Parsons
gettò dentro tutte le proprie angosce ed il proprio dramma umano, il suo modo
di mettersi a nudo di fronte al mondo. Ancora una volta, però, il successo di
pubblico fu quasi nullo. Gram accusò decisamente il colpo e divenne ancora più
instabile, al punto che i compagni di band furono quasi costretti a mandarlo via.
Ciò non impedì ai Burritos di continuare la propria carriera fino (con molteplici
cambiamenti) ai giorni nostri. Ma non sarebbe più stata la stessa cosa.
::
Riepilogo (discografia)
Nota: ricostruire
la discografia di Gram Parsons è decisamente complicato, viste anche le numerose
pubblicazioni postume con le varie formazioni in cui ha militato. Inoltre, segnalo
che i due album dei Burritos sono disponibili in un unico cd dal titolo Sin city-The
best of the Flying Burrito Brothers, mentre i due album solisti sono disponibili
su un unico cd, edito dalla Reprise, e nel cofanetto di 3 cd The complete reprise
sessions, che contiene un terzo cd di outtakes delle sessions di Gp e Grievous
Angel. Per quanto riguarda Sweetheart of the rodeo, la Legacy ha pubblicato una
versione espansa del disco in cui sono rintracciabili le tracce, poi rimosse dall'album
da Roger McGuinn, di cui sopra nella recensione.
International
Submarine Band Safe at Home (Shiloh,
1967)
The Byrds
Sweetheart of the Rodeo (Columbia, 1968)
The Flying Burrito Bros.
The Gilded Palace of Sin (A&M, 1969) 1/2
Burrito Deluxe (A&M, 1970) 1/2
Gram Parsons
GP (Reprise, 1973) 1/2
Grievous Angel (Reprise, 1974)
Pubblicazioni postume
Sleepless Night (Burritos con Gram Parsons) (A&M, 1976) Early years (Registrazioni dal 1963 al 1965)
(Sierra, 1979) Live 1973 (Gram Parsons & The Fallen Angels)
(Sierra, 1982) Another side of this life: the lost recordings of Gram
Parsons (Registrazioni risalenti al primo periodo) (Sundazed, 2001) 1/2
Sacred Hearts & Fallen Angels (antologia esaustiva
su tutta la sua carriera) (Rhino-2001)