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classic blues di
Paolo Baiotti (26/10/2016)
Ronnie Earl, classe '53, ha alle spalle una carriera lunga e prestigiosa,
certificata da tre Blues Music Awards come chitarrista dell'anno. Dopo la militanza
nei Roomful Of Blues dal '79 all'86, ha formato The Broadcasters, che hanno esordito
nell'88 con Soul Searching. La formazione ha subito vari cambiamenti, trovando
una stabilità da una dozzina d'anni con Lorne Entress (batteria), Jim Mouradian
(basso) e l'ottimo Dave Limina (tastiere). Maxwell Street, decimo
album per la label canadese Stony Plain, è dedicato all'omonima via di Chicago
dove per decenni i musicisti blues si sono radunati per suonare nei giorni di
mercato e a David Maxwell, brillante pianista che dopo avere collaborato con James
Cotton, Freddie King, Bonnie Raitt e Otis Rush (tra gli altri), è stato tastierista
dei Broadcasters, diventando amico e ispiratore di Earl.
Seguendo la strada
intrapresa con Good News e proseguita con Father's
Day, Ronnie ha inserito un'importante ospite femminile, la cantante
di Detroit Diane Blue dotata di una voce pulita, profonda e intensa, oltre
alla seconda chitarra di Nicholas Tabarias. La presenza della Blue ha consentito
di variare maggiormente il suono, sempre basato su brani strumentali o comunque
caratterizzati da lunghi segmenti strumentali, ma non come in passato, acquisendo
maggiore profondità ed emozione. Maxwell Street è aperto da tre brani strumentali:
Mother Angel, traccia morbidamente mossa
con influenze latine, Elegy For a Bluesman, slow composto da Limina con
intrecci calibrati di piano e chitarra solista e In Memory
Of T-Bone, un altro slow di Earl con piano e chitarra che si inseguono
senza forzare, con note trattenute, pizzicate e rilassate, rispecchiando il classico
stile del chitarrista, da sempre maestro nel rallentare il ritmo e nel dosare
gli spazi pieni e quelli vuoti, senza la frenesia di riempire freneticamente ogni
battuta.
Diane Blue entra in gioco in Kismet,
soul blues appena più mosso, dà un contributo importante a una versione superba,
lenta e sofferta di Double Trouble di Otis
Rush con una lunga sezione strumentale nella quale hammond e chitarra si superano
e partecipa con entusiasmo alla cover dell'errebi I've Got To Use My Imagination,
caratterizzando la parte centrale del disco. Blues For David Maxwell è
uno slow strumentale con Limina protagonista all'hammond e al piano in un assolo
giocato sulle note basse che precede il dosato crescendo della chitarra di Earl,
mentre Diane torna protagonista in You Don't Know Me
di Eddy Arnold, soul notturno venato di jazz, si riposa nel ritmato errebi Brojoe,
ma lascia un'impronta nel brano conclusivo, una versione pregevole di As
The Years Go Passing By di Don Robey, eseguita in passato da molti
grandi artisti (Albert King, Carlos Santana, Otis Rush, Savoy Brown, John Lee
Hooker…), nella quale nulla sembra fuori posto, dalla voce calda alla chitarra
che si lancia in un assolo complesso ed espressivo.
Un altro valido disco
di Ronnie Earl…una garanzia di qualità!