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16/07/2007
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James
Yorkston 1/2 A volte il
vantaggio di ascoltare un promo senza note di copertina e la presentazione
della casa discografica porta i suoi vantaggi in termini di assenza di
pregiudizi. Abbiamo ascoltato questo cd di James Yorkston credendo
fosse il suo nuovo album e subito la sensazione era che se il precedente
(e tra l'altro da poco archiviato) The
Year Of The Leopard aveva fallito nel tentativo di far uscire
il suo nome dal mondo di nicchia della scena Nu Folk britannica, a causa
dei suoi eccessivi formalismi, questo Roaring The Gospel sembra
avere tutte le carte in regola per allargare il suo pubblico. Vario, per
nulla noioso, fantasioso nelle sonorità e negli arrangiamenti e pieno
di canzoni di spessore, il cd gira nel lettore senza intoppi e con poche
cadute di tono. Paradossalmente il merito di questa raggiunta maturità
nel maneggiare stili diversi deriva dal fatto che non di nuovo album si
tratta, ma bensì della classica raccolta di scarti, singoli e b-sides,
un appuntamento che un tempo era appannaggio di artisti con almeno vent'anni
di carriera alle spalle, mentre oggi viene già proposto dopo soli tre
album. Sonorità e idee diverse perché maturate in tempi e sessions diverse
dunque (quelle con il suo vecchio gruppo, gli Athletes), un vantaggio
che Yorkston sembra sfruttare al meglio. Roaring The Gospel diventa dunque
un bel disco grazie a brani leggeri e godibili come A Man With My Skills,
una delicata pop-song impreziosita dai ricami di un bel piano, un brano
inciso nel 2002 e chissà mai perché relegato a b-side di Tender To
The Blues, mentre la successiva Someplace Simple (dava il titolo
ad un bell'EP del 2003) torna sui sentieri abituali ed è una delle più
belle folk-ballad uscite dalla sua penna. A rappresentare l'album è stata
scelta The Hills & The Heath, un brano che riesce a stamparsi facilmente
nella memoria, mentre le sue voglie di sperimentazioni in chiave più progressive,
già evidenti nei precedenti album, fanno capolino nei quasi dieci minuti
di The Lang Toun, esercizio di folk acido già pubblicato su cd
singolo nel 2003 in poche copie. Notevoli anche Blue Madonnas e
il brano Moving Up Country, Roaring The Gospel, che è in
verità il suo singolo d'esordio del 2000 (insieme a Are You Coming Home
Tonight?) ed era già apparso nell'album Moving Up Country in versione
allungata. Anche Seven Streams era brano già noto e apriva un altro
Ep, Hoope del 2004, mentre non poteva mancare la cover di pregio, anche
se la sua versione di Song To The Siren di Tim Buckley, b-side
del singolo Surf Song, appare un po' sbiadita e fa rimpiangere l'originale.
Dal repertorio tradizionale inglese arriva invece Blue Breezin' Blind
Drunk, in verità una registrazione live molto ripulita che, insieme
alla finale La Magnifica, completavano il cd single di Sweet Jesus.
Tutto materiale riciclato quindi, ma, garantiamo, assolutamente non biodegradabile
e resistente al tempo e all'usura. |