Grayson Capps
Love Songs, Mermaids and Grappa

[Appaloosa/ IRD 2015]

www.graysoncapps.com

File Under: Big Easy troubadour

di Fabio Cerbone (26/08/2015)

A metà fra un'antologia e una raccolta di inediti, Love Songs, Mermaids and Grappa è un doppio album in esclusiva per il mercato italiano che Grayson Capps, grazie all'interessamento dell'Appaloosa, mette a disposizione soprattutto per l'affettuoso pubblico di casa nostra, il quale sembra avere adottato, come molti altri "espatriati" americani, l'autore di New Orleans. Pensato anche per accompagnare il lungo tour estivo nella penisola, che ha visto esibirsi Capps in coppia con il chitarrista romagnolo J.Sintoni in una spartana formula elettro-acustica, il disco insegue un decennale percorso artistico, che tuttavia non deve far pensare al solito songwriter sconosciuto e poco compreso in patria. Grayson Capps arriva infatti dal successo di A Love Song for Bobby Long, dall'omonima canzone e dal film (con John Travolta e Scarlett Johansson) ispirati al romanzo scritto dal padre Ronald Capps, trampolino di lancio che ha permesso a questo ragazzone originario dell'Alabama di rilanciare la sua carriera, dopo l'avventura minore nelle rock'n'roll band The House Levelers e Stavin' Chain.

Quattro dischi indipendenti in studio prodotti con la compagna Trina Shoemaker sono testimoniati qui dal secondo cd, intitolato "Classico", che scava generosamente fra diciassette episodi. Rappresentano l'essenza della sua formula musicale, un intruglio di caldi umori sudisti e radici country blues, di pulsioni rock'n'roll e omaggi all'adorata New Orleans, sua città adottiva dove ha imparato il linguaggio della strada e la propensione per raccontare il lato marginale e vagabondo della vita americana, tra personaggi folcloristici e cronache dal sapore autobiografico. Scoperto grazie all'intenso If You Knew My Mind, ancora oggi il suo lavoro più bilanciato, virato verso i territori dell'Americana con Wail & Ride e il ruspante Rott 'N' Roll, tornato in parte all'essenza bluesy della Big easy con il notevole e ignorato The Lost Cause Minstrels, Grayson Capps si è già lasciato alle spalle un notevole bagaglio di figure e storie, come nella migliore tradizione dei troubadour americani: i dolci ritratti di Lorraine's Song e Washboard Lisa, il legame con la terra di Back to The Country, le testimonianze del musicista in Coconut Moonshine e della sua vita errabonda con Highway 42, i caratteri sopra le righe di John the Dagger e quel gusto per una poesia un po' stracciona e dai tratti "bukowskiani" in canzoni quali Big Ole Woman e Drink a Little Poison.

Sono soltanto alcuni degli episodi che bene riassumono la sua produzione fino ad oggi, buon viatico per avere una visione d'insieme dell'autore e della sua idea di America, se ancora non lo conoscete, e in più occasione particolare per godere delle traduzioni dei testi, ormai caratteristica di ogni pubblicazione in casa Appaloosa (non felicissima in questo caso appare la scelta grafica).

Come si accennava in apertura, Love Songs, Mermaids and Grappa è tuttavia un omaggio italiano da parte di Grayson Capps, che dedica quindi uno spazio speciale alle otto incisioni del primo cd. Si tratta di qualche inedito, di rielaborazioni ad hoc (per esempio Washboard Lisa o la stessa Drink a Little Grappa, ricalcata sull'originale Poison) e di una cover strumentale (Windy and Warm a firma John D. Loudermilk) che Capps ha inciso in una veste unplugged o quasi, in coppia con il citato J.Sintoni alla chitarra elettrica e pochi abbellimenti ritmici o interventi mirati di musicisti americani (il mandolino di Will Kimbrough appare nell'iniziale May We Love). Non essenziali certamente nel discorso sull'artista, sono tuttavia versioni che offrono il sapore rustico e più schietto di Grayson Capps, andando al centro della sua scrittura sudista, oltre a svelare il calore di una voce che resta tra le armi di fascino migliori a sua disposizione. Dalla dolce preghiera della stessa May We Love ai toni blues rurali di Hold Me Darlin', l'intreccio fra acustica ed elettrica è bilanciato a dovere, mentre il battito scheletrico di una semplice kick drum tiene la bussola del ritmo in direzione della campagna. Divertente la trasposizione in chiave alcolica (tutta italiana) di Drink a Little Grappa, ma assai più apprezzabili sono le curve di Song for You, direttamente all'anima blues di New Orleans, o la dolcezza rootsy insita nella melodia antica di Roll Away.




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