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inserito
01/12/2006
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Charlie
Musselwhite La copertina raffigura un
edificio; uno di quelli che campeggiano in ogni cittadina del sud rurale
e che fa sussultare il cuore a tutti gli amanti del blues, soprattutto
europei; una comunissima ferramenta. Al di là dell'apparente banalità,
si tratta di qualcosa di estremamente evocativo; così, proseguendo nello
sfogliare la copertina, magari con il sottofondo della profonda Black
Water, retta dal riff di armonica e dal tremolo della chitarra di
Chris "Kid" Andersen (o se più piace di uno degli ultimi lavori
dell'uomo di Kosciusko, l'ottimo Sanctuary per esempio o il bellissimo
e solitario Darkest Hour), si ha la dimensione di un viaggio attraverso
i luoghi della musica; c'è uno scatto bellissimo raffigurante una desolata
strada verso Possumneck e un altro con la capannna di legno di Muddy Waters.
Sarebbe facile e in qualche modo ovvio se tutto ciò riflettesse lo spirito
del disco; in parte ciò avviene. Ma l'inizio è alquanto spiazzante. Church
Is Out è un rock potente, scarno quanto basta, iniettato di blues
e del fango del delta, spinto nella parte musicale, ritmicamente forte,
mentre la parte cantata è parca e colloquiale. Il pezzo ci riporta prepotentemente
nella strada verso Possumneck, lasciando in eredità la sua vena acida
in tracce come la travolgente One Of These Mornings, dal libro
mastro di Little Walter o Sundown, forte di una linea ripresa da
King Bee, versione Muddy con l'armonica di Jerry Portnoy. Il cerchio quasi
quadra, il luogo ideale è proprio quello, la musica è quella. Mentre stabiliamo
che "hardware" in fondo è il termine giusto per descrivere l'opera, Possumneck,
luogo dove a suo tempo i Musselwhite si stabilirono, si fa più vicina;
lungo la via ci si può dissetare in qualche "Juke" ascoltando Clarksdale
Boogie ("Meet me where they play good blues"), dall'armonica infuocata
e compressa e dalla ritmica incalzante (Randy Bermudes, basso e
June Core, batteria), la torrida e dolorante Just A Feeling,
altro numero di Walter, la splendida Gone Too Long, di Billy Boy
Arnold. E ancora, Invisibile Ones, ridotta all'osso, la "pesante"
Town To Town. O Blues For Yesterday; siamo arrivati a destinazione,
il disco è finito, peccato...Poco altro da dire; se non che Charlie
Musselwhite ha confezionato uno dei suoi lavori più belli |